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Rimini, sono Daniele Paci e Gian Luigi Rinaldi i due Sigismondo d’Oro 2014

da Redazione

Sono Daniele Paci e Gian Luigi Rinaldi i due riminesi che saranno insigniti del Sigismondo d’Oro 2014, il riconoscimento che viene attribuito ogni anno a coloro che attraverso la propria attività celebrano il nome di Rimini. La consegna avverrà nel corso della cerimonia del “Saluto di Fine anno”, che quest’anno si terrà nella Sala del Giudizio del Museo della Città nel pomeriggio di sabato 20 dicembre.

Daniele Paci, 55 anni, magistrato riminese oggi di ruolo alla Procura di Palermo, protagonista, tra le tante inchieste giudiziarie affrontate nel corso della sua vicenda professionale, della soluzione del caso della Uno Bianca.

Gian Luigi Rinaldi, 80 anni, conosciuto da tutti in città come ‘il Prof’, educa e insegna pallacanestro dal 1961. Da allora ‘il Prof’ ha allevato tre generazioni di giocatori, diventando una leggenda della pallacanestro riminese e italiana. E’ stato anche insignito dalla Federazione Italiana Pallacanestro del prestigioso titolo di Allenatore Benemerito.

“Il Sigismondo d’Oro è l’onorificenza civica che rende giusto merito a riminesi che, nella loro vita e con il loro lavoro, hanno onorato e onorano questa comunità – commenta il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi -. Con Daniele Paci e Gian Luigi Rinaldi, apparentemente molto diversi per età e sfera professionale, intendiamo mettere in luce un particolare aspetto che in qualche modo li lega e li unisce allo spirito della nostra città: il valore dell’educazione e il coraggio delle proprie idee nell’attraversare l’esistenza a testa alta, consapevoli che quello che si fa individualmente ha un effetto su chi sta accanto. Rinaldi ha costruito una leggenda attraverso la sua instancabile attività di insegnante di basket. Quando si parla di lui, tutte le migliaia di ragazze e ragazzi che lo hanno avuto come ‘prof’, le decine di atleti che ha condotto sino al professionismo, ricordano il rigore di insegnante e la profonda comprensione di un’età complessa come l’adolescenza con cui si relazionato per anni, tutti i giorni e a ogni ora del giorno. Paci da ‘magistrato ragazzino’, andando anche in direzione ‘ostinata e contraria’ per risolvere indagini difficilissime. Con la stessa determinazione e il medesimo coraggio non ha esitato a spostarsi in una ‘piazza’ complessa come Palermo, portando avanti il proprio lavoro con competenza e fortissimo senso etico. C’è un filo d’acciaio che unisce dunque i due ‘riminesi del’anno’ ed è appunto la possibilità che ognuno di noi ha di rendere migliore la vita degli altri, di migliorare i contesti in cui opera, qualsiasi essi siano. E’ il nocciolo e il valore fondamentale dell’educazione, l’elemento che fa crescere una comunità sana, responsabile, con una forte identità. E allora si può essere ‘educatori’ senza averlo scritto sul biglietto da visita ma incarnandone ogni giorno l’essenza, con la solidità della propria passione”.

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