Home FixingFixing Il segretario alle Finanze Gian Carlo Capicchioni: “Sistema IVA dal 1° gennaio 2016”

Il segretario alle Finanze Gian Carlo Capicchioni: “Sistema IVA dal 1° gennaio 2016”

da Redazione

“Un altro punto che verrà trattato con delicatezza e prontezza è quello della scarsa liquidità di cassa. Il trend che si registra mette in mostra una possibile difficoltà a fine anno, periodo in cui lo Stato deve effettuare grossi pagamenti. Occorrerà trovare risorse per fronteggiare questa fase critica. Sono comunque fiducioso”.

 

di Alessandro Carli

 

Avanti tutta con le riforme avviate, introduzione del sistema IVA dal 1° gennaio 2016 e mano alla legge di bilancio. Questi, in estrema sintesi, i primi “cantieri aperti” che vedranno impegnato nel breve e medio periodo il nuovo segretario di Stato alle Finanze, Gian Carlo Capicchioni e il suo staff. Nessuna rottura con il passato, anzi: le traiettorie tracciate dall’ex segretario Claudio Felici troveranno quindi continuità. Ma andiamo con ordine. Molti, moltissimi gli argomenti sul tavolo che devono essere analizzati nei prossimi due o tre mesi.

Segretario, quali sono le priorità che affronterà nel breve periodo?

“Siamo quasi a fine anno ed inevitabilmente la prima priorità che dovrà essere affrontata sarà quella della legge Finanziaria. Vista la situazione attuale, sarà incentrata principalmente sui conti pubblici. Sarà quindi una legge di bilancio”.

Un bilancio che non gode di grande salute.

“Il bilancio dello Stato è ancora in sofferenza: la crisi economica ha ridotto al lumicino le entrate”.

Siamo quasi a fine anno. E’ preoccupato per la liquidità degli stipendi dei dipendenti pubblici?

“Un altro punto che verrà trattato con delicatezza e prontezza è quello della scarsa liquidità di cassa. Il trend che si registra mette in mostra una possibile difficoltà a fine anno, periodo in cui lo Stato deve effettuare grossi pagamenti. Occorrerà trovare risorse per fronteggiare questa fase critica. Sono comunque fiducioso”.

ANIS chiede la garanzia della tenuta del bilancio dello Stato attraverso un taglio netto della spesa corrente per evitare il concreto pericolo di una crisi di liquidità.

“Il problema della tenuta dei conti pubblici è sicuramente una grossa preoccupazione. E’ necessario riformare alcuni aspetti che possano dare benefici immediati alle casse pubbliche. La spending review deve essere sicuramente affrontata con efficacia e grande rigore, soprattutto per quel che concerne le spese che non sono indispensabili”.

Altro nodo cruciale, lo sviluppo. Gli Industriali chiedono che le riforme avviate non si interrompano. Quali sono i suoi programmi?

“E’ fuori discussione che le riforme si possano fermare. Nonostante le dimissioni del mio predecessore Claudio Felici, il percorso intrapreso non si interromperà. Il solco è già stato tracciato. La Segreteria lavorerà nel segno della continuità. I progetti in cantiere saranno portati avanti. Lo richiedono sia la situazione politica che quella economica”.

Tra i cantieri aperti, c’è anche il passaggio dalla monofase all’IVA. Quali sono le sue intenzioni per la riforma delle imposte indirette?

“Già da due o tre anni si rimanda il passaggio al sistema IVA, nonostante sia stato inserito nelle Finanziarie. Io sono un convinto sostenitore dell’introduzione del sistema IVA. L’imposta monofase, in 40 anni di applicazione, ha dato sicuramente enormi risorse al Paese, ma adesso è giunto il momento di cambiare. La Repubblica di San Marino deve necessariamente aprirsi ai mercati internazionali e l’imposta monofase risulta sicuramente ‘difficile’ agli occhi degli imprenditori e degli investitori esteri. Credo inoltre non sia più sostenibile un’imposizione indiretta che esclude buona parte delle transizioni commerciali, come ad esempio i servizi. Occorrerà certamente rivedere e riparametrare alcuni nodi. Andranno rimodulate le aliquote in quanto cambierà il momento della tassazione. Ovviamente l’ingresso dei ‘servizi’ nell’imposizione dovrà essere graduale al fine di non penalizzare il settore. Questa scelta, secondo me, porterà grandi benefici sia dal punto di vista del gettito, grazie all’allargamento della base imponibile, sia sotto il profilo dei rapporti commerciali e politici. L’Italia, ma non solo, adotta il sistema IVA. Le imprese godranno poi un beneficio finanziario in quanto non ci sarà più l’immobilizzo dell’imposta sulle merci in magazzino”.

Segretario, visti i continui slittamenti, quando il Monte passerà all’IVA?

“Il lavoro svolto sinora, come detto, proseguirà. Puntiamo su una riforma moderna ed eurocompatibile, che permetta cioè di poter dialogare con più semplicità con gli altri Paesi. Molto dipenderà anche dalla stabilità del governo. L’obiettivo dell’abbandono della monofase e della conseguente applicazione dell’IVA è il 1° gennaio 2016”.

La SMaC come sistema fiscale ha avuto un rallentamento, anche per l’alzata di voci delle categorie.

“La data è stata posticipata dalla fine di settembre 2014 a gennaio 2015, anche a causa di una serie di problemi tecnici e tecnologici. Da qui alla fine dell’anno proseguirà comunque il dialogo e il confronto con le associazioni di categoria”.

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