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San Marino, Commissione finanze; la riforma dell’edilizia sovvenzionata

da Redazione

Il segretario di Stato Iro Belluzzi illustra l’emendamento del governo che porta con una mediazione il periodo del finanziamento a 25 anni. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – La Commissione Finanze approva la Riforma sull’edilizia sovvenzionata con 7 voti a favore, 4 contrari. Il relatore di maggioranza indicato è Andrea Belluzzi del Psd, mentre Tony Margiotta di Su viene designato dalla minoranza.

La seduta si è aperta con il proseguimento dell’esame del progetto di legge “Disposizioni in materia di Edilizia sovvenzionata”, riprendendo dall’articolo 6 ,”Durata e determinazione del contributo statale”. Su questo Sinistra Unita, Civico 10 e Rete presentano un emendamento ciascuno per riportare il periodo massimo di erogazione a 30 anni, non a 20 come definito nel nuovo testo. Luca Beccari, Pdcs, motiva la scelta da parte di governo e maggioranza: “Da tempo era emerso che il ricorso al mutuo trentennale iniziava a diventare un problema in termini finanziari per il richiedente ma anche per le banche che si trovavano a elargire finanziamenti piuttosto onerosi”. Il segretario di Stato Iro Belluzzi illustra l’emendamento del governo che porta con una mediazione il periodo del finanziamento a 25 anni. “Eliminare criticità che ostacolano l’attività del sistema bancario è dal mio punto di vista anche un’azione sociale- spiega il segretario di Stato- gli istituti di credito sostengono il tessuto socio-economico”. Gli emendamenti di Su, Rete e C10 sono respinti.

All’Articolo 7″Sospensione del Contributo”, Su e C10 ritirano un loro emendamento perché accolto nella nuova versione del governo. Respinto un altro emendamento di C10 per integrare il testo al decreto sulla sospensione dei mutui.

All’Articolo 9 “Decadenza del contributo”, C10 presenta un emendamento per prevedere l’obbligo di restituire il contributo ricevuto in caso di sua decadenza, ma viene respinto.

All’articolo 11, “Domanda di accesso ai benefici”, Su e C10 presentano emendamenti per evitare il pre-finanziamento bancario prima che lo Stato accetti la domanda di mutuo agevolato. Il segretario spiega che non si tratta di un prefinanziamento, ma di un mutuo vero e proprio, sulla cui base verrà erogato il contributo pubblico. Gli emendamenti sono respinti.

All’Art. 14, “Garanzie”, si apre un dibattito: per Margiotta, Su, si tratta di un articolo che “rivoluzione la filosofia alla base di questo strumento”. Ovvero, “il progetto di Legge- spiega- dice che l’ipoteca dell’abitazione va all’istituto bancario mentre fino ad oggi l’ipoteca era dello Stato”. E di conseguenza, “se il cittadino ha un problema col pagamento delle rate del mutuo viene lasciato in balia dell’istituto di credito”. Ciavatta, Rete, osserva che si è andati a modificare “uno strumento che andava effettivamente riorganizzato, ma piuttosto che limitarsi a contrastare gli utilizzi distorti fatti in passato, si è deciso di cambiare la filosofia mettendo il cittadino di fronte alla banca”. L’ipoteca è verso la banca e non verso lo Stato, in sintesi. “Mi sembra di vedere ammainare bandiera bianca- osserva il commissario di Rete- nei confronti del sistema bancario”. Zafferani, C10 osserva che “il diritto alla casa rischia di saltare perché si mette in relazione il cittadino con la banca” che “per ragioni di business, potrebbe non ritenere sufficientemente remunerativo concedere il mutuo. Il segretario Belluzzi difende l’impostazione del progetto di legge: “Ritengo che gli istituti bancari non debbano essere visti come la taverna dell’Orco- osserva- ci sono molte banche che hanno assistito il territorio e creato sviluppo. C’è sensibilità particolare nei confronti del sociale anche da parte degli istituti di credito. Noi vogliamo trovarci nella situazione per cui quanto viene erogato dalla collettività venga poi rimborsato”.

All’Articolo 15, “Revocatoria”, C10 ritira il suo emendamento totalmente soppressivo, avanzato perché l’articolo è ritenuto troppo criptico. Tenta di chiarirne il contenuto il segretario di Stato: “Se si aprissero un fallimento o un danno provocato dall’intestatario dell’immobile, i beni non possono essere aggrediti perché rimangono garantiti in capo alla banca, è norma di garanzia per gli istituti”.

All’Articolo 18 “Composizione” della Commissione per la gestione dell’edilizia Residenziale”, il segretario di Stato condivide gli emendamenti di C10 e Rete e chiede di accoglierli. Accolto all’unanimità quindi l’emendamento di C10 con cui si specifica le responsabilità politiche, amministrative e legali nei partiti, movimenti politici e sindacati come fatto per il decreto sulle Pep, persone politicamente esposte. Approvati anche gli emendamenti di Rete che aggiungono alle incompatibilità i membri della Commissione per le Politiche Territoriali e “chiunque abbia interessi in ambito immobiliare, quale costruttore o socio di attività che operino nella costruzione e/o nell’intermediazione immobiliare”. All’Articolo 23 “Disposizioni transitorie”, sono respinti due emendamenti di C10. Stesso destino per l’emendamento di C10 presentato all’Articolo 24, “Mutui erogati ai sensi delle leggi precedenti”, di cui proponeva l’abrogazione. Terminato l’esame dei 28 articoli, il progetto di legge viene approvato a maggioranza, con 7 voti a favore e 4 contrari.

La Commissione prima di chiudere i lavori, affronta i commi successivi sulle mozioni rimaste all’ordine del giorno.

Di seguito la sintesi del dibattito sulle mozioni:

Mozione derivante la trasformazione dell’interpellanza presentata dai consiglieri Franco Santi e Mimma Zavoli sui contratti stipulati per il rinnovamento della rete di telecomunicazioni della Pubblica Amministrazione.

Andrea Zafferani, Civico 10: “Sono passati 9 mesi dalla presentazione dell’atto. Riguarda un appalto nel settore delle telecomunicazioni. Chiederei solo dei chiarimenti sull’installazione della fibra ottica. A che punto siamo arrivati? Segretario di Stato al Territorio Antonella Mularoni: L’azienda dei servizi in questi mesi è andata avanti nei lavori. E’stata individuata una società di Bologna a cui l’azienda dei servizi conferirà l’incarico per la redazione del progetto esecutivo che sarà pronto in pochi mesi. Dopodiché partiremo con i lavori con l’idea di coprire piano piano tutto il territorio. A fine 2015 credo saremo a buon punto dato che la posa dei cavi in gran parte del territorio è stata effettuata. Si tratta solo di installare la fibra. La proprietà della struttura resterà saldamente in mano all’Azienda dei servizi e dunque allo Stato. Costi? Il costo dell’opera si aggira tra gli 8 e i 10 milioni di euro”.

Mozione derivante la trasformazione dell’interpellanza presentata dal Consigliere Paride Andreoli per chiarimenti circa l’organizzazione e l’andamento della mostra “Il mondo di Leonardo” nonché per appurare se – come riportato da alcuni articoli di stampa – sia intenzione del Congresso di Stato sopprimere il Convention & Visitors Bureau.

Paride Andreoli, Ps: “L’intenzione della mozione è quella di tenere viva e alta l’attenzione sulla mostra ‘Il mondo di Leonardo’, ma anche sulle sorti del Convention Bureau. Non è solo l’aspetto economico che mi preoccupa. Per questo vorrei conoscere maggiori dettagli sulla mostra di Leonardo: il bilancio e la perdita che ha avuto. E inoltre vorrei conoscere le intenzioni del Governo sul proseguo dell’attività del CB. Sono vere le cose che leggo sui giornali? Il CB lascerà posto ad altro o tornerà nelle mani dello Stato?”.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo:”Confermo quanto detto in risposta all’interpellanza tempo fa. Il futuro del Convention Bureau? I dettagli sono molto recenti. Attualmente lo stato dei conti del CB è intorno ai 300 mila euro di deficit. Solo noi abbiamo fatto una proposta di recupero della società per mettere al riparo sia la società che i soci. Quella proposta ha portato lo Stato ad acquisire il 100%, per poi lasciare il tempo a qualcuno di formalizzare delle proposte e ripartire con nuova gestione nel 2015. Lo Stato è stato l’unico soggetto che dinanzi al collegio sindacale si è assunto la responsabilità di ripianare il deficit di bilancio. E lo Stato ha solo il 52% di quote della società. Non ha alcuna funzionalità nella gestione e neppure può interferire nella conduzione della società. Da parte mia non c’è mai stata alcuna dichiarazione pubblica che parlava di soppressione. E’sicuramente stata fonte di forte preoccupazione l’idea se lo Stato dovesse continuare ad avvalersi di una struttura come il CB. Noi vogliamo salvare la società. Verrà riconvocata quanto prima l’assemblea dei soci. Lo Stato, essendo stato l’unico socio a rendersi disponibile a ripianare i debiti, potrà acquisire il 100% delle quote con l’impegno di alcuni soci, in particolare le associazioni di categoria, di presentare un progetto per una gestione autonoma da attuarsi nel prossimo anno. Potrà anche creare una nuova società per prendere in mano la gestione. Entro fine novembre o viene formalizzata una proposta compatibile oppure lo Stato destinerà le risorse necessarie alla società attraverso una logica di politica di bilancio corretta per ripristinare l’attività congressuale”.

Paride Andreoli, Ps: “E’comprensibile che quel 48% sparisca. Lo Stato entrerà a pieno titolo per acquisire il 100% delle azioni. Ricapitolando: prendiamo il 100% con l’impegno di darlo a quei privati che creeranno una nuova società oppure, se proposta non sarà accettabile, lo terrà in mano lo Stato. Non mi sembra che il Governo debba ripianare completamente i debiti per poi regalare il CB. Emuliamo quello che il Fmi ci ha indicato sulla Cassa di Risparmio. Il Cda attuale del CB si faccia da parte. Nel momento in cui lo Stato assume i 300 mila euro di debiti si assuma anche le responsabilità di nominare i membri del cda. Sarebbe un’eresia se noi ripianassimo i debiti e poi in un secondo momento dessimo in gestione ad altri questo patrimonio”.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo:”Prima di tutto attraverso l’operazione esclusivamente dello Stato di ripianare i debiti riacquistiamo il 100% delle quote. Oggi noi come parte pubblica rispondiamo a una necessità della società ma nel momento in cui ci sarà qualcuno che presenterà un progetto sostenibile economicamente valuteremo la proposta. Se non arriverà quella proposta per il rilancio del settore turistico congressuale lo Stato riprenderà in mano la gestione”.

Paride Andreoli, Ps: “Non presento alcun odg in merito. Avremo modo di conoscere nuove informazioni sul futuro del CB”.

Mozione derivante la trasformazione dell’interpellanza Interpellanza del Consigliere Gian Matteo Zeppa per chiedere informazioni in merito alla Delibera del Congresso di Stato del 4 giugno 2013 n.25 “Nomina delegazione di Governo per la valutazione della realizzazione di un resort di alto livello”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Leggo un ordine del giorno: ‘la Commissione Finanze, preso atto della risposta all’interpellanza, (…) impegna il governo nel porre in essere una comunicazione specifica sull’avanzamento di progetti per l’insediamento di strutture alberghiere di livello riguardante aree pubbliche e private, sia il gruppo Aman resort, sia altri gruppi, in apposito comma nella prima sessione della commissione possibile”. Chiediamo questa commissione sia tenuta aggiornata così come il Consiglio grande e generale, resta il giudizio non positivo di un’iniziativa di questa natura”.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo: “Non mi esprimo sull’ordine del giorno, in linea di principio non mi trova contrario, ma spetta ai commissari esprimersi. Va da sé che scelte di questo tipo vadano condivise non solo con la Commissione ma anche con la cittadinanza, anche se va tutelata l’operatività dell’investitore. Confermo la risposta all’interpellanza, ci tengo a sottolineare l’ultimo quesito, ho risposto in modo dettagliato a preoccupazione che erano anche mie e del governo nel gestire una situazione che ha destato più di una perplessità. Sempre dobbiamo gestire le circostanze con investitori in questo modo e auspico che gestione con nuovi investitori sia diretto e non con intermediari, sia local che non. Non discuteremo solo all’interno della Commissione, ma all’interno del dibattito previsto in Consiglio sullo sviluppo. Non abbiamo più Aman resort perché forse non c’era un controllo diretto con il gruppo che comunque a livello internazionale rappresenti una certezza. L’interesse nel settore è vivo, stiamo trattando con gruppi molto grandi anche italiani, ma finché non avrò certezze che il gruppo sia intenzionato su progetti concreti eviterò di lanciarmi in annunci. Una volta avuta la certezza, sarò il primo a portarla nelle istituzioni e perché no anche con la cittadinanza”.

Roberto Ciavatta, Rete: “L’Auspicio è che la nostra terra possa diventare un luogo ambito, che lo Stato e le strutture statali e le istituzioni si facessero portavoce della presentazione del territorio San Marino, ma che questo tipo di attrazione non prevedesse un esborso da parte dello Stato. Certo, si creino le condizioni per rendere il Paese appetibile in questi settori, ma che questo non avvenga perché si spiana un tappeto rosso all’investitori e non si continuino a prevedere spese per questo da parte dello Stato, anche in infrastrutture”.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo: “E’ un auspicio che faccio mio tutti i i giorni e che raccolgo e trasferisco ad altri. Essendo un metodo di lavoro, il mio impegno spero sia sufficiente anche senza votare l’ordine del giorno”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Per me non è nemmeno metterlo in votazione l’odg, ma è importante parlarne e che avverrà il confronto. Ritiro formalmente l’Odg”.

Mozione derivante la trasformazione dell’Interpellanza presentata dal Consigliere Elena Tonnini per chiarimenti in materia di gestione dei rifiuti con particolare riferimento all’Accordo del 14 ottobre 2013 con la Regione Emilia Romagna, alla Delibera di Giunta della Regione Emilia Romagna del 23 dicembre 2013 ed alle Direttive Europee.

Elena Tonnini, Rete: “Do lettura all’Odg, spostando l’argomento al rapporto con l’Aass: ‘La Commissione consiliare III, (…)preso atto della risposta all’interpellanza, (…) impegna il governo a ripristinare il ruolo del gestore pubblico nel servizio della gestione dei rifiuti solidi urbani per limitare il ricorso ad aziende private, rispettando l’esigenza di economicità e trasparenza'”.

A Gaviano di nuovo abbiamo l’accumulo di rifiuti umidi e di nuovo dovremo ricorrere al macchinario del tritovagliatore, come quando ci fu il blocco del trasferimento alla discarica di Sogliano. Sono passati 8 mesi dall’interpellanza, si sono spesi 88 mila euro per noleggio e gestione del tritovagliatore già in dotazione nella sede pubblica dell’Aass, ma gestito da ditte private.

E ancora, quale legge permette che i contratti dell’Aass non sono resi pubblici ai cittadini? Noi stessi chiesto più volte di vedere questi contratti e l’unica possibilità è andare all’Aass è perdere mattinate per leggerli. Il nostro ordine del giorno va nella linea di rivedere principi di efficienza ed economicità. Non sempre dare servizi che dovrebbero essere pubblici a ditte privata è sinonimo di economicità, il tritovagliatore ne è un esempio. Anche nel porta a porta per la maggior parte è gestito da privati. Secondo noi va rivisto questa abitudine. E ancora: le ditte private possono, attraverso l’impegno dei cittadini che si impegnano a fare la differenziata, rivendere ai consorzi italiani e avere un ulteriore introito. Questo non lo può fare l’Aass, il ministero ha ribadito volontà di collaborare, e andrebbe a ridimensionare il costo del porta a porta, chiedo se si sta andando avanti con le trattative e quali sono i problemi che da dicembre 2013 stanno impedendo all’Aass di rivendere i differenziati ai consorzi italiani”.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo: “Sono tematiche sotto monitoraggio da parte segreteria al Territorio. Quanto avvenuto quando, non ottemperando alla nuova circolare Ue, le strutture cui la Repubblica conferiva rifiuti avevano bloccato ricezione, generando lo stoccaggio, non ha mai portato a superare il limite capacità di gestione interna del rifiuto. Logico che il sito di San Giovanni si fosse riempito. Rispetto ai Consorzi Conai, quanto da lei sollevato, da tempo è sollecitato da noi. Oggi non c’è chiusura totale, si è gestito meglio il rapporto e fornite una serie di garanzia in merito rispetto direttive europee e regionali, ci ha fatto sì che si fosse considerati in modo diverso. Sul macchinario tritovagliatura e sua gestione, è circostanza provvisoria che terminerà una volta completato il nuovo circuito di trattamento rifiuto e completato l’estensione del porta a porta. La cittadinanza è soddisfatta del servizio, sia i Castelli servizi da cooperativa, sia quelli serviti dall’Aass. Vogliamo continuare il progetto. Sono fiducioso che il porta a porta sarà compiuto nei termini previsti e consenta trattamento diverso del nostro rifiuto. Stiamo vagliando una serie di opportunità da gruppi che trattano il rifiuto già raccolto, in modo che possiamo anche noi mettere a capitale il rifiuto. Mi posso impegnare per dare maggiori risposte in relazione al Conai, non posso accogliere l’Odg perché la questione legata alla gestione rifiuti è talmente in corso che ritengo anche a livello istituzionale possa di fatto compromettere l’operatività che deve avere compimento nei tempi indicati”.

Elena Tonnini, Rete: “Anche noi raccogliamo riscontri positivi sul porta a porta da parte della cittadinanza. Ma il demandare a gestione privata non credo che comprometta l’operatività, piuttosto la migliori”. L’Odg di Rete viene respinto

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