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San Marino, appunti (e riflessioni) sulla Legge di Bilancio

da Redazione

Nei giorni scorsi ANIS ha inviato una lettera al Governo. Al centro della missiva, la necessità di avviare un confronto con le OO.SS. per decidere se creare o meno le condizioni per l’insediamento e lo sviluppo di settori economici con forte incidenza del costo della manodopera.

 

Un progetto di Legge di Bilancio poco incisivo e che mostra, rispetto al precedente, una inversione di tendenza negativa sia per quel che concerne la necessità di ridurre la spesa corrente (nel 2014 pari al 92,39% della spesa complessiva), sia riguardo al contenimento del divario tra le retribuzioni del comparto pubblico e quelle dei settori privati. Anche per l’anno 2015 è previsto un saldo negativo, poco al di sotto dei 15 milioni di euro, a riprova del fatto che sul fronte delle uscite siano indispensabili azioni più forti e rigorose per ridurre in misura significativa la spesa corrente, priorità dalla quale non possiamo derogare. Ciò implica inevitabilmente una riorganizzazione dei servizi pubblici e la ricollocazione dei dipendenti in nuove funzioni, la revisione delle norme contrattuali, l’utilizzo del part-time e il ricorso a orari di lavoro non convenzionali (ovvero per tutti i pomeriggi della settimana lavorativa).

Nei giorni scorsi ANIS ha inviato una lettera al Governo. Al centro della missiva, la necessità di avviare un confronto con le OO.SS. per decidere se creare o meno le condizioni per l’insediamento e lo sviluppo di settori economici con forte incidenza del costo della manodopera. Altro “cantiere” di discussione, il problema di riallineare i costi alle nuove condizioni di mercato.

In attesa dell’incontro, ANIS ha analizzato il progetto di Legge sul Bilancio, e ha sottolineato diverse criticità e punti da chiarire. “A nostro avviso oltre al taglio della spesa, occorre anche porre al centro i problemi di liquidità di cassa che riguardano lo Stato e in generale il sistema finanziario ed economico sammarinese, cui vanno aggiunte altre due azioni per dare equilibrio ai conti dello Stato, ovvero l’abbandono da parte dello “Stato” di tutte quelle attività che non gli sono proprie ed essenziali e svolge a costi sicuramente molto più alti rispetto a quelli di mercato”, senza dimenticare lo sviluppo. Su questo aspetto gli Industriali chiedono di “mettere in campo più risorse per gli investimenti” lì dove il bilancio prevede solo genericamente 30 milioni di euro in 3 anni.

Al Governo poi l’Associazione chiederà di completare e chiarire il quadro normativo in materia d’imposte dirette. “Riteniamo necessaria una circolare esplicativa che elimini alcuni dubbi e anomalie. L’incremento dei lavoratori deve riguardare sì quelli iscritti alle liste di avviamento al lavoro, ma che siano realmente disoccupati, per evitare interpretazioni distorte (chiudere e riaprire la stessa azienda, trasferire lavoratori residenti già occupati da una impresa all’altra, magari dello stesso gruppo) travisando il vero intento del legislatore, cioè creare nuovi, veri posti di lavoro”. Allo stesso tempo va specificato “che possono beneficiare dei nuovi incentivi solo le imprese la cui effettiva titolarità è individuabile. Lo stesso principio deve anche valere nel caso di accesso ai benefici previsti dagli ammortizzatori sociali”.

Vi sono poi diverse problematiche che le aziende devono affrontare per le quali serve l’intervento risolutivo dell’amministrazione pubblica. La fatturazione elettronica nei rapporti con la pubblica amministrazione italiana che riguarda molte imprese sammarinesi (Legge italiana 244/2007 entrata in vigore con il DM 6/6/2013). Per ANIS va ricercata “una soluzione che consenta un controllo in tempo reale del pagamento delle ritenute operate sui redditi da lavoro dipendente o autonomo. Attualmente i controlli vengono eseguiti solo dopo la presentazione della dichiarazione del sostituto d’imposta e ciò comporta un grave ritardo. Per questo vi chiediamo di informatizzare il sistema dei pagamenti consentendo finalmente alle aziende l’utilizzo dell’home banking”.

Ci sono poi una serie di questioni tra cui la commercializzazione dei prodotti “bio”, il trattamento dei rifiuti, l’assegnazione dei codici accise, una serie di problemi doganali e più in generale tutte quelle procedure burocratiche che impedisco un interscambio commerciale a condizioni paritetiche rispetto a quelle dei oncorrenti europei che è necessario superare.

Su tutte queste materie gli Industriali chiedono “un referente con cui dialogare per ricercare le diverse soluzioni”. Manca poi una vera cabina di regia cui affidare il compito di elaborare e condividere un progetto strategico di sviluppo di medio-lungo periodo, individuare e condividere gli interventi volti a modernizzazione la PA e i suoi servizi; elevare la trasparenza nelle relazioni con lo Stato per evitare opacità che potrebbero sconfinare nell’illegalità.

Infine, l’importanza di completare il progetto di riforma delle imposte indirette, passaggio fondamentale per semplificare l’internazionalizzazione delle imprese e per le entrate del Bilancio dello Stato.

 

Legge di Bilancio

Sono circa 50 gli articoli che danno corpo al progetto di Legge. Sull’AASS si chiede un progetto concreto per dare una certa autonomia alla Repubblica nell’approvvigionamento dell’acqua realizzando il bacino idrico, o nel settore dello smaltimento dei rifiuti in merito al quale ANIS ha presentato, insieme ad alcune aziende associate, una specifica proposta.

Molto discutibile invece l’intervento di posa della fibra ottica che va in contrasto con il contenimento delle spese e amplia la presenza dello Stato nei settori tipicamente a mercato. “Vorremmo segnalare – specifica ANIS – che l’Azienda installa rete dove già esiste quella dell’Ente Poste con uno spreco di risorse incomprensibile”.

Le telecomunicazioni meritano un approfondimento perché sono un fattore essenziale di sviluppo di tutta l’economia. Rappresentano un mercato altamente competitivo, in continua evoluzione, e l’intervento dello Stato rischia di creare nuova confusione. Innanzitutto serve trasparenza in un settore che ha subito danni gravissimi così come emerge dalle indagini della magistratura.

Il risultato è che le infrastrutture della telefonia mobile non consentono l’utilizzo delle tecnologie normalmente in uso come il 4G. Inoltre il posizionamento delle antenne necessarie è stato concesso solo all’operatore con la quota di mercato più piccola con la conseguenza che la copertura del territorio è davvero insufficiente.

Invece le reti per la telefonia fissa sono ben quattro, due private e due pubbliche (dell’Ente Poste e quella in realizzazione dell’AASS).

“Abbiamo la necessità di un servizio moderno – spiega ANIS -, efficiente e competitivo. Per questo le nostre proposte sono semplici e chiare. In primo luogo occorre consentire la condivisione dei siti ove installare i ripetitori per permettere a tutti gli operatori una adeguata copertura del territorio, e poi prevedere la trasferibilità dei numeri telefonici e l’unbundling come avviene in tutta Europa”.

 

Bilancio previsione ISS

A fronte di un lieve aumento della spesa è previsto uno stanziamento dello Stato più basso di circa 1,5 milioni. Come per tutta la PA anche per l’ISS è indispensabile una profonda ristrutturazione al fine di poter determinare un modello meno costoso mantenendo per quanto possibile il livello dei servizi erogati. Ma questo non basta. Per poter continuare a sostenere una sanità gratuita per i cittadini sammarinesi va predisposto un progetto che permetta di aumentare sensibilmente le entrate dell’ISS implementando il numero delle prestazioni professionali anche ai non residenti. Conditio sine qua non per scongiurare l’introduzione del ticket.

“Il nostro Paese – dicono gli Industriali – in considerazione della collocazione centrale rispetto all’Italia, della contenuta pressione fiscale, di una burocrazia snella e del fatto che l’ospedale è dotato di attrezzature all’avanguardia ha tutte le potenzialità per poter insediare alcune attività sanitarie specialistiche. In merito alla Legge 150/2013 che consente l’esercizio della libera professione del personale medico e non, sarebbe opportuno ed interessante conoscere quale introito ha prodotto a favore delle entrate dell’ISS”.

 

Ente di Stato dei giochi

Essendo i giochi di proprietà dello Stato, ANIS ritiene che l’Ente possa essere fortemente ridimensionato riducendo l’attuale costo di bilancio.

 

Camera di Commercio

Nessun commento sull’ulteriore abbassamento del contributo alla Camera di Commercio (80 mila euro): “Teniamo invece a sottolineare l’inaccettabile comportamento dell’Esecutivo che continua a negare a questo istituto le sue funzioni tipiche delle quali le imprese hanno necessità”.

 

Mutuo a pareggio

Il Governo confida nel fatto che il gettito delle imposte dirette che deriverà dalla nuova Legge Tributaria sarà superiore rispetto al passato anche se per il 2014 i lavoratori autonomi hanno ancora accesso al regime forfettario. Gli Industriali chiedono se si è tenuto conto delle minori entrate che deriveranno dall’accordo contro le doppie imposizioni.


Gli incentivi

Lo sforzo fatto per mantenere in vita tali interventi che dovrebbero generare un certo livello di investimenti e lavoro per le diverse attività coinvolte è apprezzabile. L’immobiliare è un settore nevralgico e trasversale perché riguarda tutti: gli stessi lavoratori, le imprese e soprattutto i patrimoni delle famiglie.

In considerazione della gravissima crisi che lo sta attraversando, ANIS propone un intervento straordinario per ridare slancio al comparto: “Suggeriamo di consentire piccoli ampliamenti delle unità immobiliari e ulteriori incentivi come ad esempio una riduzione dell’imposta monofase per chi riqualifica le proprie unità immobiliari, ma anche di aprire le porte del mercato ai non residenti a scopo turistico e di lavoro e di ridefinire le aree urbanistiche per favorire lo sviluppo del comparto commerciale. Chiediamo inoltre al Governo di condividere con Banca Centrale un intervento per consentire agli Istituti di credito di poter acquisire e conservare, senza gli attuali rigidi vincoli di tempo, gli immobili strumentali di quelle imprese che, sollevate da questi costi, potrebbero ripartire sul mercato”.

 

Fondo solidarietà

L’associazione prende atto con favore dell’impegno assunto di copertura del disavanzo attraverso la Cassa Compensazione.

“Rinnoviamo la necessità che anche i dipendenti pubblici versino il contributo dello 0,50% per inattività. Raccomandiamo di intervenire per evitare possibili abusi”.

 

Pensioni statali

Occorre prestare maggiore attenzione all’utilizzo dei fondi pensione. Il maggior ricorso alle risorse finanziarie dei fondi sommato alla riduzione del conferimento dello Stato è destinato a produrre seri problemi al sistema. “Ci riferiamo – annotano gli Industriali – in particolare alla scelta di proseguire la strada dei pensionamenti anticipati solo per i dipendenti pubblici”.

 

Tasso di sostituzione

Sono forti le perplessità per aver elevato genericamente dal 25% al 35% la percentuale massima delle nuove assunzioni nella PA. Sulla disciplina dei fondi pensione non c’è condivisione sulla scelta di cancellare il contributo dello Stato al Fondo Lavoratori dipendenti.

 

Gas naturale

L’azienda, pur registrando ottimi risultati di bilancio, è in grave difficoltà nella gestione di alcuni servizi, come quello della vendita del gas metano che risulta essere per le imprese utilizzatrici più oneroso rispetto al mercato italiano. “Condividiamo quindi la proposta che garantisce agli operatori economici esercenti attività di vendita di carburanti la possibilità di acquistare il metano direttamente sul mercato internazionale. Crediamo però che tale opportunità debba essere garantita anche alle aziende manifatturiere poiché questo costo incide in misura rilevante sui loro prodotti e quindi sulla loro forza competitiva. Infatti nonostante l’intervento di questi giorni che ha rimodulato e ridotto le tariffe del gas queste risultano ancora troppo onerose rispetto ai prezzi italiani di oltre il 40%”.

Verrà poi richiesto di abbassare a 400.000 mc il limite previsto dal Decreto Delegato 17/2013 estendendo così la possibilità di acquisto diretto a un maggior numero di imprese eventualmente anche attraverso la costituzione di specifici consorzi. Questo limite in Europa è ancora più contenuto per favorire un mercato libero e competitivo.

 

PST e aeroporto

Sul Parco Scientifico e Tecnologico è stato preso atto dello stanziamento di ulteriori 300.000 euro nonostante manchi ancora il fondamentale accordo con l’Italia. In merito alla San Marino International Airport invece mancano completamente le informazioni sull’operatività e sulla gestione di questa importante iniziativa.

 

Progetto SMaC Card

Le aziende associate sollecitano pressantemente per chiedere la revisione delle modalità operative della dichiarazione dei corrispettivi delle vendite effettuate a soggetti privati in quanto le stesse sono già documentate da fattura. Questo per evitare un aggravio burocratico pesantissimo.

 

Piano investimenti

Il piano pluriennale degli investimenti risulta insufficiente e incerto anche perché vincolato a successive deliberazioni attuative.

 

Smaltimento amianto

Se da un lato è opportuno provvedere in tempi celeri allo smaltimento delle restanti strutture di amianto, dall’altro crediamo che l’intervento sia inadeguato ed iniquo in considerazione del fatto che tante aziende hanno già provveduto allo smaltimento o alla corretta conservazione dei manufatti.

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