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Previsionale dell’ISS, tutti i costi per il 2015

da Redazione

La “scomposizione” degli oltre 311 milioni di euro di “uscite correnti”. Attività previdenziale, pensioni, prestazioni sociali e amministrazione.

 

La Legge di bilancio è composta da moltissimi allegati. Tra quelli che destano maggior interesse, un ruolo primario lo riveste l’Istituto di Sicurezza Sociale, l’azienda più grande del Paese. Prima di addentrarsi nei numeri e nei costi, qualche estratto della relazione di accompagnamento del Previsionale 2015, anno che, si legge, sarà di “transizione nel senso che, essendoci stato il 1° settembre 2014 il cambio del Direttore Generale, le strategie programmatiche comporteranno segnali di cambiamento non prima del secondo semestre 2015”. Tre, in estrema sintesi, le azioni di policy che verranno intraprese da gennaio: l’aumento dell’efficienza dei servizi, con una riduzione del costo della produzione. L’azione riguarderà i beni (farmaci e dispositivi medici), i servizi (appalto trasversali ma anche una centralizzazione delle assicurazioni), la revisione del personale attraverso una ridefinizione delle consulenze con una riduzione della tariffa oraria e la riduzione della mobilità passiva. Questi cantieri, prosegue la relazione, “a regime comportano dei risparmi ma richiedono, soprattutto l’ultimo punto (revisione del personale, ndr), un investimento iniziale per l’implementazione dell’attività ai fini del recupero di parte della mobilità passiva”. Le iniziative che coinvolgeranno i “beni” comporteranno “un risparmio di un milione” mentre la riduzione della mobilità passiva porterà a un taglio di 300 mila euro. Per quel che concerne il personale invece, “si rileva la prosecuzione di un trend decrescente di spesa”. Sempre la relazione poi chiarisce che “la contabilizzazione degli ammortamenti e del fondo svalutazione crediti, tra le voci di costo, incida per 2,5 milioni”. I percorsi formativi già in essere sui temi dell’accreditamento e del risk management andranno ulteriormente approfonditi: per la formazione del 2015 l’importo sarà di 350 mila euro. Per quel che concerne la previdenza, sono stati rimarcati tre aspetti strutturali del bilancio di previsione 2015: il ripianamento dello squilibrio tra entrate e uscite previdenziali del fondo lavoratori subordinati, quantificato nella misura che garantisce il pareggio tra entrate e uscite contributive (9 milioni di euro); l’incremento del Fondo svalutazione crediti per fronteggiare il rischio di morosità contributiva, che passa da un’aliquota del 2 per mille al 5 per mille; il rifinanziamento del Fondo comune di riserve di rischio nella misura di 3 milioni.

 

BILANCIO PREVISIONE ISS

Il progetto di legge sul bilancio di previsione dell’ISS chiarisce che il Congresso di Stato è autorizzato a erogare all’Istituto, per l’esercizio 2015, un fondo di dotazione “per l’assistenza sanitaria e per il finanziamento del servizio sociosanitario” di 61 milioni e mezzo di euro. Lo stanziamento di 2 milioni e mezzo di euro (che va sul capitolo 1-10-4591 “Trasferimento all’ISS per accantonamenti”) è invece destinato alla contabilizzazione sul Bilancio. Su un totale di 327 milioni di euro di uscite, 311 milioni ricadono sotto la voce “uscite correnti”.

 

SEZIONE PER SEZIONE

Per la sezione “Attività assistenziale e sanitaria e sociosanitaria” gli stipendi e assegni per il personale dipendente “pesano” 1 milione e 820 mila euro; i compensi per “altro personale non dipendente” 40 mila euro. Stesso importo per le missione e le trasferte. I “beni e servizi” – reagenti, vetreria e materiale per laboratorio, ma anche affitti, materiale di consumo e spese varie – ammontano a 140 mila euro. Il totale supera di poco i 2 milioni di euro. Importi decisamente più alti per il “Dipartimento sociosanitario”. Sotto questa voce abbiamo 13 milioni e 300 mila euro per gli stipendi e assegni dei dipendenti, a cui si aggiungono 260 mila euro per i compensi del personale non dipendente. 30 mila euro vanno poi sotto la voce “missioni e trasferte”. Nell’elenco dell’acquisto “beni e servizi” le parti dei leoni la fanno le “rette per l’inserimento degli anziani in strutture residenziali esterne (un milione e 600 mila euro), le spese per gli inserimenti di riabilitazione salute mentale (885 mila euro) e le spese per l’affidamento e il sostegno del disagio sociale minori (320 mila euro). Il totale è di poco più di 17 milioni di euro.

Si sale ancora per il “Dipartimento ospedaliero”: gli assegni e gli stipendi del personale dipendenti richiedono 24 milioni e mezzo di euro; la spesa per i non dipendenti è di un milione e 600 mila euro; le trasferte e le missioni richiedono un milione e 100 mila euro. Sotto la lista degli acquisti di beni e servizi saltano agli occhi il milione di euro per i reagenti e gli articoli vari per i laboratori di analisi e il milione di euro di “materiale di consumo attrezzature”. Il totale è di poco superiore a 30 milioni. L’U.O. Farmaceutica invece richiede 2 milioni e 160 mila euro per gli stipendi e gli assegni dei dipendenti. Gli importi più onerosi li troviamo per l’acquisto dei beni e servizi: 9 milioni per le “specialità medicinali”, 4 milioni e 650 mila euro per il materiale sanitario e dispositivi in genere e 500 mila euro per i gas medicali. Il totale è di 16 milioni e 200 mila euro. Per l’U.O. della medicina legale, fiscale e prestazioni esterne mezzo milione di euro sono destinati agli stipendi e assegni del personale, 95 mila per i non dipendenti. I ricoveri presso strutture esterne pubbliche e convenzionate richiedono 3 milioni di euro, un milione e 700 mila euro invece per le prestazioni ambulatoriali presso strutture esterne pubbliche e convenzionate. 250 mila sono gli euro nella categoria “rimborsi per prestazioni ambulatoriali presso strutture esterne. Infine, i trasferimenti al Servizio Sanitario Nazionale Italiano (SSNI): 4 milioni e 300 mila euro.

 

ATTIVITÀ PREVIDENZIALE

Piuttosto interessanti le cifre evidenziate nelle prestazioni economiche temporanee. L’inabilità temporanea al lavoro dei dipendenti richiede 14 milioni e 400 mila euro; per quella degli artigiani siamo a 230 mila euro. Tra le “indennità” invece si prevedono un milione di euro per l’aspettativa post-partum (entro l’anno) dei dipendenti e 230 mila euro per oltre un anno. Per l’indennità di disoccupazione gli euro sono 3 milioni e 800 mila. Più alti gli importi per l’indennità economica speciale per i dipendenti (5 milioni e 200 mila euro) e per l’integrazione salariale della CIG (8 milioni).

 

ASSEGNI FAMILIARI

A volo radente: 12 milioni per gli assegni familiari dei lavoratori dipendenti; 380 mila per quelli per gli artigiani, 330 mila per i pensionati, 35 mila per agricoltori, pensionati statali, titolari delle pensioni sociali e assimilate.

 

PENSIONI ORDINARIE

In previsione per l’esercizio finanziario 2015 la voce più grossa è quella legata alle pensioni ordinarie dei lavoratori dipendenti: 125 milioni e mezzo di euro. Superiori ai 5 milioni quelle degli artigiani e dei commercianti. Sopra il milione anche quelle “privilegiate” dei dipendenti (2 milioni e 700 mila euro),le ordinarie dei liberi professionisti (1 milione e 900 mila euro) e degli agricoltori (un milione e 800 mila euro). Il totale ammonta a 156 milioni di euro.

 

PRESTAZIONI SOCIALI

Sotto questa voce i 7 milioni di euro per le pensioni sociali e due milioni per gli assegni di accompagnamento.

 

AMMINISTRAZIONE

Gli stipendi e gli assegni per i dipendenti richiedono 4 milioni e 800 mila euro; 217 mila euro per i non dipendenti. Le spese per la formazione e l’aggiornamento del personale messe in previsione sono di 400 mila euro. Le spese di amministrazione e generali vedono in cima le assicurazioni (un milione e 100 mila euro), seguite da gli oneri di tesoreria e bancari (500 mila euro) e dalle consulenze e collaborazioni professionali (260 mila euro) per un’uscita complessiva di 2 milioni e 900 mila euro. Per i trasferimenti, 130 mila euro è la quota a favore del FondISS dalla Cassa compensazione. I combustibili, l’energia elettrica e l’acqua richiederanno un milione e 200 mila euro, 125 mila euro i carburanti per gli automezzi, 480 mila euro per i generi alimentari, mezzo milione per la manutenzione e i materiali di consumo degli impianti.

Infine, le spese per i servizi di pulizia, disinfezione e disinfestazione: un milione e 250 mila euro.

Sommate tutte le voci, l’importo è di 311 milioni.

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