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L’immagine emblematica: la Porsche sequestrata

da Redazione

Alla fine l’immagine di una giornata politica di magnitudo 7.5, a San Marino, è quella di un carro attrezzi che, senza fretta, porta via un’autovettura a Dogana.

 

Alla fine l’immagine di una giornata politica di magnitudo 7.5, a San Marino, è quella di un carro attrezzi che, senza fretta, porta via un’autovettura a Dogana. L’auto in questione è una Porsche nera, più volte vista parcheggiata in posizioni ben più scomode, su e giù per il Titano, senza che a nessuno fosse venuto in mente che si poteva staccare anche solo una multa.

Il fatto è che la Porsche nera in questione, parcheggiata nei pressi dell’Admiral Point, vicino alla chiesa, apparteneva a Fiorenzo Stolfi. E nel pomeriggio di lunedì il provvedimento di sequestro era stato firmato dalla magistratura, subito dopo che all’ex Segretario agli Esteri, protagonista di una lunghissima pagina politica sammarinese, fosse stata notificata la notizia dell’arresto.

La giornata più lunga di Stolfi è iniziata con un’accurata perquisizione nella sua abitazione di Città e nel suo studio di avvocato.

La raffica di accuse è chiaramente molto pesante. Si parla di riciclaggio di denaro – che secondo il magistrato inquirente sarebbe continuato anche oggi che Stolfi è almeno formalmente ai margini del campo da gioco – di associazione a delinquere dedita al voto di scambio, corruzione e clientelismo.

Ricordiamo che la carcerazione di Stolfi, così come quella di Claudio Podeschi, rappresenta nell’ordinamento sammarinese tanto quanto quello italiano, almeno sulla carta, una misura straordinaria volta a impedire il rischio di inquinamento probatorio e la reiterazione del reato, oltre a prevenire il rischio di fuga dell’imputato (ma quest’ultima questione, nel caso specifico, pare non essere stata posta tra le ipotesi). In carcere assieme a Stolfi è finito anche Moris Faetanini (impresa edile Cosam), considerato dagli inquirenti un prestanome dello stesso ex leader socialista.

Non solo la Porsche confiscata. L’Agenzia Ansa ha riportato notizia del sequestro di alcuni immobili, a San Marino e in Italia, tra cui un immobile di lusso a Miramare di Rimini, e di un libretto bancario da 2 milioni di euro e un altro deposito di 700 mila euro, non specificando però se tutto questo denaro si trovava presso banche sammarinesi o oltre confine.

 

IL VOTO DI SCAMBIO: ALTRO FILONE DA BRIVIDI


Poi c’è il filone, oggi soltanto appena accennato, dell’associazione a delinquere dedita al voto di scambio. A questo punto non può non tornare alla mente l’immagine dei 200 cittadini argentini ospitati a Misano Adriatico e condotti a votare quasi forzosamente a bordo di pullman-serragli in occasione delle elezioni del 2006. Uno scandalo ripreso con le telecamere e balzato agli onori delle cronache, ma poi finito sin troppo presto nel dimenticatoio senza conseguenze di rilievo. Qualcuno deve aver pagato quei voli e quel pernottamento a distanza di sicurezza dal Titano, per un voto apparso chiaramente pilotato che anche se non fece la differenza per la vittoria finale sicuramente agevolò l’elezione di qualche singolo politico. E lo scandalo di questo episodio di voto estero viziato è probabilmente soltanto la punta dell’iceberg, perché in una realtà così piccola con così tanto denaro da poter far girare e così tanti favori che si possono fare agli “amici” e agli elettori, un’indagine approfondita soltanto su questo filone potrebbe squassare fin nelle fondamenta il Palazzo della politica sammarinese.

 

ESPULSIONE DAL PSD: UN ATTO DOVUTO (?)


Il giorno dell’arresto di Fiorenzo Stolfi la comunità politica sammarinese è rimasta in silenzio. Soprattutto nel Partito dei Socialisti e dei Democratici la “botta” è stata evidentemente grossa. Il Consiglio Direttivo si è riunito la sera stessa, stravolgendo chiaramente il proprio ordine del giorno per fare il punto sulla vicenda dell’arresto. E alla fine senza trascurare “il rispetto per il lato umano della questione”, seguendo il codice etico del partito è stata decisa l’espulsione di Stolfi dalla Direzione del Psd.

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