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San Marino, Consiglio Grande e Generale: il bilancio di Previsione dello Stato

da Redazione

Sono undici gli interventi registrati nella prima parte della sessione odierna, il primo dei quali è quello del consigliere Mariella Mularoni del Pdcs. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – Alla ripresa dei lavori consiliari, in mattinata, riprende il dibattito sul bilancio di Previsione dello Stato per l’esercizio finanziario 2015, oltre al riferimento del Congresso di Stato su progetti di sviluppo ed investimenti pubblici. Sono undici gli interventi registrati nella prima parte della sessione odierna, il primo dei quali è quello del consigliere Mariella Mularoni del Pdcs.

Il dibattito proseguirà anche nel pomeriggio, ancora una ventina sono gli interventi previsti.

 

Di seguito una sintesi dei lavori della mattina.

Comma 5, Bilancio di previsione 2015 e riferimento del congresso di Stato su progetti di sviluppo e investimenti pubblici

Mariella Mularoni, Pdcs: “La legge di bilancio ha un significato importante perché è strumento principale per l’attuazione degli obiettivi programmatici. Sono previsti investimenti per 30 milioni di euro nel triennio. E’ un bilancio sostenibile e realistico anche se qualcuno lo ha definito elettorale. Sostenibile perché sosterrà il sistema del Paese anche in un momento non facile. Il Fmi prevede una crescita del Pil, l’economia si sta riprendendo. Oggi possiamo dire che il percorso intrapreso dall’Esecutivo, anche attraverso provvedimenti impopolari, inizia a dare i primi risultati. La riorganizzazione dei servizi ci ha permesso di diminuire i costi della P.A. senza mandare a casa nessuno. Il settore scuola non sarà sottoposto a ulteriori sacrifici: la scuola ha già fatto abbondantemente il suo dovere. Sono state razionalizzate le spese concretizzatesi con tagli al personale distaccato, riduzione corsi e accorpamento classi. Un risparmio superiore ai 2 milioni e 200 mila euro senza che gli standard qualitativi siano stati ridotti. Nel 2014 nel settore pubblico si è registrata una riduzione del personale di 200 unità per un risparmio di 4 milioni e 727 mila euro. Nel 2015 è prevista un’ulteriore riduzione del 5%. Non siamo pienamente soddisfatti, ma neppure pessimisti, perché con l’azione del contenimento della spesa e con un monitoraggio su entrate e gettito contiamo di poter arrivare al pareggio di bilancio nel 2015. Questa legge è un nuovo percorso per la nostra economia. Puntiamo sull’internazionalizzazione della nostra economia e sul coinvolgimento dei privati per favorire gli investimenti nel settore Cultura. Puntiamo su formazione e istruzione”.

Simone Celli, Ps: “Leggendo gli allegati alla legge di bilancio ho perso l’ottimismo infuso dai membri del congresso di Stato in apertura di dibattito. Quell’ottimismo va a cozzare in maniera clamorosa con i dati e le valutazioni inserite all’interno dei documenti contabili. E’ una fotografia nitida della gravità della situazione che sta vivendo il nostro Paese, dal punto di vista della finanza pubblica e della ripresa economica. Una ripresa che non c’è e che è molto distante dal concretizzarsi. Nel 2013 il Pil è calato di più del 3%. Poi c’è una situazione legata alla precarietà del bilancio dello Stato. I dati sono inequivocabili. C’è un dato importante relativo al disavanzo accumulato: pari a 60 milioni di euro circa. Una discrasia tra valutazioni governo (che aveva parlato di 45 milioni di euro) e una commissione di controllo della finanza pubblica. Altro dato inquietante è quello relativo al patrimonio dello Stato. Al 31 dicembre 2013 il patrimonio dello Stato si è contratto di 52 milioni di euro. Al 31 dicembre 2013 abbiamo un debito pubblico di 237 milioni di euro. Una situazione di liquidità dello Stato è preoccupante. Si è posto rimedio con un finanziamento interno che ci permette di far fronte a situazione d’emergenza. E’ semplicemente una soluzione tampone che ci fa superare la nottata. Non è una soluzione strutturale che ci consente di guardare in prospettiva con tranquillità. Io non sono d’accordo con questo tipo di intervento. Saremmo dovuti intervenire strutturalmente sin da subito. Il tema fondamentale è quello della revisione della spesa pubblica. Gran parte delle raccomandazioni contenute nel documento del comitato per spending review sono rimaste lettera morta. Ben 109 raccomandazioni: gran parte sono rimaste inattuate. Dobbiamo fare ragionamento serio sulla revisione della spesa. Per raggiungere una situazione di equilibrio strutturale del bilancio dello Stato servono circa 30 milioni di euro. Non è poco. E’ questione di serietà: tutti insieme abbiamo costituto un comitato per la spending review e io credo che a questo punto il tema vada affrontato seriamente. Parliamo tanto ma non facciamo scelte coraggiose. Parliamo di fuffa. In questa fase particolare del Paese dobbiamo produrre un allineamento tra mondo pubblico e mondo privato altrimenti non ne usciamo.

Serve una nuova riforma delle pensioni attraverso un patto intergenerazionale. Qui occorre ragionare anche sui cosiddetti diritti acquisiti. Un conto sono i diritti acquisiti altra cosa sono i privilegi. Il cui peso non può ricadere sulle nuove generazioni. Bisogna che il peso della crisi venga diffuso e spartito tra vari ceti e nuove generazioni. P.A. e Pensioni: due riforme strutturali che vanno immediatamente affrontate a partire dal 7 gennaio. E’ un bilancio più snello e meno programmato e dunque registro dei passi avanti. Ma non c’è senso della prospettiva. Bilancio pre-elettorale? Non spetta a me dirlo, ma profuma molto di questo. Abbiamo un paese che è ancora troppo burocratico se vogliamo essere davvero competitivi. Certamente in tanti settori non potremo competere con altri Stati ma sulla burocrazia si: San Marino dovrebbe essere paese a burocrazia zero. Anche sulle tecnologie dovremmo fare molto ma molto di più. Ho ascoltato con molta attenzione l’intervento del Segretario Valentini: intenzioni lodevole però lancio una proposta. Si parla tanto della Macroregione Adriatico-Ionica per creare un’area di libero scambio e per favorire investimenti. Grande assente è la Repubblica di San Marino: non pervenuta. Ragioniamo di negoziati con Ue ma quando c’è iniziativa che può aprire opportunità per nostri imprenditori verso l’esterno la politica estera sammarinese non è pervenuta”.

Massimo Ugolini, Pdcs: “Il Progetto di legge è un documento snello e sostenibile. Non sono presenti elementi di carattere straordinario. Detto ciò, il disavanzo ammonta a circa 15 milioni di euro e l’impegno è quello di portare il bilancio a un equilibrio ulteriore con l’intento di raggiungere il pareggio. Se pensiamo che nel 2013 siamo passati da un disavanzo di 33 milioni in fase previsionale ai 17 in sede consuntiva, credo che ipotizzare il pareggio di bilancio nel 2015 non sia affatto sbagliato. Occorre favorire il ricorso ai part time nella P.A. ed anche investire sulla formazione. Lo sviluppo: sui costi ancora molto si può fare ma arriveremo a un punto in cui tagliare ulteriormente vorrà dire far pagare i servizi ai cittadini. Ecco perché è necessario incrementare le entrate. Il sistema sammarinese deve saper attrarre nuove imprese. Tanto si è fatto in questi anni per colmare le lacune legislative. A settembre 2014 si registravano 44 aziende in più rispetto all’anno precedente: un segnale positivo. Ora dobbiamo tradurre lo sforzo normativo in risultati occupazionali. Il tema delle infrastrutture è nevralgico per il rilancio dell’economia. Priorità al Polo Museale, al Polo Scolastico per creare una sorta di Campus e al Polo della Sicurezza. Si dovranno trovare sinergie di investimento pubblico-privato anche per dare via al sito archeologico del Paradiso: un sito importante che ha tutte le potenzialità per attrarre visitatori. Per la Smac si sono investiti 400 mila euro in modo tale da agevolare gli operatori. Finanziaria molto meno programmatica ma che ha obiettivo di mantenere inalterato lo stato sociale”.

Nicola Selva, Upr: “Unione per la Repubblica ha presentato insieme al Partito Socialista oltre 30 emendamenti alla legge – nella logica di dare un concreto contributo affinché si possa uscire da questo stato di crisi non più sostenibile. La spesa corrente è pari a circa l’87% e pesa sul bilancio come un macigno e non mi sembra che, nonostante le tante discussioni su come limitare spese e sprechi, si siano fatti passi significativi. Non voglio essere demagogico, sarebbe facile di fronte a tante piccole situazioni. Vi voglio fare un piccolo esempio per fare capire ai voi tutti e anche ai cittadini che ci seguono di come, mentre si parla di economie e razionalizzazioni, la macchina dell’Amministrazione viaggia spedita come sempre. 1) Delibera del Congresso di Stato n. 3 del 1° dicembre 2014 con oggetto “Rinnovo assegnazione in staff presso la Direzione Generale della Funzione Pubblica”. Mentre all’ISS il Direttore Generale fa colloqui per reperire un dirigente consultando le pubbliche graduatorie – dirigente poi assunto da quanto si è appreso dalla stampa, il Governo assegna in staff un dirigente alla Direzione Generale della Funzione Pubblica. Un bel modo di risparmiare, in un’azienda privata non si assumono dirigenti quando di sono dirigenti pagati al 10 livello parcheggiati in staff. Piccolo esempio per mostrare come si risparmia con la mano destra e poi si spende due volte con la mano sinistra. Si possono fare tanti esempi di come si spendono fiumi di parole in quest’aula usando la parola risparmio e poi alla fine si continua più o meno come prima senza una reale inversione nella gestione della cosa pubblica. Mentre San Marino è fermo, aspetta non si sa cosa, il mondo gira. La vicenda Amazon è un esempio lampante. Prima nessuno paga le imposte perché non si considera che una multinazionale dell’E-commerce quando vende on line e spedisce deve applicare delle imposte nazionali. Poi si agisce e alla fine il risultato è che San Marino è uno Stato in cui Amazon non consegna. Non capisco perché il Governo, anziché continuare a sottoscrivere consulenze e convenzioni con i soggetti più disparati, non costituisca uno staff di cittadini sammarinesi nel settore della fiscalità internazionale. Servono politiche più semplici, realistiche, portate avanti con coerenza ed equilibrio e non dietro-front continui in cui il governo sembra a volte la manichetta del vento che gira a destra o sinistra in base al refolo di vento che soffia. Il 2013 è stato l’anno in cui Banca Centrale è stata nell’occhio del ciclone per i maxi stipendi e anche per gli obiettivi che il management si è posto: memorandum con Banca d’Italia, Centrale rischi, rilancio del settore. Come è andata a finire? Degli stipendi non si parla più, anche se continuano a essere maxi stipendi, e mentre si risparmia su lavagne nelle scuole o nelle sostituzioni dei medici, il Paperone dei Paperoni del nostro sistema istituzionale continua a avere uno stipendio di 250.000 euro annui. Mentre si taglia sullo sport, continuano le ricche consulenze a Banca Centrale e tutto quello che Governo e maggioranza hanno detto nel 2013 è rimasto lettera morta. Non voglio delegittimare un’istituzione che ritengo fondamentale e strategica per il Paese, istituzione che andrebbe ulteriormente sviluppata e alla cui guida dovrebbero esserci cittadini sammarinesi. Perché non accade nulla? Banca Centrale serviva l’anno scorso come specchietto delle allodole per avere qualcosa su cui picchiare e sfogare la rabbia della gente e mostrare la solerzia e l’efficienza dell’esecutivo e maggioranza. Peccato che non sia accaduto nulla, si continua come prima, anzi peggio, poiché Banca Centrale è sempre al centro delle cronache, cronache giudiziarie in cui c’è sempre qualcuno che va a finire in carcere con situazioni su cui sarebbe opportuno fare chiarezza. Banca Centrale non è solo vigilanza, ma anche gestore dei sistemi di pagamento, tesoriere dello Stato, esattore, consulente per tante questioni e in momento delicato come questo sarebbe rilevante e strategico avere una istituzione come questa efficace e pronta a dare impulsi al paese. Invece stiamo ancora aspettando e qui chiudo questo capitolo le promesse di Paperone Clarizia. Chissà se al quarto anno a San Marino, superato il milione di emolumenti, ci farà trovare sotto l’albero qualcosa? Tornando alla Legge di bilancio noi presentiamo alcune proposte in settori che riteniamo strategici per il Paese, avremmo potuto fare molte più proposte insieme al Partito Socialisti, ma siamo rimasti fedeli alla consegna iniziale di non volere stravolgere la legge di bilancio.

Sicurezza: 700.000 euro possono fare finalmente la differenza e mostrare ai malviventi che non si può con un semplice touch and go salire in Repubblica rapinare abitazioni e attività economiche e fuggire indistubati. 700.000 euro per realizzare una centrale unica, avviare un data base unico per le forze dell’ordine, utilizzare anche le milizie uniformate per compiti di prevenzione sul territorio. Per il 2015 pensiamo che il Fondo Servizi Sociali possa non essere finanziato e la somma possa essere destinata per questa attività.

Libera professione Iss: Noi proponiamo che il 30% dei ricavi sia utilizzato per borse di studio per formare medici sammarinesi. In questo settore noi proponiamo che il famoso taglio dell’ 1,5% agli Enti sia destinato a borse di studio per la formazione di sammarinesi in settori strategici per il Paese.

Carburante: Siamo stati sorpresi della volontà del Governo di inserire nella finanziaria un articolo per introdurre la vendita di gas naturale per autotrazione. Non siamo pregiudizialmente contrari, però ricordiamo e anche qui c’è un emendamento che abbiamo presentato che c’è da sistemare la faccenda del prezzo di vendita del carburante. Perché dobbiamo ancora sottostare a un accordo degli anni 70.

Sport: I tagli sul bilancio stanno avendo effetti pesanti sulle federazioni sportive, soprattutto per quelle minori che non beneficiano di interventi di sponsor e non possono avere entrare importanti. Vediamo come rimedio fissare le date di erogazione e destinare, in caso di vendita della Centrale del latte risorse per sostenere le federazioni in difficoltà”.

Lorella Stefanelli, Pdcs: “Si sta rafforzando l’ufficio Tributario che a mio avviso è un ufficio centrale nell’amministrazione finanziaria. Auspico una più efficace azione di riscossione delle imposte. La situazione economica rimane difficile e i dati contenuti nel bilancio per l’anno 2015 ed anche per il pluriennale lo testimoniano. I bilanci non chiudono in pareggio. Il previsionale 2015, pur auspicando nei benefici dovuti alla riforma dell’Igr, prevede un disavanzo di gestione inferiore ai 15 milioni di euro. Non è tanto il disavanzo a doverci preoccupare, ma la gestione che ci ha portato a quel disavanzo. Non possiamo ricorrere all’indebitamento per sostenere la spesa corrente. C’è inoltre il grave problema della liquidità. Sono fiduciosa sul fatto che sapremo trovare le soluzioni per risolvere il problema della liquidità, ma non possiamo ricorrere al sistema del credito bancario. Se c’era sufficiente liquidità non avremmo dovuto accendere prestiti. Che costano. L’auspicio è che il sistema bancario riconosca gli aiuti ricevuti dallo Stato. La relazione di controllo della Finanza pubblica è a tratti impietosa. La politica non deve prendersela male, ma fare propri i suggerimenti. Nel corso del 2013 abbiamo speso più di quello che abbiamo incassato. La spending review, seppur iniziata, non è stata ancora portata a compimento. E’ vero che serve tempo per vederne i frutti, ma è anche vero che esistono ancora centri di spreco da aggredire. Sono favorevole all’articolo 17 che è norma di sicurezza (“clausola di salvaguardia”) che impedisce di spendere le somme previste nel capitolo se non c’è stata entrata per controbilanciarla. Tornando ai contenuti il bilancio di previsione 2015 presenta luci e ombre. Ho l’impressione che il progetto di legge sia stato scritto con il freno a mano. Si deve trovare il coraggio di prendere decisioni impopolari, benché ponderate. Penso a riforme strutturali che sappiano liberare risorse nel medio e nel lungo termine. Tutti parliamo di voler avvicinare il pubblico al privato, ma pensiamo anche a quei privati che godono dei contributi statali e distribuiscono premi tra i soci in barba alla spending review. Pensioni: serve una riproposizione straordinaria dei prepensionamenti anticipati. Sulla sanità riconosco al Segretario che, a fronte di un maggiore contenimento nei trasferimenti Iss, non ha ridotto i servizi e non ha proposto ticket. Si è assunto l’impegno di riorganizzare i servizi. Saluto con favore il Piano pluriennale degli investimenti e appoggio il ricorso indebitamento pubblico per finanziarlo accanto alla collaborazione pubblico-privato per la finanza di progetto”.

Valeria Ciavatta, Ap: “E’ una Finanziaria non ordinaria per il momento in cui si colloca. E’ una Finanziaria tecnica e non omnibus. La situazione economico-finanziaria resta molto difficile. Sottoscrivo l’intervento del consigliere Nicola Renzi. Ed anche quello del consigliere Stefanelli che parla di una relazione della commissione a tratti impietosa. Ma vorrei citare anche un altro giudizio che immediatamente dopo la presentazione in prima lettura è stato dato sulla Finanziaria, ovvero che si tratta di una legge di bilancio pre-elettorale. A mio avviso la clausola di salvaguardia dimostra il contrario, ovvero che non si vogliono fare spese folli, ma continuare con il riequilibrio dei conti. La maggioranza con lealtà non ha commentato le proposte di emendamento dell’opposizione, mentre la minoranza ha affondato il coltello dentro cose che non sono neppure vere. Ap non è soddisfatta dei tagli fatti alla spesa, anche se il deficit di bilancio è molto contenuto e questo significa che tutte le segreterie di Stato hanno fatto sacrifici. Le spese per il personale non sono del 30% della spesa corrente. La spesa corrente è fatta di tanti voci, tra cui anche rimborsi etc., e alla fine il personale copre una percentuale molto alta della spesa corrente. Non è una voce secondaria. Purtroppo le politiche degli anni ’90 hanno creato una pubblica amministrazione elefantiaca, basata sulla fedeltà partitica e sul consenso elettorale. Occorre infatti non nascondersi e parlare di quel cancro che è il clientelismo. Bisogna sapere che coi tagli fatti dal 2010 sulle indennità erano già stati risparmiati un milione e 200 mila euro. I tagli lineari dell’anno scorso nella P.A. e su stipendi precari hanno portato a un risparmio di circa 2 milioni di euro. Occorre risparmiare di più”.

Grazia Zafferani, Rete: “Il segretario Arzilli parla con serenità di un disavanzo di 14 milioni di euro. Io non sono affatto tranquilla e serena. E anche alcuni colleghi di maggioranza come il consigliere Stefanelli. Non posso non soffermarmi su ciò che cita la commissione di controllo: drammaticamente assente la cultura della programmazione economico-finanziaria e rispetto al bilancio 2014, c’è decadimento delle attese positive e si intravedono segnali tipici dei paesi gravemente compromessi. Oggi è l’ennesima conferma di ciò che Rete disse tempo addietro: non si può lasciare il potere decisionale a una classe politica che ha portato al decadimento economico il nostro paese. Approfondiremo meglio articolo per articolo questa Finanziaria. Se verranno accolti i nostri emendamenti, recupereremo 27 milioni di euro senza intaccare il sistema sociale. Chiediamo alla maggioranza di prestare attenzione ai nostri emendamenti studiati con responsabilità. Non si indebiti ulteriormente lo Stato rischiando di lasciare solo macerie alle future generazioni”.

Luca Santolini, C10: “Leggendo la Relazione della commissione di controllo della Finanza pubblica non sapevo se piangere o ridere. Si parte con fatto evidente, la liquidità è stata ridotta all’osso molto prima che si parlasse di spending review. Sono rimasto perplesso quando il segretario ha parlato di ricorso al debito con una tranquillità disarmante.Il debito non fa paura se c’è liquidità di cassa, se si investe con alto rendimento, ma deve fare paura se è implementato in una fase di crisi economica in cui non si vede la fine e con liquidità ridotta al lumicino. La conclusione della relazione è che si deve fare la benedetta revisione della spesa, portando al pareggio di bilancio prima possibile, evitando come la peste di far crescere l’indebitamento con soggetti privati, anche sammarinesi, che potrebbero condizionare la vita democratica. Sono i contenuti della relazione che dovrebbero far riflettere questa maggioranza e quella precedente.

Tra gli emendamenti: non siamo per l’abolizione del contributo pubblico ai partiti, senza si lascerebbe la politica in mano potentati economici. Però proponiamo di far diventare il contributo ai partiti in forma di servizi. A un partito serve una sede, dei funzionari, coprire i costi delle spedizioni e della stampa. A questo punto non ha senso il raddoppio del contributo in caso di elezioni.

Cittadinanza attiva chiede poi di rendere strutturale l’imposta sul lusso, chiediamo poi di non procedere alla vendita di frustoli, sono patrimonio dei sammarinesi, chiediamo che prima di privarsene si facciano tutti gli interventi necessari. Ma se il governo decidesse di andare avanti, chiediamo che il Consiglio valuti di volta in volta ogni cessione. Ammetto che sul piano di investimenti del governo mi sono brillati gli occhi, vedo un bellissimo libro dei sogni. Il tutto finanziato in buona parte con il project finance, ovvero da privati. Poi penso però all’allegato Zeta del 2011, che pure conteneva progetti bellissimi, e penso cosa ne sia stato messo in pratica. Mi auguro che il piano attuale degli investimenti non faccia la stessa fine”.

Stefano Canti, Pdcs: “Penso che ciascun segretario di Stato abbia affrontato le problematiche legate ai settori di propria competenza suggerendo interventi per raggiungere gli obiettivi che il governo pensa di intraprendere nei prossimi mesi. Un vero lavoro di squadra. Sono d’accordo con il segretario Capicchioni quando definisce il bilancio previsionale un provvedimento sostenibile e realistico. Mi trovo d’accordo con i colleghi consiglieri di maggioranza sul fatto di mantenere l’impostazione del progetto di Legge così come presentato in prima lettura, esaminando quindi gli emendamenti strettamente legati all’aspetto contabile e amministrativo, senza trasformarlo, come fatto in passato, in una Legge finanziaria dove al suo interno vengono proposti articoli che trattano di argomenti che con il bilancio hanno poco o nulla a che fare.

Governo e maggioranza sono stati impegnati ad approvare provvedimenti che da una parte hanno ridotto la spesa corrente, e quindi le uscite, senza dall’altra parte tagliare i servizi che lo Stato offre ai nostri cittadini. Ovviamente tutto questo è sostenibile se le voci di Bilancio in entrata non continuano a ridursi. Perché qualora si dovesse verificare un continuo calo delle entrate saremo sempre costretti ad individuare provvedimenti mirati a tagliare la spesa corrente.

Dobbiamo essere onesti e chiari nel dire alla cittadinanza che la vera sfida su cui tutti i partiti dovrebbero mettersi alla prova è quella di trovare un modo di aumentare le entrate dello Stato. Su questo il Governo e la Maggioranza sono pronti a confrontarsi con tutti.

Prudenza è il criterio utilizzato dal Segretario di Stato Capicchioni nella stesura della Legge Finanziaria, con cui si chiude il Bilancio Previsionale per il 2015 con una perdita di 15 milioni circa. E’ un disavanzo sostenibile e lo stesso potrà essere ulteriormente ridotto con un’oculata gestione. I provvedimenti per il contenimento della spesa siano stati tanti e il percorso intrapreso dovrà proseguire per continuare ad eliminare le aree di spreco e per correggere le distorsioni eliminando le spese superflue quali, ad esempio, le indennità relative al servizio della rotta neve.

Il segretario di Stato per gli Affari Interni ha evidenziato come il provvedimento dei prepensionamenti anticipati obbligatori e facoltativi, abbia prodotto una riduzione di 200 unità nel settore pubblico allargato e di 162 unità nel settore privato, pari ad un risparmio della spesa corrente di 4 milioni e720 mila euro. La politica del rigore e del contenimento della spesa prevede, anche per l’anno 2015, la ripetizione del provvedimento dei prepensionamenti anticipati, dove si stima una riduzione di personale di circa 57 unità e si introduce un tasso di sostituzione pari al 35%.

Sui progetti di sviluppo presentati credo che il progetto per la realizzazione di un polo scolastico a Fonte dell’Ovo sia importante per centralizzare in un’unica area le attività scolastiche e per mettere a disposizione del Centro Storico nuove infrastrutture che possano implementare il settore turistico ed il settore commerciale ad esso collegato.

Quello che mi sento di fare invece è un richiamo forte alla politica in generale poiché ritengo non sia più possibile rinviare le scelte.vSu questo argomento ho notato che i documenti programmatici sull’individuazione delle opere pubbliche in questi ultimi anni sono molteplici e si susseguono confermando e riconfermando gli stessi interventi. Al termine del dibattito, auspico sia possibile approvare un Odg con allegato un documento programmatico, dove a margine della descrizione di ogni intervento sia indicato il termine per il completamento dell’opera e la relativa modalità di finanziamento. Mi sento di fare questa proposta per dare risposte concrete a tutti i commercianti del centro storico che in questi ultimi anni hanno investito per riqualificare la propria attività adeguandosi al termine stabilito dalla nuova normativa. Quindi penso sia giunto il momento che anche lo Stato faccia la sua parte, programmando una serie di interventi sostenibili – i cui progetti dovranno essere aperti al confronto con tutta la cittadinanza – ma ripeto, ponendosi delle tempistiche certe sia per la progettazione che per la realizzazione delle opere, perché solo in questo modo, la politica può tornare ad essere un interlocutore credibile nei confronti della cittadinanza”.

Rossano Fabbri, Ps: “In tutta onestà, volendosi limitare a valutazioni tecniche sulla base relazioni accompagnatorie del bilancio e alla relazione della commissione di controllo sulla finanza pubblica, il commento sul bilancio è quello che siamo ad una situazione di drammaticità senza precedenti dei dati contabili del Paese.

Mi auguro che la legge, alla luce degli emendamenti presentati, non torni ad essere un provvedimento omnibus e un contenitore programmatico cui segue una mancata realizzazione di provvedimenti pianificati. Mi riferisco anche al piano di sviluppo, molto è condivisibile, ma si tratta di progetti a lungo termine e troppe volte sono rimasti meri indirizzi programmatici cui non è seguito alcun provvedimenti operativo. Siamo in stato di crisi strutturale e di indebitamento sistematico da parte del Paese. Ci sono piccoli segnali di ripresa, ma sono davvero limitati e veramente poco significativi a giudicare che in paragone con l’Italia abbiamo un differenziale fiscale enorme e ci dovrebbero essere le corse per venire a investire a San Marino. Allora chiediamoci perché.

Con la spending review non siamo riusciti a ristrutturale la Pa che mantiene enormi sacche di spreco. Bisogna mettere mano all’apparato burocratico per forza. Ma al di là delle buone dichiarazioni di intenti non è stato ancora reso effettivo questo percorso e non ci sono dati reali di ragionamento. Bisogna incidere in modo determinate sulla spending review e mi augusto che gli emendamenti di Intesa vengano vagliati e sia capito lo spirito propositivo con cui sono fatti”. Massimo Cenci, Ns: “Nei confronti delle leggi di bilancio del passato, questa è molto più asciutta e concentrata effettivamente sui dati di bilancio e con meno riferimenti ad aspetti programmatici, demandati ad un’analisi successiva.

Sui progetti e sulle proposte di investimenti fatti in Aula: mi sembra di aver capito che nel prossimo Consiglio grande e generale affronteremo direttamente questo tema. Concordo che sono interventi ottimi e che vanno nella direzione giusta. Mi piacerebbe vederli inseriti in un quadro complessivo e speriamo arrivi una visione del futuro condivisa, ma mi piacerebbe vedere scadenze, costi e obiettivi di ciascun progetto. Ad ogni modo li trovo per larga parte appropriati. Se non riusciamo a sbloccare parte delle risorse pubbliche è evidente che, anche se la finanza di progetto potrà darci una mano, difficilmente riusciremo a coprirne le realizzazioni. Non vedo tra i progetti l’università, che sembra sparita dal piano di investimenti. Nel momento in cui si ristrutturano gli edifici per la pubblica istruzione, scuole medie e superiori, mi chiedo se nel contesto è possibile collocare sedi per l’università. Le condizioni per intervenire in modo strutturale sono politicamente complicate, ma mi auguro che sul contingente riusciamo in questa legge di bilancio a ridurre i 14 milioni che ci troviamo come deficit soprattutto in un momento in cui, da di fuori, iniziano a vedere la nostra Repubblica come terra di opportunità che merita l’interesse di imprenditori importanti”.

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