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Riorganizzazione PA: si fermi il Decreto per dare spazio al confronto

da Redazione

“Innanzitutto – sottolineano FUPI-CSdL e FPI-CDLS – le proposte del Governo sono parziali in quanto non coprono tutti i settori dell’amministrazione”.

 

SAN MARINO – Fabbisogno della PA e Legge Finanziaria 2015. Questi i principali argomenti affrontati dal Direttivo delle Federazioni Pubblico Impiego della CSU. Le Federazioni chiedono di fermare il decreto che ridisegna il nuovo assetto dell’amministrazione pubblica.

Sul fronte dal fabbisogno pubblico il Direttivo ha infatti individuato una serie di criticità. “Innanzitutto – sottolineano FUPI-CSdL e FPI-CDLS – le proposte del Governo sono parziali in quanto non coprono tutti i settori dell’amministrazione; inoltre con i dipendenti pubblici il confronto è solo all’inizio e dunque serve altro tempo per completarlo e per arrivare ad una necessaria condivisione e comprensione da parte dei lavoratori su un provvedimento che avvia importanti cambiamenti”.

Il direttivo sottolinea anche la volontà di conoscere come si intende affrontare l’aspetto del nuovo regime normativo e retributivo e i suoi contenuti, e la necessità di approvare il fabbisogno solo dopo aver definito questi aspetti, proprio per avere un quadro il più possibile completo del futuro assetto dell’amministrazione pubblica. Inoltre sono necessarie informazioni precise per verificare i costi delle esternalizzazioni finora utilizzate, poiché si dubita che queste comportino effettivi risparmi.

Sempre in tema di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione, il Direttivo ha sollevato una netta contrarietà riguardo ai trasferimenti di dipendenti dalle aziende partecipate alla pubblica amministrazione e viceversa. “Le regole per l’assunzione nella PA – spiegano le Federazioni pubblico impiego CSdL e CDLS – sono definite per legge e con l’imminente applicazione del fabbisogno dovrebbero anche ripartire i bandi di concorso, mentre invece nelle aziende partecipate si utilizzano le regole del diritto privato e quindi le assunzioni sono nominative. Due sistemi insomma completamente diversi e quindi difficilmente compatibili”.

Quanto al tema della legge finanziaria 2015, il direttivo ha espresso “forte preoccupazione” sulla tenuta dei fondi pensione: “La manovra economica conferma sia il taglio del contributo statale sia i pre-pensionamenti, due provvedimenti che mettono in sofferenza i conti del nostro sistema previdenziale”.

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