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Editoriale: diamo un taglio al passato

da Redazione

La politica provi ad agire, ponendo davvero al centro gli interessi della collettività e l’etica. Tutta la classe politica si deve rinnovare: servono uomini nuovi, volti nuovi e idee nuove.

 

di Alessandro Carli

 

La drammaticità dei recenti eventi che hanno colpito al cuore la politica impongono attente riflessioni.

Premesso il pieno e incondizionato sostegno alla magistratura, agli imprenditori e cittadini spetta capire perché questo paese non sia cresciuto nel rispetto dei diritti e dei doveri, del merito e delle responsabilità.

Prendiamone atto, abbiamo accettato, in alcuni casi anche promosso e sostenuto, un carrierismo politico che va avanti da anni, da generazioni. Governo e opposizione si sono scambiati i ruoli più volte, ma non si sono adoperati sufficientemente per dare al Paese una visione del futuro, accettando di mantenere, con il clientelismo, lo status quo.

Le responsabilità certamente sono molto diffuse.

Ma a nessuno sfugge che la classe politica non abbia avuto la volontà di cambiare e il coraggio di agire concretamente, e neppure l’umiltà di farsi aiutare per far crescere il Paese nel pieno rispetto della legalità. Oggi per contribuire al bene del Paese sono necessarie chiarezza e trasparenza negli atti istituzionali.

C’è un solo modo per cercare di superare l’attuale drammatica situazione: si chiama discontinuità.

La politica provi ad agire, ponendo davvero al centro gli interessi della collettività e l’etica. Tutta la classe politica si deve rinnovare: servono uomini nuovi, volti nuovi e idee nuove.

La politica ha la responsabilità e il dovere di ridare fiducia alla nostra comunità.

Serve un impegno e un sacrificio straordinario da parte di tutti.

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