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Flussi da gestionale, poco tempo per testarli

da Redazione

ANIS e segreteria di Stato alle Finanze: confronto sulla SMaC fiscale. Soluzione tecniche semplici altrimenti o bastano le fatture o si cambia la norma.

 

di Daniele Bartolucci

 

La Smac fiscale sta per entrare a regime, ma non tutti gli operatori economici potranno fornire in tempo reale le certificazioni richieste dal nuovo sistema. La questione è sul tavolo della Segreteria alle Finanze da tempo, ma la soluzione potrebbe essere lontana dall’essere trovata. Sempre ammesso che ci sia. Per questo gli incontri tra Anis e lo staff del Segretario Capicchioni proseguono serrati: l’ultimo, martedì mattina nella sede degli Industriali, alla presenza di diverse aziende associate, con il Funzionario del Dipartimento delle Finanze, Giorgio Bonfè e Raffaele Piattelli dell’Ufficio Smac.

“Riteniamo”, sintetizza il segretario generale ANIS Carlo Giorgi al termine dell’incontro, “che si debba cercare nel poco tempo che rimane una soluzione, perché il nostro obiettivo è quello di mettere i nostri associati nelle condizioni di poter operare all’interno della normativa. Il fatto che ci siano solo due settimane, dal 15 dicembre al 1 gennaio, per testare il sistema di invio dei flussi da gestionale e fornire tutti i dati richiesti, è fonte di forte preoccupazione, perché ad oggi nessuno è riuscito a trovare un software in grado di dialogare con quel sistema. Per questo abbiamo chiesto che la sperimentazione venga prorogata almeno fino a febbraio. Poi però, la soluzione tecnica va trovata”, puntualizza Giorgi, “altrimenti se non c’è, va cercata nella norma, anche modificandola”. In questo caso la soluzione sarebbe già pronta, e arriva proprio dagli industriali presenti all’incontro: “Abbiamo già l’obbligo di presentare i bilanci”, hanno ribadito gli imprenditori, “basterebbe poter inserire nel sistema le fatture relative alle cessioni a soggetti privati e sarebbe tutto molto più semplice”. Ovviamente la fattura non significa affatto che il cliente abbia pagato, anzi, spesso al giorno d’oggi arrivano anche parecchi insoluti. Inoltre, per chi opera per competenza, quasi mai il pagamento avviene sul posto: “Per tutti quei clienti che volessero pagare subito la merce o il servizio useremmo il Pos fisico o il portale web, non c’è assolutamente problema”, hanno garantito gli imprenditori, “per tutti gli altri diventa complicato, se non impossibile, certificare l’incasso”. L’esempio è dato dalle ricevute bancarie. In quel caso è impossibile certificare nel momento dell’emissione della fattura anche l’incasso, che sicuramente avverrà in un altro momento. La partita doppia è chiusa e il dato non è più disponibile per la comunicazione richiesta. E’ pur vero che la Circolare dell’Ufficio Tributario del 5 dicembre spiega che “per i pagamenti invece effettuati mediante l’utilizzo di intermediari finanziari, ad esempio con bonifico, ricevuta bancaria, assegno bancario non trasferibile, o modalità e strumenti analoghi, la registrazione deve avvenire entro 60 giorni dal momento in cui è stato disposto e formalizzato l’ordine di pagamento (art. 4, 2° comma Decreto n. 176/2014); in tali casi la ricevuta cartacea verrà consegnata al cliente dopo 60 giorni dal relativo pagamento”. “Con tutte queste casistiche è difficilissimo riconciliare gli incassi con le singole fatture, quasi impossibile”, sentenziano gli imprenditori. “Potremmo fornirvi anche tutta la scheda cliente”, aggiungono, “con acconti, saldi, pagamenti o insoluti, ma non crediamo vi servirebbero a molto”. Anche perché, come ha ricordato Bonfè, il Tributario non può verificare i flussi bancari, in quanto un po’ di segretezza esiste ancora. Molto più semplice utilizzare le fatture come certificazione. Un’ipotesi che Bonfè raccoglie per portarla all’attenzione del Segretario Capicchioni, “già domani”, ha assicurato. “Riguardo alle problematiche emerse”, ha concluso il funzionario delle Finanze, “gennaio sarà sicuramente un mese di prova come scritto nella Circolare, se non basta allungheremo anche di più, perché siamo consapevoli che sarà complicato interfacciare un gestionale privato con quello dell’Ufficio Tributario. Il 15 dicembre inizia il dialogo tra i due sistemi, siamo disponibili a trovare una soluzione e nei prossimi giorni ci incontreremo di nuovo per trovarla”.

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