Home NotizieSan Marino San Marino, Commissione ambiente: interventi infrastrutture pubbliche

San Marino, Commissione ambiente: interventi infrastrutture pubbliche

da Redazione

La Commissione ha affrontato anche la riforma del Catasto: “Quello attuale, di 60 anni fa – spiega il segretario di Stato Antonella Mularoni – non fotografa più la realtà immobiliare”. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – Nel pomeriggio di ieri si è concluso l’esame del progetto di legge di variante al Prg “per l’attuazione di interventi a favore delle imprese e per la realizzazione di infrastrutture pubbliche”, approvato a maggioranza con votazione palese.

Relatore di maggioranza viene designato Stefano Canti del Pdcs, per la minoranza relatrice è Elena Tonnini di Rete. Durante l’esame dell’articolato viene accolto l’emendamento aggiuntivo del Governo “articolo 10” per ammettere la realizzazione di centri di compostaggio dei rifiuti organici anche in aree agricole, respinto quello abrogativo di Rete.

La Commissione passa quindi ad affrontare la riforma del Catasto: “Quello attuale, di 60 anni fa- spiega il segretario di Stato Antonella Mularoni- non fotografa più la realtà immobiliare”. I commissari in modo trasversale sollecitano l’approvazione del progetto di legge al più presto, in quanto concordano sull’esigenza di rinnovare un catasto datato al ’54. A sollevare dubbi è Paolo Crecentini, Ps, che punta il dito contro la riforma degli estimi: “Non vorremmo che compaia una nuova patrimoniale sotto altre spoglie”. “Le politiche fiscali non stanno in capo a questo progetto- gli replica il segretario di Stato- che è una fotografia aggiornata del patrimonio catastale”.

Si procede quindi con l’esame dei 46 articoli del provvedimento. Respinti gli emendamenti di minoranza, il governo fa suo l’emendamento 17 ter (Frazionamenti) del Pdcs per mettere dei vincoli ai frazionamenti di terreno agricolo che viene approvato. Anche all’articolo 28 (Modalità di calcolo delle tariffe d’estimo – settore fabbricati) è accolto l’emendamento modificativo dei comma 2 e 3 della maggioranza. “Sono proposte relative alla forma e non alla sostanza del testo- spiega Stefano Canti, Pdcs- per cancellare alcune parti e reintrodurne altre della prima lettura”. Stesso iter per l’emendamento della maggioranza all’articolo 37, “Valori minimi dei trasferimenti immobiliari”, con cui “introduciamo- spiega Canti- un minimo al di sotto del quale per la compravendita dei beni non si può scendere”.

La seduta si interrompe con l’approvazione dell’articolo 38 “Norma transitoria per il calcolo dell’imponibile Fabbricati e Terreni”, l’esame del progetto di legge proseguirà domani mattina.

Di seguito una sintesi del dibattito al Comma 3: Progetto di legge ‘Riforma del Catasto: regolamento per la conservazione e l’aggiornamento del catasto terreni e fabbricati’.

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “La relazione è sufficientemente esaustiva. È stata fatta dal mio predecessore, le motivazioni sono condivise per poter disporre di un catasto moderno, rispetto quello attuale di 60 anni fa che non fotografa più la realtà immobiliare. Nel 1954 il Paese aveva un’economia prevalentemente agricola, le situazioni produttive erano quasi sconosciute, risulta quindi è imprescindibile giungere alla riforma.

Quando è stata varata la patrimoniale sono stati necessari molti correttivi perché la tassazione fosse giusta e non iniqua, a dimostrazione di ciò. Le preoccupazioni propagandate da qualcuno nei mesi scorsi sono infondate, saranno poi le normative che decideranno il livello di tassazione di immobili come fotografati dal catasto, speriamo di giungere presto alla nuova legge”.

Franco Santi, C10: “Il progetto di legge ha caratteristiche precise per riformare il catasto ed è molto tecnico. Mi sento di considerare e ribadire l’importanza di procedere con questa riforma e di farlo in tempi ragionevoli. Questo tipo di riforma per Civico 10 è assolutamente giusta e va, spero lo faccia appieno, ad introdurre elementi di chiarezza e messa a punto di una serie di strumenti e procedure che portino al passo con i tempi il nostro catasto e le attività correlate. Ho degli emendamenti che saranno anche il pretesto per chiedere delucidazioni e per confrontarmi su alcuni passaggi che ritengo possano essere migliorati”.

Paolo Crecentini, Ps: “Sono anni che si parla di riforma del Catasto, come forza politica non presenteremo emendamenti ma avremo osservazioni tecniche sull’articolato, dei dubbi sinceramente ci sono. Anche nella nuova stesura, all’articolo 22 c’è un aspetto su cui ci soffermeremo. Non vorremmo che avendo pagato la patrimoniale, avendo detto che non ci saranno nuove tasse, invece compaia una nuova patrimoniale sotto altre spoglie”.

Marino Riccardi, Psd: “Mi auguro davvero questa volta si riesca a portare a compimento questa legge. Una volta approvata ci vorrà tempo perché l’ufficio del catasto possa predisporre atti conseguenti alle legge per raccogliere i dati. Il Paese è in ritardo e la legge andava applicata anni addietro, quella attuale è stata approvata negli anni ’50 e considera valori diversi da quelli attuali. Alcuni beni oggi non sono nemmeno classificabili, come i centri commerciali, oppure veniva considerato un lusso una casa con due bagni. Se non si interviene i valori risultano iniqui. Una volta che al bene gli sarà attribuito un valore accatastale e di mercato, sarà difficile indicare un valore minore rispetto i fini fiscali. Per questo ci vorrà tempo, perché i valori catastali siano trasformati in valori di mercato. Questo eliminerebbe anche molte diatribe a livello civile, tra ufficio del registro e operatori immobiliari e tra cittadini”.

Elena Tonnini, Rete: “Dal progetto emerge un enorme gap tra un territorio negli anni soggetto a un forte mutamento e l’esigenza, da parte deo rilevamenti accatastali e della legislazione, di restare ai passi con i mutamenti. Molta parte del catasto resta fermo agli anni ’80. Qui le novità introdotte sono quelle relative al capo 5, per aggiornare il rapporto delle classi di edifici e la rendita. Oggi si ammette che la patrimoniale sia stato un provvedimento iniquo, basandosi su rendita accatastale e dati non aggiornati. Per la commissione che deciderà larga parte degli effetti della riforma, consiglio una rotazione degli incarichi e la garanzia che sia organo super partes. Rispetto all’appello perché la riforma comporti un lavoro importante, si è parlato di implementare il personale dedicato alla riforma. Volevo chiedere in che maniera si intende procedere garantendo che tutti questi processi siano assolutamente trasparenti, evitare il conflitto di interesse e favorire che ci sia ricambio”.

Stefano Canti, Pdcs: ” La riforma che ci troviamo ad esaminare oggi è un intervento richiesto a gran voce sull’istituto catastale, per le mutate condizioni economiche del Paese. Se oggi siamo arrivati a mettere giù il catasto, molto è dovuto alle chiarificazioni catastali per avere una fotografia aggiornata su terreni e fabbricati. Gli effetti della riforma non saranno immediati, si vedranno tra qualche anno. Alcune perplessità sul testo di legge le esprimo su alcuni articoli, nel merito entrerò con l’articolato”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio, replica: “Sono giunte da più parti sollecitazioni positive affinché si concluda al più presto l’esame del progetto di legge. Dubbi sono stati espressi dal Ps, ribadiamo che le politiche fiscali non stanno in capo a questo progetto che è una fotografia aggiornata del patrimonio catastale”.

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