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San Marino, IAM: scadenze di fine anno, alcune buone pratiche

da Redazione

E’ sempre bene non farsi trovare impreparati e portarsi avanti: entro i primi mesi dell’anno difatti – e sarà così anche per il 2015 – la legge sammarinese che norma la materia sottolinea che ogni azienda del territorio dovrà far pervenire all’UOGA tutta la documentazione riferita alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti (Codici del CER, eccetera) per l’anno 2014.

 

di Mattia Marinelli

 

Oltre al “celebre” veglione di San Silvestro, i quattro numeri allineati – 31/12 – che vengono evidenziati nei calendari e nelle agende con la penna o l’evidenziatore ogni anno, per le aziende della Repubblica di San Marino significano soprattutto una serie di “adempimenti e scadenze di fine anno”. Per quel che concerne i rifiuti e la loro gestione, rassicuriamo le imprese: non ci sono particolari obblighi normativi.

All’interno di un’ottica di “buone pratiche” però è sempre bene non farsi trovare impreparati e portarsi avanti: entro i primi mesi dell’anno difatti – e sarà così anche per il 2015 – la legge sammarinese che norma la materia sottolinea che ogni azienda del territorio dovrà far pervenire all’Unità Operativa di Gestione Ambientale (UOGA, che fa riferimento alla Segreteria di Stato per il territorio) tutta la documentazione riferita alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti (Codici del Catalogo Europeo dei Rifiuti, eccetera) per l’anno 2014.

Consiglio quindi di verificare l’effettiva corrispondenza dei quantitativi prodotti durante l’anno compilati nel registro di carico/scarico.

Poiché il registro viene tenuto dall’amministrazione mentre lo stoccaggio reale è spesso è appannaggio dei magazzini o dei reparti produttivi, non sempre i quantitativi coincidono perfettamente.

In questo senso quindi, come avviene per la contabilità e il bilancio di fine anno, potrebbe davvero essere utile una registrazione della giacenza dei rifiuti, anche in vista del Catasto online, che dia la possibilità all’impresa di avere tutto sotto controllo.

Capita con una certa frequenza – specie per chi lavora ancora compilando a penna i registri cartacei – che durante l’anno si siano prodotti più rifiuti di quanti ne siano stati davvero smaltiti.

Per chi invece ha optato per i sistemi informatizzati e già opera attraverso un gestionale come ad esempio Gesmalt (che può essere installato anche su più personal computer: dà cioè la possibilità di lavorare anche in multitasking, ovvero in più postazione simultaneamente), il “pericolo” di questo sbilanciamento è quasi nullo.

Con un semplice click difatti si può accedere ai dati e alla reale corrispondenza dei quantitativi rifiuti, evitando così una serie di spiacevoli sorprese e le eventuali “rincorse” in prossimità dei giorni della scadenza.

Sempre il previsione di fine anno – ma in questo caso anche nel periodo pre-natalizio – un piccolo suggerimento a tutte le imprese che fanno e ricevono i regali.

Senza entrare nei contenuti dei “presenti”, credo che sarebbe opportuno mettere in campo alcuni semplici accorgimenti, che non inficiano comunque sul dono.

Per i cosiddetti “cesti” per esempio, cercate di preferire un involucro effettivamente riciclabile a uno “classico”, composto di vimini o simil-vimini, paglia e cellophane e plastica: il materiale di scarto – come si sa – viene tutto immesso nel “non riciclabile”.

Meglio quindi utilizzare uno scatolone di cartone, forse meno “scenico” agli occhi ma pur sempre recuperabile.

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