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San Marino – Italia, un accordo “lega” l’altro

da Redazione

Duello sulla Cooperazione economica: entrerà in vigore solamente dopo. Collaborazione finanziaria: adesso manca la nota della Farnesina.

 

di Daniele Bartolucci

Commercio, ambiente, Università, turismo e infrastrutture, financo all’aeroporto “Federico Fellini”: c’è tutto questo e molto altro nell’Accordo di cooperazione economica firmato nel 2009 tra San Marino e Italia che, ancora oggi, non è operativo. Ancora per poco. Infatti è notizia di questi giorni la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge n. 160/2014 per la ratifica e l’esecuzione dell’accordo tra Italia e San Marino in materia di collaborazione finanziaria, ufficialmente in vigore dal 5 novembre. Ma cosa c’entra l’accordo “finanziario” con quello “economico” e perché questa pubblicazione è così importante? Semplicemente perché i due accordi sono legati l’uno all’altro e senza il primo non può entrare in vigore il secondo. L’art.17 dell’accordo di cooperazione economica recita infatti: “Il presente Accordo entrerà in vigore alla data di entrata in vigore dell’Accordo di cui all’art. 1 e con le stesse modalità”. E cosa dice l’art. 1? Che “le Parti regolano in un separato accordo gli aspetti relativi alla collaborazione finanziaria”. A questo punto occorre prendere in mano detto accordo, al cui art. 5 si trova la soluzione: “Il presente Accordo sostituisce la Convenzione in materia di rapporti finanziari e valutari tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica italiana del 2 maggio 1991 e l’atto aggiuntivo corredato da processo verbale firmato a Roma il 4 marzo 1994 che cesseranno di avere efficacia tra i due Paesi all’entrata in vigore del presente Accordo. Il presente Accordo entrerà in vigore alla data di ricezione dell’ultima delle due notifiche con le quali le Parti si saranno comunicate l’avvenuto espletamento delle procedure interne necessarie previste da ciascun ordinamento per l’entrata in vigore del presente Accordo”. Come confermano dalla Segreteria agli Esteri, San Marino ha già ratificato e notificato i suoi adempimenti, manca dunque la notifica italiana che dovrà avvenire tramite i canali diplomatici: in parole povere a Palazzo Begni attendono la nota della Farnesina e poi entrambi gli accordi entreranno in vigore.

In particolare, quello di cooperazione economica interessa moltissimo sia le aziende italiane sia quelle sammarinesi, come noto, per lo “sblocco” di diverse situazioni commerciali da una parte e più istituzionali dall’altra. Va ricordato infatti che tale accordo sancisce anche una serie di impegni reciproci per sviluppare al meglio politiche condivise sulla tutela dell’ambiente, sulla pianificazione delle infrastrutture (aeroporto, ma anche la rete viaria), della marineria (con particolare riferimento alle norme fiscali e doganali), in campo sanitario ed energetico. Tutto questo, come detto, entrerà in vigore non appena la Farnesina invierà la nota a San Marino. Mentre quello di collaborazione finanziaria, pur entrando in vigore nello stesso medesimo momento, non sarà pienamente operativo finché non sarà concluso il cosiddetto “Memorandum”, cui stanno lavorando Bankitalia e Banca Centrale, dopo di che le banche di San Marino potranno operare in Italia come qualsiasi altro istituto di credito extra Ue. E proprio mentre la legge 160 veniva pubblicata in Gazzetta Ufficiale, il 4 novembre, il Consiglio Grande e Generale ha ratificato anche l’accordo sullo scambio di informazioni in materia fiscale con la Svizzera. Anche in questo caso, San Marino ha già concretizzato il suo impegno in tal senso e attende che la controparte faccia lo stesso.

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