Attorno al 12 si muovono alcune preoccupazioni italiane: nei primi nove mesi del 2014 i fallimenti delle imprese italiane, secondo l’analisi di Cerved, hanno raggiunto quota 11 mila, segnando un +12% rispetto all’anno prima.
di Alessandro Carli
Quel 12 dicembre del 1969 ha di certo lasciato il segno. Anche nella musica. La strage di piazza Fontana a Milano, nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in cui persero la vita 16 persone (88 furono invece i feriti), è ricordata da due cantautori solo apparentemente lontani: uno, Francesco De Gregori, ne ricorda la data (“Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre, l’Italia con le bandiere, l’Italia nuda come sempre…”), l’altro, Giorgio Gaber, è più esplicito (“…perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera…”).
Sempre in Italia, oggi (ma nel 1913) venne recuperata a Firenze, due anni dopo essere stata sottratta dal Museo del Louvre da Vincenzo Peruggia, “La gioconda”. C’è poi un po’ di Italia in quel lontano 12 dicembre del 1901 quando Guglielmo Marconi ricevette il primo segnale radio transoceanico.
Ma il 12 dicembre ha anche altra memoria: in Messico (1531) è l’apparizione di “Nostra Signora di Gaudalupe”.
Sono invece apparsi al mondo oggi, in anni differenti, lo scrittore francese Gustave Flaubert, il pittore norvegese de “L’urlo” Edvard Munch (1863), il cantante Frank Sinatra (1915), Giancarlo De Carlo (1919), l’architetto che firmò le porte della Repubblica di San Marino (anche quella di Dogana), la politica sammarinese Denise Bronzetti (1972) e il calciatore del Titano Luca Nanni.
Attorno al 12 si muovono alcune preoccupazioni italiane: nei primi nove mesi del 2014 i fallimenti delle imprese italiane, secondo l’analisi di Cerved, hanno raggiunto quota 11 mila, segnando un +12% rispetto all’anno prima.
Ha invece affidato a Facebook il proprio pensiero il Presidente della Toscana Enrico Rossi che, dopo le polemiche sulle fotografie che lo hanno ritratto assieme ai suoi vicini di casa Rom, interviene sull’annoso problema delle Regioni: “Venti sono troppe. Ne bastano 12 e vanno superate quelle a statuto speciale”.
