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San Marino, Consiglio Grande e Generale: transitorio fiscale per gli anni 2011-2012-2013

da Redazione

Dibattito sugli emendamenti presentati da Cittadinanza Attiva, Rete, Upr e Partito socialista. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – I lavori consiliari riprendono dall’Articolo 16, “Transitorio fiscale per gli anni 2011-2012-2013” con il dibattito sugli emendamenti presentati da Cittadinanza Attiva, Rete, Upr e Partito socialista. Il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, in replica, apre alla proposta del Partito socialista, sostenendo di non avere pregiudizi nell’accoglierla. Così l’emendamento abrogativo del comma 6, che avrebbe fatto rientrare nel transitorio coloro che non hanno presentato dichiarazione fiscale, viene accolto. Respinti invece gli emendamenti di Rete, Upr e Cittadinanza attiva. L’articolo 16 viene quindi approvato con 28 voti a favore, 21 contrari, un astenuto e 2 non votanti.

Di seguito il dibattito:

Roberto Ciavatta, Rete: “Tutti gli emendamenti mi vedono concorde, è un intervento fuori luogo e anti-educativo in questo momento. Lo si può chiamare come si vuole, il dato di fatto è che con una cifra irrisoria anche coloro che hanno evaso vedono risolte le loro questioni.

La nostra posizione non è contraria tout court a questo provvedimento, cerchiamo di comprendere la necessità di passare a un nuovo modello di accertamento, il problema è l’entità richiesta a chi aderisce al condono che è irrisoria. Poi c’è un altro elemento, chi fa questi interventi? Chi lo propone fa parte di un partito in cui la persona più di spicco è in carcere e l’imprinting da cui proviene questo intervento, che sarebbe accettabile in un contesto normale, è problematico. Chi può beneficiare di questo intervento? Ha un peso sostanziale chi fa il provvedimento e non ci lascia tranquilli”.

Tony Margiotta, Su: “E’ una mostruosità quello che governo e maggioranza propongono, senza tenere conto di lavoratori e imprenditori che onestamente contribuiscono a sostenere con le tasse lo Stato. Questo è un condono fiscale. Non solo, è un articolo incostituzionale, basti pensare le somme richieste individuate per persone che hanno evaso centinaia di migliaia di euro. Di questi interventi non ne usufruiranno i sammarinesi onesti, ma coloro che hanno rubato quanto dovevano allo Stato”.

Ivan Foschi, Su: “E’ una norma oltraggiosa per il bene pubblico, si chiede 250 euro per sanare persone che, come sta emergendo in questi giorni dalle inchieste, hanno milioni di euro su libretti e conti correnti non dichiarati. Non so se ci rendiamo conto dove andiamo a parare. Poi le aliquote: più aumenta l’importo più diminuisce quanto da versare”.

Mimma Zavoli, Su: “Chi è stato più furbo verrà legittimato da un governo sulla cui legittimità ci dobbiamo interrogare e vengono assolutamente lasciati indietro tutti quegli intenti che abbiamo sentito”.

Matteo Zeppa, Rete: “Sapete benissimo che ci sono casi di persone che non hanno presentato dichiarazione dei redditi, e chi l’ha sempre presentata cosa è? Questa è una bella cloaca, un favore fatto a pochi. Volete che ci si toglie il pensiero di quello che è stato. Vi dovete vergognare, questa è diseducazione sociale”.

Marino Riccardi, Psd: “Personalmente sono contrario in senso lato a sanatorie e condoni, ma in un momento di passaggio ci deve essere una fase transitoria. Ho sentito parlare in modo molto feroce nei confronti di chi non ha portato la dichiarazione dei redditi, ma posso dire che chi non l’ha fatta sono più che altro imprese arrivate in un punto tale di difficoltà e disorganizzazione e operatori economici arrivati alla fine che non hanno possibilità di ripresa. Non vedo quindi tutto questo regalo. Tra sei mesi saranno pochissimo coloro che aderiscono al provvedimento tra coloro che non hanno mai fatto dichiarazione”.

Francesca Michelotti, Su: “Prendo atto delle dichiarazioni di Riccardi e delle difficoltà degli operatori economici, così come della necessità di gestire un periodo transitorio. Tuttavia si parla di ricavi già avuti e penso che un’aliquota che diminuisce all’aumentare dei ricavi sia difficile spiegarla. Da un punto di visto pedagogico è devastante, le persone che hanno assolto ai loro doveri saranno disincentivati a farlo per il futuro. E’ un incentivo all’evasione, almeno mantenete la stessa aliquota”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “In realtà era il sistema precedente quello pieno di falle e che consentiva vie di fuga, con un apparato di controllo che faceva acqua da tutte le parti. Ci ritroviamo a voltare pagina in modo epocale andando in un sistema in cui quello che deve essere dichiarato è più di prima e senza vie di fuga. Se non venisse fatto questo provvedimento non è che qualcuno rischierebbe di più. Cerchiamo di mettere in contrapposizione gli interessi dell’utente che nell’aprire un’indagine vedrebbe un rapporto lungo da chiarire e quelli dello Stato che cerca di aumentare le entrate senza però fare regali”.

Marco Gatti, Pdcs: “Condivido il fatto che sanatoria e condono non siano educativi, ma questa è la prima riforma fiscale dopo 30 anni e in altri Paesi sono previste transizioni dal vecchio al nuovo sistema. Qual’è l’obiettivo della norma? Liberare risorse per far sì che il nuovo sistema possa portare gli effetti rispetto controlli e accertamenti che nel passato hanno deluso.

Secondo i dati, a fronte di quasi 2 mila dichiarazioni dei redditi presentate ogni anno da professionisti e impresi individuali, il numero di accertamenti richiesti dalla Commissione per gli accertamenti delle persone fisiche sono state 0 nel 2011 e 40 in fase di istruttoria nel 2012, a cui si sommano gli accertamenti dell’ufficio tributario, 240 nel 2011, 178 nel 2012. Rispetto alle persone giuridiche i controlli dell’ufficio tributario sono stati 589 nel 2011, 677 nel 2012, a fronte di 4101 dichiarazioni presentate dalle società nel 2011 e 3700 nel 2012.

I dati degli accertamenti dell’ufficio tributario evidenziano che i controlli possibili sono un determinato numero e hanno portato credo molto meno di quello che porterà questo provvedimento. Obiettivo è che lo Stato abbia un vantaggio”.

Fabio Berardi, Pdcs: “La severità con cui in futuro sono stati caricati gli accertamenti dei redditi è stato l’elemento che ha sbloccato la trattativa con il sindacato e noi pensiamo sia questa la strada. Esorto il segretario ad utilizzare tutte le risorse possibili, incluse quelle del provvedimento, per fornire l’ufficio tributario di tutte gli strumenti necessari. Sbaglia chi dice di rallentare l’operatività di una nuova riforma e preferisce perdere risorse per compiere accertamenti con risultati non incoraggianti, lasciamoci alle spalle questa situazione”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Il punto centrale della riforma dell’Igr è proprio il nuovo sistema di accertamento tra reddito dichiarato ed effettivo. Siccome non è possibile per ragioni giuridiche andare ad accertare con un nuovo regime il sistema precedente, abbiamo raccolto i dati dello storico precedente dove si verifica il punto di equilibrio. Qual’è l’aspettativa dell’amministrazione? Prelevare maggiori risorse. Abbiamo preso i riferimenti medi per categoria e ci siamo tarati su quel tipo di dimensione. Rispetto agli emendamenti, sulle questione delle omesse, da un’analisi risultano noti i soggetti interessati ed emerge che la stragrande parte sono aziende sospese o non operative. E’ tanto residuale questa parte che non abbiamo pregiudizi sulla valutazione del Consiglio di quanto chiesto dal Ps di eliminare le omesse”.

L’Aula esamina poi gli altri ue articoli che completano il quadro del Transitorio fiscale: il primo è l’Articolo 17, “Transitorio fiscale per le controversie in mano alla commissione per gli Accertamenti”, in cui sono respinti i tre emendamenti, quelli soppressivi presentati da Rete e Ca, quello modificativo dell’Upr. Di seguito il dibattito: Roberto Ciavatta, Rete: “Entriamo nel vivo degli articoli più diseducativi e contraddittori del transitorio fiscale. Alcuni consiglieri di maggioranza dicono che il sistema degli accertamenti attuale non funziona. Mi chiedo chi ha governato negli ultimi 20 anni? Gli stessi che propongono il transitorio. Il punto non è valutare quanto prendiamo con questo provvedimento? Il punto è che atteggiamento ha uno Stato nei confronti di chi evade e che atteggiamento ha nei confronti di chi non lo fa?”. Andrea Zafferani, C10: “Proponiamo abrogazione dell’articolo. La maggioranza ha ammesso che il precedente sistema serviva a evitare accertamenti. E anche la Magistratura ha detto che sull’evasione fiscale i controlli previsti erano pochi o nulli. Approccio totalmente diseducativo. E’ un regalo per gli evasori”. Marco Podeschi, Upr: “Chiediamo di modificare la percentuale di aliquota dal 60 al 70% che viene richiesta a chi aderisce al transitorio. Se poi Gatti dice che l’Ufficio Tributario non funziona mi chiedo: di chi è la colpa? Chi c’era al Governo in questi anni?” Massimo Cenci, Ns: “Non è vero che fino ad oggi gli accertamenti non sono stati fatti. Gli accertamenti c’erano eccome. In questo articolo non stiamo parlando di contribuenti evasori ma di contribuenti con una controversia in corso. Io penso che a questo transitorio aderiranno non solo i contribuenti in fallo”. Segretario di Stato alle Finanze Claudio Felici: “Abbiamo ragionato sulla percentuale del 65% piuttosto che del 70%, ma abbiamo considerato che si tratterebbe di iniquità nei confronti di quei contribuenti che hanno usufruito del precedente transitorio che si basava sull’aliquota attuale. Zafferani parla di provvedimento immorale ma mi chiedo come mai nel 2010 firmò il medesimo atto?”.

Quindi l’esame dell’ Articolo 18, “Transitorio fiscale per le controversie tributarie in mano alla giunta di Stima e all’autorità giudiziaria”, in cui vengono respinti gli emendamenti soppressivi di Rete e Cittadinanza attiva. Di seguito il dibattito sull’articolo. Roberto Ciavatta, Rete: “Inutile ribadire l’inopportunità di questi articoli. Un paese non può sbagliare in questa maniera”. Gian Matteo Zeppa, Rete: “Questi articoli sono fatti con dolo. I tre articoli si sorreggono uno con l’altro perché se uno ha avuto gli accertamenti dell’Autorità giudiziaria o della giunta di stima basta pagare una cifra per sanare la posizione. Tutto è taciuto”. Tony Margiotta, Su: “Sono totalmente in disaccordo. In questo caso diamo la possibilità di sanare la propria posizione anche a chi ha una controversia aperta”. Segretario di Stato alle Finanze Claudio Felici: “Il contribuente che porta l’amministrazione davanti al Tribunale è più convinto di aver ragione. Lo dimostrano i dati sulle controversie che denotano come l’amministrazione incassi molto più di quanto richiesto al contribuente. La ragione vera del provvedimento è questa. Non si possono dire cose false”.

All’emendamento del governo, Art. 18 bis “Disposizioni per l’ufficio Tributario”; interviene Mimma Zavoli, C10, per chiedere “se è stata fatta una stima rispetto al costo di risorse, formazione, strumenti e software necessari per potenziare l’ufficio tributario” altrimenti “messa così- aggiunge- è aleatorio”. Marco Podeschi, Upr, osserva come l’articolo non definisca l’ammontare dell’introito del transitorio fiscale da destinare all’ufficio tributario: “Se si stimano 4 milioni di euro di introiti dal provvedimento, qual’è la percentuale per il potenziamento dell’ufficio?”. Elena Tonnini, Rete, si chiede se”senza il condono sarebbe possibile dotare l’ufficio delle risorse necessarie?”. Matteo Zeppa, Rete: “Prosegue il dolo perpetuato attraverso gli articoli precedenti” Marino Riccardi, Psd: “Non significa che fino ad oggi l’ufficio tributario non abbia avuto personale competente, ma che cambia il sistema di accertamento, è giusto che si dia impulso e funzionalità all’ufficio per prepararlo”. Andrea Zafferani, C10: “Chiedo cosa significhi parte e periodicamente”. Nicola Renzi, Ap:”La vaghezza può essere criticabile ma non mi va che sia distorto un ragionamento positivo, mi aspettavo una convergenza”. Claudio Felici, segreterio di Stato per le Finanze: “Rispetto alla definizione della ‘parte’, ci sono già le cifre da qui a fine anno nei capitoli indicati nell’assestamento. Abbiamo bisogno di accelerare un percorso di accertamento e vogliamo avere possibilità concrete di realizzarlo da subito. Non ho problemi a sostituire periodicamente con semestralmente”. L’emendamento del governo è approvato.

All’Articolo 19, “Definizione e applicazione del conto Fiscale”, Upr propone un emendamento per definire una data di attivazione individuata nel 1° gennaio 2015, ma viene respinto.

Alleanza Popolare, per voce del capogruppo Mario Venturini, presenta l’emendamento Articolo 19 bis: “Interveniamo sulla legge di confisca di beni- spiega- l’emendamento tratta di una fattispecie non prevista da legge del 2013, ovvero, quando il procedimento viene archiviato si prevede che prosegua il sequestro dei beni se ci sono indizi sulla responsabilità, quando si tratta di debiti verso lo Stato”. La proposta viene accolta con favore anche da Ps e Upr. L’emendamento viene quindi approvato a maggioranza, registrando 10 voti contrari e 4 astenuti.

Respinti infine gli emendamenti Upr abrogativi degli articoli 20, 21, 22 , motivati dal non essere inerenti all’assestamento di Bilancio (relativi alla modifica di decreti che riguardano la protezione legale di ispettori, direzione e personale di Banca centrale). Approvati poi due emendamenti presentati dai consiglieri Marco Gatti, Pdcs, Gian Nicola Berti, Ns, e Andrea Belluzzi, Psd, agli articoli 20 e 22.

I consiglieri di Rete e C10 puntano poi il dito contro l’emendamento 23 Ter del governo, in cui si disciplina l’ammissione agli esami di ammissione per il Centro di formazione professionale, giudicandolo “fuori tema” dall’assestamento di Bilancio e ritenendo più opportuna la redazione di una legge ad hoc. Ma l’emendamento viene appprovato.

Viene ritirato invece, dopo uno scambio polemico tra i consiglieri di minoranza e l’ufficio di segreteria in cui viene messa in dubbia la regolarità del passaggio, l’emendamento presentato dal consigliere Maria Luisa Berti, Ns per dare un “corretto coordinamento all’emendamento 14 bis”, e dare “un trattamento equo a tutti i contribuenti”.

La seduta viene sospesa e riprenderà in notturna con le dichiarazioni di voto.

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