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San Marino, IAM: comunicare e informare per abbattere i costi dei rifiuti

da Redazione

La maggior parte delle volte nelle imprese si crea una netta separazione tra i quadri aziendali – gli interlocutori con cui si parla – e i settori produttivi.

 

di Mirkare Manzi

 

La maggior parte delle volte nelle imprese si crea una netta separazione tra i quadri aziendali – gli interlocutori con cui si parla – e i settori produttivi. Questa parziale mancanza di dialogo spesso si traduce in un rallentamento del ciclo virtuoso che è alla base della gestione dei rifiuti. Le informazioni cioè non camminano lungo i corridoi ma si fermano sui tavoli.

Oggi è diventato fondamentale, anche per abbattere i costi dei rifiuti, riuscire a comunicare. Il mio consiglio è quindi quello di lavorare di squadra, di coinvolgere il personale. I benefici ricadranno a pioggia sull’intero sistema. La raccolta differenziata e il successivo recupero dei materiali – una filosofia che fa bene all’ambiente ma anche all’economia dell’impresa -, utile a tener bassi i costi, viene penalizzata se viene a mancare una corretta informazione. Un caso che può ben chiarire questo passaggio è rappresentato dalla plastica. Le tipologie di questo materiale sono tante. Facendo valutare questo rifiuto, può trasformarsi da ‘costo’ a un ‘non costo’. Se ieri veniva immesso nell’indifferenziata, con un’analisi dettagliata oggi può andare a recupero.

In un’ottica di ottimizzazione, credo sia importante individuare, all’interno della stessa azienda, un responsabile che lavora nei reparti produttivi, una figura che si prenda l’incarico di far passare le comunicazioni nei settori che gestiscono i rifiuti.

IAM, tra le attività che svolge, dà ampio spazio anche alle informazioni, sia attraverso una serie di corsi di formazione ad hoc che mettendo in campo un servizio di consulenza gratuita. Nel primo caso gli incontri – imperniati sulle spiegazioni dei principali passaggi da effettuare per una corretta gestione dei rifiuti – possono essere svolti presso terzi oppure nelle sale delle imprese. Nel secondo caso invece – sono tantissime le domande che arrivano nella nostra azienda via mail (abbiamo attivato una sezione denominata ‘l’esperto risponde’) o via telefono – possono essere espletate agilmente e in tempi davvero ridotti. Per fare un esempio semplice e indicativo, parliamo dei centri di raccolta interni alle imprese. Ci è stato chiesto se sia più opportuno avere un luogo unico oppure una distribuzione più capillare dei contenitori preposti. A questo dubbio, la risposta è stata snella. E’ chiaro che molto dipende dall’estensione della superficie dell’azienda. Se si hanno molti metri quadrati, ritengo opportuno creare più punti e pensare a un addetto che si occupi, magari a fine giornata, della raccolta: in questo modo si riducono i tempi (pensare che un lavoratore debba sospendere la propria attività, uscire dalla sala o dall’officina e recarsi in uno spazio di raccolta non è una pratica virtuosa). Parimenti, se l’azienda non ha dimensioni importanti, basta anche un solo punto di raccolta dei rifiuti.

Infine, una “buona pratica”. Tenete ben separati carta, legno, plastica e indifferenziata. Accade che a una prima fase di differenziazione, ne segua una in cui tutto viene raggruppato all’interno di un cassone. Se inizialmente può sembrare una riduzione di tempo, in realtà si trasforma in un costo per l’impresa.

Tutti i suggerimenti in proposito li potete ritrovare su www.sanmarinofixing.com e sul sito internet di Igiene Ambientale Management, www.iamrsm.com.

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