Home FixingFixing Leon Engineering: sfruttare l’energia del sole? Storia vecchia per l’umanità

Leon Engineering: sfruttare l’energia del sole? Storia vecchia per l’umanità

da Redazione

I primi veri studi sull’utilizzo del sole sono iniziati intorno al XVI secolo quando Leonardo Da Vinci concepì i disegni di uno specchio parabolico per asciugare i tessuti.

 

di Eleonora Zavoli

 

A causa dell’inquinamento, dei costi dei combustibili fossili e in virtù di una maggiore coscienza nella tutela del nostro pianeta, le energie rinnovabili sono diventate uno dei simboli degli anni che stiamo vivendo. In cima alla lista di tutte le fonti energetiche alternative che conosciamo e di cui sentiamo parlare tutti i giorni, forse perché solo più diffuso in ambiente urbano, c’è sicuramente il fotovoltaico.

L’effetto fotovoltaico consiste nella conversione dell’energia proveniente dal sole – sotto forma di radiazione solare – in elettricità. L’avvento dei pannelli nel nostro quotidiano ha creato abbastanza stupore. Ma in fondo, per quale motivo? Già dall’antichità il sole era sfruttato per le sue proprietà termiche sia per il riscaldamento delle abitazioni e negli usi quotidiani che nelle questioni “sociali”. I romani avevano introdotto il vetro nelle costruzioni perché avevano notato che tratteneva il calore e diffondeva la luce. E avevano capito che l’utilizzo di colori scuri dava la possibilità di assorbire maggiore energia termica (si pensi alle pentole). Addirittura, negli anni precedenti alla nascita di Cristo, Archimede aveva inventato un sistema di specchi a concentrazione per incendiare la flotta romana che stava assediando Siracusa e tale episodio passò alla storia come lo stratagemma degli “specchi ustori”.

I primi veri studi sull’utilizzo del sole sono iniziati intorno al XVI secolo quando Leonardo Da Vinci concepì i disegni di uno specchio parabolico per asciugare i tessuti.

L’effetto fotovoltaico invece venne scoperto nel 1839 dal fisico francese Edmond Becquerel, mentre conduceva esperimenti su una cella elettrolitica; notò che il platino colpito dai raggi solari produceva una piccola corrente elettrica.

Verso la fine del 1800 il mondo occidentale era impegnato sulle trasmissioni via telegrafo e conduceva studi su diversi metalli tra cui il selenio. Scoprirono che se questo elemento si illumina si genera una lieve corrente elettrica: era il 1879 e nacque ufficialmente l’effetto fotovoltaico. In seguito a ciò uno statunitense si spinse ancora oltre, realizzando il primo pannello al mondo costituito da un sottile strato di selenio ricoperto da una sottile pellicola semitrasparente d’oro. Nel 1921 Albert Einstein ricevette il premio Nobel per le sue ricerche sull’effetto fotoelettrico, fenomeno fulcro della generazione di elettricità attraverso celle fotovoltaiche. Da questo momento in poi fu tutto incentrato sullo studio di celle sempre più efficienti. Il materiale più adatto risultò essere il silicio e già negli anni Sessanta iniziarono le prime commercializzazioni. Da questo tipo di studi abbiamo tratto conoscenze anche su altri oggetti che usiamo nel nostro quotidiano come ad esempio le calcolatrici alimentate direttamente dalla luce solare.

Tutto ciò solo per sottolineare che l’energia solare non è di certo una scoperta recente. L’uomo ha sempre avuto modo di sfruttarla e l’ha sempre fatto. Servivano gli studi condotti in tutti questi secoli nonché era necessario rendersi conto che il petrolio è una risorsa scarsa, costosa ed estremamente inquinante, per capire che possiamo utilizzarla per salvare il nostro pianeta.

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