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Centrale del latte, buon previsionale

da Redazione

In attesa di conoscere il suo futuro, ecco quanto costa. 634 mila euro per 15 dipendenti e 3 appaltatori.

 

di Alessandro Carli

 

Che la questione legata al futuro della Centrale del latte della Repubblica di San Marino fosse materia delicata, ce ne eravamo accorti già da anni: si parla della sua privatizzazione già da oltre un lustro e ora, in attesa di conoscere l’esito della manifestazione di interesse (alla segreteria per il territorio sono arrivate due domande: una dall’Italia e una dal Titano: una soluzione doveva essere trovata entro il 10 di dicembre ma il dicastero preposto sta approfondendo ulteriormente le proposte; l’auspicio è che venga presa una decisione entro l’anno), approfondiamo, previsionale alla mano, il “peso” dell’azienda che, lo diciamo chiaramente, ha messo in previsione un profitto di 26 mila e 500 euro (i costi risultano essere 2 milioni e 544 mila euro, i ricavi 2 milioni e 570 mila euro). La previsione è stata impostata tenendo conto della gestione e dell’andamento del mercato lattiero-caseario verificatisi durante gli ultimi dodici mesi tra l’1 giugno 2013 e il 31 maggio 2014.

Tra i “costi”, le voci più importanti riguardano l’acquisto di latte, burro, panna e pastorizzati. Il preventivo 2015 è stato stabilito in 501.786 euro. Il costo del latte crudo alla stalla è stato previsto prendendo a riferimento il prezzo medio degli accordi che, nel periodo giugno 2013 – maggio 2014, si sono susseguiti nella regione Lombardia. Le quotazioni di questa regione, data la consistenza dei volumi di latte trattati e trasformati, sono da sempre riprese ed utilizzate anche nelle zone a noi limitrofe. La fluttuazione del prezzo alla stalla, nei 12 mesi esaminati per la proiezione sul 2015, è passata da 40 centesimi al litro a 0,445 centesimi al litro, fino a stabilizzarsi oggi alla quotazione di 42 centesimi al litro, che è anche media di tutto il periodo e quindi il valore utilizzato in questo bilancio previsionale. La produzione di latte sammarinese preventivata per il 2014 e è 1.101.249 litri (l’anno non si è ancora concluso), per il 2015 di 1.074.481 litri. L’esame dei conferimenti annuali mette in evidenza una produzione stazionaria, anche nella parte che la Centrale del latte ha ritenuto eccedente le autorizzazioni di legge concesse agli allevamenti in merito al numero di capi in stalla.

La Centrale, si legge nel bilancio di previsione 2015, “da tempo ha richiesto agli uffici preposti una verifica del numero dei capi nelle singole stalle con l’eventuale ripristino per situazioni fuori controllo, ma tutt’oggi è ancora ipotizzabile che continui essere presente una produzione di latte fuori norma. La Centrale del latte infatti chiede il rispetto delle autorizzazioni sul numero dei capi presenti in stalla, poiché ad essa è richiesto per legge di ritirare tutto il latte prodotto nella Repubblica”. L’eventualità di un rapporto avente, da una parte l’obbligo di ritiro e corresponsione imposto alla Centrale e dall’altra la discrezionalità degli allevatori sulle quantità prodotte, “è palesemente viziato”. La produzione “oltre quanto autorizzato dalla legge è superflua per il mercato sammarinese e onerosa” per la Centrale, obbligata a distribuirla sfusa nel mercato del latte crudo in spot, con quotazioni minori e variabili rispetto ai contratti di stalla. Inoltre, “viste le carenze e la mancanza di spazi idonei nell’attuale fabbricato, anche se il mercato richiedesse un aumento di produzione non sarebbe possibile soddisfarne la domanda”.

Nei primi sette mesi dell’anno 2014 l’azienda ha pagato 6.590 euro quale saldo negativo tra quanto versato alle stalle e quanto realizzato nella vendita di latte crudo in cisterna.

Per quel che concerne la paghe e i contributi, per i salari, stipendi e oneri differiti (l’azienda dà lavoro a 15 dipendenti, a cui vanno aggiunti tre appaltatori) il preventivo 2015 è stato stabilito in 467.500 euro, a cui vanno aggiunti i contributi (124.355 euro) e l’indennità TFR di 43.013 euro, per un totale complessivo di 634.868 euro.

Il costo del lavoro tiene conto dell’aumento contributivo del 0,5% del FondISS e dell’avvicendamento del personale amministrativo legato ai permessi di maternità richiesti nei precedenti anni. Non sono stati invece previsti aumenti contrattuali, anche in considerazione dell’onerosità di quelli precedentemente accettati nel Contratto Unico Collettivo.

Per i trasporti e premi di vendita per tre contratti d’appalto per il 2015 sono previsti 196.103 euro. Questa voce di Bilancio è stata rivalutata al tasso di inflazione ipotizzato dello 0,8% più l’1,5% come regolato dal contratto d’appalto vigente. La diminuzione prevista per il 2015 è imputabile ai minor premi di vendita pagati agli autotrasportatori. L’aumento di provvigioni legato alla maggiore vendita di formaggi, burro, yogurt prodotti è infatti annullato dalla diminuzione che si registra nei consumi di latte alimentare, fresco e a lunga conservazione.

Sempre per il 2015, tra i ricavi invece si evidenziano la vendita di latte, burro e panna pastorizzata (832.604 euro), dei formaggi a marchio “Euro” (625 mila euro, in crescita rispetto ai 582 mila euro del 2014), dello yogurt naturale (135.469 euro per il 2015) e del latte e panna a lunga conservazione (730 mila euro sempre per il 2015).

Nel periodo preso in considerazione (giugno 2013 – maggio 2014) è stata registrata una flessione nel consumo del latte fresco, registrata attorno al -2,58%.

Questo calo di fatturato è in parte compensato dall’aumento di vendite dei prodotti della trasformazione lattiero-casearia (+15,97%). Rimane stabile il consumo di latte a lunga conservazione a marchio San Marino.

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