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San Marino, Commissione esteri: le richieste di residenza

da Redazione

Il caso della richiesta di un imprenditore sospesa nelle sedute precedenti. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – Il segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, apre i lavori della Commissione portando all’attenzione dell’Aula alcuni casi di richiesta di residenza su cui suggerisce degli approfondimenti. Quindi interviene sul caso della richiesta di un imprenditore sospesa nelle sedute precedenti, fornendo alcuni aggiornamenti e assicurando che sarà esaminata nella prossima convocazione.

Intervengono poi i commissari di minoranza per richiedere chiarimenti al segretario di Stato su alcune questioni di attualità: Marco Podeschi, Upr, e Gian Matteo Zeppa, Rete, in particolare, domandano a che punto sono la riorganizzazione dei corpi di polizia e la riforma del corpo diplomatico. Zeppa chiede inoltre delucidazioni sull’accordo Facta con gli Usa, mentre Luca Santolini, C10, solleva interrogativi sullo stato dell’Accordo di associazione con l’Ue. Il segretario di Stato Valentini risponde ai quesiti, chiudendo il comma comunicazioni e passando a quello successivo, con il riferimento su nomine e revoche di rappresentanti diplomatici e consolari. La commissione ratifica quindi una serie di accordi internazionali: l’Accordo mediante Scambio di Note tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica Italiana “circa la corretta interpretazione dell’art.43 della Convenzione di amicizia e buon vicinato del 1939 in materia di marchi e brevetti”, l’accordo tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Consiglio dei Ministri della Bosnia ed Erzegovina sul trasporto internazionale su strada di passeggeri e merci; integrazione del Protocollo n.16 alla Convenzione di Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali del Consiglio d’Europa.

La seduta si chiude con l’esame delle concessioni di residenza anagrafica e dei permessi di soggiorno speciale per culto, dei permessi per i minori e infine di quelli parentali.

 

Di seguito un estratto degli interventi in comma Comunicazioni

Marco Podeschi, Upr: “Chiedo un riferimento sulla sicurezza del Paese a fronte degli ultimi e recenti furti. Poi dove è finita la legge sulla carriera diplomatica, dopo 15 mesi dalla prima lettura? In Finanziaria c’è una proroga delle convenzioni consolari, come ormai prassi, vorrei sapere che linea ha il governo. Per una prossima seduta chiedo quindi un riferimento sulle attività del 2013 del corpo diplomatico a disposizione per sapere cosa sta facendo, alla luce anche di tre nuove nomine. Ultima cosa, rivolgo i miei complimenti al governo sulla posizione presa per la vicenda delle carte di credito, lesiva per l’immagine di San Marino, ma manifesto disappunto sulla tardiva informazione della vicenda Amazon. Non è colpa del Paese ma avvisare i cittadini su cosa accade eviterebbe possibili distorsioni su fatti che riguardano colossi mondiali dell’e-commerce”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Mi associo alla richiesta del consigliere Podeschi sul progetto di legge portato in Consiglio il 12 luglio 2013 sul corpo diplomatico. Capisco le difficoltà nello sviluppo di questa materia, ma è un progetto che viene citato due volte, nel 2013 e nel 2014, in Finanziaria con le proroghe di convenzioni previste finché non si avrà una nuova legge. Il progetto in prima lettura è stato portato. E’ quanto meno inopportuno procedere in deroga, procrastinando qualcosa che deve arriva in Commissione da oltre un anno. Anche noi presenteremo degli emendamenti in Finanziaria su questa materia. E’ invece opportuno un riferimento del segretario. Altra informazione che chiedo: ne abbiamo parlato anche in Commissione Antimafia, è oltre un anno che il generale Gentile è a disposizione dello Stato e vorrei sapere che fine ha fatto il piano di riordino dei corpi di polizia. Mi risulta che ci sia confusione tra le forze dell’ordine, alla luce anche dei recenti furti. A che punto è questa riorganizzazione, visto che la microcriminalità è aumentata? Ultima domanda sui Facta, vorrei capire anche in questo caso come si sta muovendo il governo e soprattutto quali sono i numeri, quante persone sono interessate e quale è l’esborso che dovranno fare. Dovendo condonare una situazione pregressa ci saranno ammanchi per le famiglie e per lo Stato stesso”.

Luca Santolini, C10: “Chiedo un riferimento sulla situazione del negoziato e l’ipotesi di accordo di associazione con l’Ue”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Rispondo per primo sull’accordo di associazione. C’è stata effettivamente una situazione di stallo, dopo l’insediamento della commissione e la definizione degli incarichi. La commissione, dal momento in cui è subentrata la presidenza italiana, ha avuto una fase in cui non si è occupata di noi, altre situazioni sono state sollevate, come quella della Francia su Monaco. Ora però posso dire che prima della fine della presidenza italiana, il Consiglio europeo dovrebbe emettere il mandato definitivo. Ci sono state nelle ultime settimane delle accelerazioni di incontri a Bruxelles, possiamo trovarci perciò di fronte questo scenario: se viene dato un mandato definitivo, a metà del mese di gennaio comincia il vero e proprio negoziato. Sulla base del mandato dovremo ritrovarci per vederne la sostanza, sia con la commissione, il Consiglio, che con altre forme di coinvolgimento della società civile ed economica di San Marino. Sarà quindi necessario ri-sintonizzarci sul mandato.

Le altre questioni: avete sollevato i ritardi sui progetti della carriera diplomatica e del dipartimento di polizia. Condivido la necessità di procedere, né l’uno né l’altro sono argomenti che hanno perso di attualità. La carriera diplomatica perché l’avvio dei negoziati implica un maggior investimento nell’impegno diplomatico internazionale e più le norme sono chiare, meno confusione c’è. Stessa cosa vale per i corpi di polizia, i dati non dicono che c’è un incremento particolare di furti, il problema è che sicuramente i corpi di polizia sono chiamati a svolgere oggi funzioni più specifiche di un tempo e una forma di riorganizzazione è urgente e non rinviabile. Abbiamo già perso del tempo e non facendo nulla le cose non migliorano. Sono d’accordo che la maggioranza deve prendersi la responsabilità di dare risposte, non possiamo sottrarci da questo.

Mi piacerebbe poi che il presidente mettesse a tema una volta, in una seduta dalla commissione, un riferimento su quella che è l’attività diplomatica. Sono sicuro di poter portare elementi che fanno capire quale sia l’impegno che portiamo e quanto sia importante, ma non c’è mai occasione per parlarne, Ben volentieri quindi e non solo un riferimento sui diplomatici a disposizione del 2013, ma su tutte le questioni su cui ci stiamo misurando. L’articolo 26 della Finanziaria, quello che proroga le convenzioni diplomatiche, viene ripetuto perché la legge di riforma della Pa riferiva in un allegato che rispetto al personale della carriera diplomatica la loro retribuzione doveva essere definita da legge speciale che deve essere fatta. Le convenzioni in essere sono in vigore fino alla riforma e se non si ripetesse l’articolo 26 ci sarebbe un vuoto per le convenzioni in scadenza a dicembre.

Sui Facta è vero c’è molta confusione e preoccupazione, le stime comunicate dalle comunità estere ci dicono che i cittadini coinvolti sono oltre 3 mila, quindi un decimo della popolazione è interessato nominalmente dalla questione. La vicenda nasce dal fatto che gli Stati uniti hanno deciso di snidare i cittadini americani sparsi nel mondo perché la dichiarazione dei redditi Usa è legata alla cittadinanza e non alla residenza. Questa non è una legge tributaria nuova, solo che gli Usa hanno chiesto ai vari Stati uno scambio di informazioni per verificare quali cittadini hanno fatto o meno la dichiarazione e lo hanno fatto a vari livelli, in primis agli istituti bancari, anche quelli del nostro Paese. Se l’istituto non avesse aderito, avrebbe avuto un penalizzazione su tutte le operazione Usa del 30%, quindi entro maggio tutti gli istituti hanno dato disponibilità a collaborare e a raccogliere informazioni sui loro depositanti. Ma non le hanno ancora comunicate all’autorità americana. Nel frattempo come Stato, vista l’incidenza che ha per il nostro Paese il 10% della popolazione, ci siamo rapportati con l’autorità statunitense per comunicare che per noi è una questione di Stato perché riguarda i nostri cittadini. Quindi stiamo lavorando sul Facta, che implica la trasmissione di dati aggregati e non singoli. Non abbiamo firmato ancora nulla ma questo è il modello su cui ci stiamo orientando. Ovvero: rivedere la classificazione dei nostri istituti, se sono a basso rischio con clientela locale non c’è obbligo di trasmissione ed è quello che tentiamo di fare. Abbiamo cittadini che sono rientrati dagli Usa da 20 anni e non c’è un flusso che determini fenomeni distorsivi. Siamo una realtà a basso rischio. Dobbiamo riuscire quindi a entrare in tipologie previste dalle norme esistenti, è in atto una verifica dell’autorità Usa. Se possiamo fare l’accordo con questa classificazione non c’è obbligo della comunicazione. E’ un aspetto importante su come l’autorità sammarinese cerca di tutelare i suoi cittadini con doppia cittadinanza. Non abbiamo fatto grossi proclami, ma l’impegno è questo. Ieri con una nota ufficiale è stata procrastinata la data di chiusura dell’intesa, invece che il 31 dicembre, per esaminare la questione e per arrivare a una conclusione. In sintesi, le banche hanno obbligo della raccolta dati, se non riusciamo a concludere l’accordo- ma non sarà così- loro entro marzo dovranno comunicare dati aggregati. Se invece raggiungeremo l’accordo con una classificazione di banche a basso rischio, non ci sarà questo obbligo. C’è però un problema: noi partiamo dal fatto che i cittadini americani-sammarinesi non siano evasori, che siano a posto e sanno che devono dichiarare i propri redditi. Quindi sarà prevista dall’autorità americana una sanatoria del pregresso, i cittadini che sono tornati a San Marino possono sistemare le situazioni degli ultimi tre anni. A riguardo stiamo cercando dei meccanismi di filtro e tutela dei nostri cittadini, siccome è complessa la dichiarazione, attraverso comunità sammarinesi stiamo cercando di trovare forme garantiste per agevolare chi vuole sistemare la situazione pregressa. Stiamo conducendo insieme alla segreteria di Stato per le Finanze questa partita. Appena avremo la certezza di quale sarà l’accordo, cercheremo di trovare le modalità per dare alla popolazione interessata tutte le informazioni. Ora i cittadini sappiano che non devono fare nulla finché non hanno comunicazioni. Su Amazon: è un problema di monofase, non ho potuto approfondire con il collega alle Finanze la problematica ma credo sia già da tempo all’attenzione per capire come San Marino si debba rapportare su questo. Vedrò se in seduta consiliare potrò essere più preciso”.

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