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San Marino, Projet 192. Augusto Betiula: “Un’azione di memoria collettiva”

da Redazione

L’artista di San Marino ha scattato la propria fotografia nella galleria di Città.

 

di Alessandro Carli

 

Tra i 193 artisti che hanno donato un loro gesto, incontriamo anche Augusto Betiula, fotografo di San Marino. Assieme a lui parliamo dell’iniziativa, del suo scatto creato sul Titano, del cuore di Projet 192. Un’iniziativa che lo stesso Betiula definisce “un’azione di memoria collettiva”.

Marzo 2004, Madrid, nel cuore della Spagna. Che ricordo ha di quell’evento?

“All’epoca fu una di quelle notizie che ti scivolano addosso: avevo la cognizione di quello che era accaduto ma in certi momenti non ti fermi a pensare. Madrid era fisicamente distante, lontana da San Marino. Quello che devastò la capitale spagnola fu il primo attacco all’Europa dopo le Twin Towers del 2001. Il mio ricordo è vago. Molti anni più tardi alcuni colleghi fotografi mi segnalarono il bando internazionale Projet 192. Fu in quel momento che ebbi il primo, vero contatto con questa tragedia”.

Ci ha accennato al bando. Sappiamo che una sua fotografia è stata scelta per il progetto.

“Il bando è stato lanciato a fine 2013. Le foto dovevano essere presentate entro il 6 gennaio 2014. Ciro Prota e la commissione si sono presi un mese di tempo per valutare le proposte. Il 6 febbraio hanno reso pubblici i selezionati”.

Lei a chi si è legato?

“Ad ogni artista è stato assegnato un nome. A me quello di Maria Pilar Martin Rejas. Di lei non c’è alcuna immagine: so che aveva 50 anni e che lavorava per il Ministero dei trasporti a Madrid. Era una pendolare”.

Com’è nata la sua foto?

“Volevo contrapporre il gesto ignobile dell’attentato terroristico di Madrid con quello nobilissimo di San Marino, quando ospitò circa 100.000 profughi italiani durante la seconda guerra mondiale. Come dicevo, non ho foto di Maria: sul sito dedicato alla strage, al posto del suo volto è stato messo un nastro nero che forma un occhiello. Un particolare che ho tenuto in mente per la foto. Sul proscenio, la galleria del trenino biancoazzurro di Città, è stata posizionata una candela che rievoca il collo di una donna. Il nome della vittima è stata scritto nel cuore di gesso legato ad un nastro di seta nero. Dal fondale, fuori fuoco, si vede un treno fermo ma minaccioso. Grazie alla sensibilità dell’associazione La Genga domenica 9 novembre, con partenza alle ore 8, si percorreranno alcune gallerie della Repubblica e si potranno vedere alcune zone bombardate durante il conflitto bellico del 1940-1945. L’escursione si concluderà con visita alla mostra”.

Da attenti comunicatori, spazio anche ai social.

“Su Facebook è stata aperta una pagina, ‘projet 192 san marino’. Chiunque può scrivere, donare riflessioni, parole e immagini”.

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