Home FixingFixing Leon Engineering: quando puntare sull’off grid e sui sistemi d’accumulo

Leon Engineering: quando puntare sull’off grid e sui sistemi d’accumulo

da Redazione

Un sistema off grid, ovvero non connesso, ha bisogno di batterie per accumulare temporaneamente l’energia prodotta e renderla disponibile in altri momenti. In questo modo il sistema ottimizza al massimo l’utilizzo dell’impianto senza alcuna connessione alla rete.

 

di Fabio Tini

 

Ci sono alcune situazioni in cui è impossibile collegare un’utenza alla rete elettrica.

In questi casi, soprattutto se si tratta di casolari isolati o baite, o comunque zone non raggiunte dalla rete elettrica, una buona soluzione per ovviare al problema consiste nell’utilizzo di sistemi ad isola, alimentati da energie rinnovabili (eolico, fotovoltaico, eccetera). Questo naturalmente se l’investimento necessario è inferiore ai costi di allacciamento elettrico.

La premessa è che il sistema ad isola funziona perfettamente in alcuni casi specifici e in altri meno.

Funziona ad esempio per l’illuminazione delle pensiline dei trasporti pubblici, per i parchimetri e per tutti i casi in cui non c’è possibilità di collegamento alla rete elettrica a causa della distanza eccessiva dalla rete. Invece creare energia elettrica tramite il solo gruppo elettrogeno a diesel o benzina invece può essere economico solo in particolari condizioni, soprattutto quando il costo del carburante è relativamente basso.

Un sistema off grid, ovvero non connesso, ha bisogno di batterie per accumulare temporaneamente l’energia prodotta e renderla disponibile in altri momenti. In questo modo il sistema ottimizza al massimo l’utilizzo dell’impianto senza alcuna connessione alla rete.

Durante le ore di produzione, infatti, l’impianto può fornire energia per quantità di molto superiori al consumo immediato. E’ quindi auspicabile, se non necessario, immagazzinare l’energia prodotta “in più” per poterla utilizzare quando l’impianto non produce o produce meno. Le fonti rinnovabili, e a maggior ragione il fotovoltaico, sono infatti per loro natura intermittenti e non perfettamente prevedibili. Per questo è necessario, per la loro migliore efficacia, accumulare energia per poterla rendere disponibile.

Le batterie utilizzate sono generalmente di tre tipi ed ogni tipologia ha un’efficienza energetica differente. Le batterie al piombo acido hanno un’efficienza energetica del 75–80%, le batterie ad alta temperatura un’efficienza energetica dell’85–90%, mentre le batterie agli ioni di litio possono vantare efficienze energetiche maggiori del 90%.

Le batterie possono arrivare anche a 8–10 anni di vita; o meglio, più che anni di vita si parla di cicli di carica. Se la profondità di scarica è eccessiva, la durata di vita della batteria si riduce.

L’utilizzo delle batterie come accumulatori energetici non è vincolato solamente agli impianti Stand-Alone (off grid) ma è possibile immagazzinare l’energia in esubero prodotta dall’impianto fotovoltaico nelle ore diurne per poi utilizzarla durante la sera quando la richiesta di energia elettrica nelle abitazioni aumenta, in modo da prelevare energia dalla rete solo in caso di scarica profonda delle batterie ricaricando le stesse solo quando l’impianto fotovoltaico produrrà ancora un surplus di energia elettrica. Inoltre se le batterie raggiungono la carica massima, sarà possibile cedere l’energia in esubero prodotta dall’impianto fotovoltaico alla rete elettrica. Il sistema di funzionamento è concettualmente simile ai comuni sistemi UPS (gruppo di continuità).

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento