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Questione di num3ri di venerdì 31 ottobre

da Redazione

Ci sono poi aspetti più profondi e seri, che legano la storia al 31 ottobre. 1517, Martin Lutero affigge le sue celebri 95 tesi sulla porta di Wittenberg.

 

di Alessandro Carli

 

Sant’Apelle di Heraklion, Sant’Epimachio, San Follano, Sant’Erc, Santo Spiridon, San Stachys. E’ l’altra faccia della medaglia di Halloween, quella più canonica e meno pagana, e che cade proprio oggi, 31 ottobre, assieme a una manciata di illustri compleanni: Albertino Bigon, ex calciatore del Milan (1947), l’ex viola Dunga (1963), l’attrice Amanda Sandrelli, che vedremo a teatro a San Marino il 23 gennaio con “L’Agnese va a morire”, il politico Angelino Alfano (presente sul Titano qualche anno fa in occasione dell’evento organizzato dall’UCID), l’attore Kim Rossi Stuart. Abbiamo volutamente lasciato per ultimo il 50esimo compleanno dell’artista del pallone. Dello sportivo su cui Carlo Pellegatti ha ricamato i migliori soprannomi: piedi di seta, il cigno di Utrecht, il cigno bianco. Marco Van Basten. Per gli amanti del bel calcio e dell’estetismo della pelota, uno dei calciatori più eleganti e belli da vedere, ma soprattutto con un fiuto del gol straordinario.

Ci sono poi aspetti più profondi e seri, che legano la storia al 31 ottobre. 1517, Martin Lutero affigge le sue celebri 95 tesi sulla porta di Wittenberg; 1864, il Nevada diventa il 36esimo Stato degli USA; 1892, sir Arthur Conan Doyle pubblica “Le avventure di Sherlock Holmes”; 1961, nell’Unione sovietica il corpo di Stalin viene rimosso dal mausoleo di Lenin; 1970, la teleselezione telefonica viene estesa in tutta Italia: è possibile chiamare qualsiasi numero telefonico semplicemente anteponendo al numero chiamato il prefisso, senza dover più passare dal centralino centrale. Oggi poi, esattamente 3 anni fa, la Terra ha raggiunto il traguardo di sette miliardi di persone. Ai 31 anni di Giuseppe Falcomatà, il neo sindaco di Reggio Calabria (bella sfida), c’è un 31 che non va giù a Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre: è quello riferito ai miliardi che le PMI italiane “patiscono ogni anno per districarsi tra timbri, certificati, formulari, bolli, moduli e pratiche varie”.

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