Home FixingFixing San Marino, assicurazioni: 4 soggetti per 5 soli dipendenti

San Marino, assicurazioni: 4 soggetti per 5 soli dipendenti

da Redazione

Firmato il contratto “nazionale” nei giorni scorsi: molte le anomalie. Torna ancora una volta l’atavico problema della rappresentatività.

 

di Alessandro Carli

 

Tanto clamore per nulla. Per una volta ci prendiamo il lusso di condividere con i lettori una notizia. Nei giorni scorsi l’ASIA ha firmato insieme a CSU, USL e OSLA il contratto di lavoro per gli anni 2014-2015. Con l’accordo sono stati concordati aumenti del 1,50% per il 2014 e del 2% per il 2015. Nella nota si legge che si tratta di “un piccolo – in termini di lavoratori addetti – contratto collettivo nazionale di lavoro che riguarda i dipendenti delle compagnie di assicurazione sammarinesi”. Il contratto “nazionale” è stato siglato da quattro soggetti e riguarda cinque (sic!) dipendenti. Come è possibile definire “nazionale” un contratto che vale solo per una delle due compagnie di assicurazione che esistono sul nostro territorio? E’ chiaro – oltre al fatto che coinvolge quattro organizzazioni per cinque lavoratori – qualcos’altro non torna. Questo accordo fa riemergere il problema, atavico, della rappresentatività: occorre far chiarezza e sgomberare il campo dalle nubi, capire il suo significato e soprattutto sapere quando ha valore “erga omnes”. E’ un tema caldo, quello della rappresentatività, che alcune organizzazioni hanno già affrontato, come ad esempio ANIS e CSU già nel luglio del 2012. Gli Industriali e i sindacati chiariscono la loro posizione di “apertura” e che “non preclude un confronto”, anche al fine di “apportare modifiche e integrazioni”. A distanza di oltre due anni però il Governo non ha ancora predisposto un progetto di legge sulla rappresentatività. Le organizzazioni sollecitano con forza una risposta entro la fine dell’anno.

 

CHI RAPPRESENTA CHI

E’ chiaro che nell’ambito di un sistema generale di condizioni che un imprenditore si trova ad analizzare e valutare, oltre agli incentivi, alla celerità dell’apparato giuridico, alla snellezza burocratica, alla certezza delle normative e ai costi dell’energia, riveste un ruolo di fondamentale importanza la certezza del contratto di lavoro che deve essere applicato.

 

CONTRATTI A FINE ANNO

Ricordiamo che fine anno scadranno i contratti per industria, commercio, bar, alberghi, ristoranti. Nella missiva firmata da ASIA, OSLA, CSU e USL leggiamo che “le trattative per i rinnovi stanno protraendosi in maniera ingiustificabile, in qualche caso con richieste di ridimensionamento di diritti e retribuzioni che sono irricevibili, o in altri casi non sono state avviate, non certo per colpa del sindacato”.

Anche qui, qualcosa da dire. Se il rinnovo di alcuni accordi è ancora in alto mare, la responsabilità non è solamente di un soggetto. E’ necessario avere un approccio realistico e soprattutto uno sguardo a quello che accade fuori dal territorio.

Prendiamo ad esempio quello dei “servizi”, ad alta incidenza di mano d’opera. Un settore che, se non verranno apportate modifiche sostanziali, rischia di crollare, provocando una moria di posti di lavoro. In caso di asta pubblica o gara privata, se un’impresa sammarinese è meno concorrenziale di una italiana, chi ha indetto il bando non può essere costretto a lavorare con l’azienda del Titano. Occorre quindi allinearsi con il competitor – in questo caso l’Italia – tutelando chiaramente i lavoratori e combattendo quindi il lavoro irregolare. La Repubblica di San Marino deve aprire gli occhi e cercare di recuperare competitività, anche cercando di sostenere altri settori in grado di creare nuovi posti di lavoro in questa fase in cui la disoccupazione ha raggiunto numeri davvero preoccupanti.

Per tornare quindi al rinnovo dei contratti, crediamo sia necessario sedersi a un tavolo e discutere, condividere un progetto, trovare un punto di incontro, lasciando da parte posizioni rigide e ferme.

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