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San Marino, Consiglio Grande e Generale: l’arresto di Fiorenzo Stolfi (1)

da Redazione

Il primo ad intervenire è il segretario di Stato per gli Affari Interni, Gian Carlo Venturini, che conferma le ultime ispezioni da parte degli inquirenti in Banca centrale e ribadisce il sostegno e la fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – In apertura dei lavori l’avvio di un lungo dibattito sul ciclone giudiziario abbattutosi sulla politica, con il recente arresto di Fiorenzo Stolfi, ex segretario di Stato.

Il primo ad intervenire è il segretario di Stato per gli Affari Interni, Gian Carlo Venturini, che conferma le ultime ispezioni da parte degli inquirenti in Banca centrale e ribadisce il sostegno e la fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura. Quindi prende la parola il capogruppo del Psd, Stefano Macina, per ribadire le iniziative prese dal suo partito nei confronti di Stolfi e confermare che tra le forze di maggioranza c’è l’intesa ad avviare a breve una commissione d’inchiesta consiliare sulla vicenda ‘conto Mazzini’, “a riprova che non c’è alcun tentativo di sottrarsi al dovere di fare chiarezza”.

Da Simone Celli, Ps, un mea culpa: “Anche io mi sento politicamente responsabile di non aver fatto tutto quanto era nelle mie possibilità per dare un nuovo metodo di fare politica- ammette- potevo e dovevo fare molto di più per mettere in piedi processo di auto-riforma”. Ma lo stesso segretario del Ps ammonisce dal rischio di sconfessare l’intera classe politica:”Non dobbiamo buttare via il bambino con l’acqua sporca- manda a dire- la politica e i partiti hanno ancora un senso”. Matteo Fiorini, Ap solleva la questione del finanziamento del voto di scambio: “Per un ventennio abbiamo sospeso la democrazia di San Marino- denuncia- si è quindi inquinata la lotta tra i partiti, c’era chi si misurava sulle idee e chi faceva un altro gioco, con altre regole”.

Denise Bronzetti, Indipendente, punta il dito contro il suo ex partito: “Quando ho abbandonato il Psd- ricorda- non ho potuto fare diversamente perché mi ero accorta del deficit di democrazia al suo interno”. E lamenta che nei partiti tradizionali “certi passaggi al proprio interno li dovevano fare prima e per tempo”. Attacca il Psd e il Pdcs anche Luca Santolini, C10: “Mi vergogno di stare seduto in Aula consiliare accanto a persone legate a protagonisti di certe vicende giudiziarie”. Mentre il consigliere di Rete Matteo Zeppa chiede di azzerare tutto e tornare alle elezoni: “Non siete più nella condizione di continuare questa eutanasia al governo, l’unica soluzione è quella di tornare alle elezioni che darebbero modo ai partiti, Dc e Psd, di fare davvero pulizia”.Quindi Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio, rivendica il merito di una parte della politica che ha cambiato le cose: “Forse la politica, grazie alla commissione Antimafia, è arrivata prima della magistratura- manda a dire- non è vero che solo i movimenti arrivati ora in Aula sono legittimati a parlare”, perché “la buona politica non nasce oggi”.

 

Di seguito una sintesi della prima parte degli interventi odierni.

Comunicazioni:

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari Interni: “Relativamente all’arresto di Stolfi e Faetanini credo sia doveroso fare alcune precisazioni. L’inchiesta si riferisce a vicende più o meno recenti da cui si segnalano anche ispezioni avvenute presso la sede di Banca Centrale per ottenere alcune documentazioni. Credo sia giusto evidenziare che nella stessa ordinanza viene elogiato il lavoro di attività ispettiva degli organi di Banca Centrale. Piena fiducia al lavoro della magistratura e delle Forze dell’ordine che devono continuare a lavorare con serenità nel rispetto del diritto alla difesa degli indagati. Questi avvenimenti ci consentiranno di fare ulteriori riflessioni nell’ambito del percorso volto alla legalità e alla trasparenza intrapreso dal nostro Paese in questi anni”.

Stefano Macina, Psd: “Ritengo doveroso in quanto capogruppo del Psd, comunicare ufficialmente al Consiglio Grande e Generale che a meno di 24 ore dalla notizia dell’arresto di Fiorenzo Stolfi, il collegio dei garanti, sulla base dello Statuto ed del codice etico in vigore nel nostro partito, ha disposto la sospensione con effetto immediato di Stolfi da membro della direzione del Partito. Stolfi non detiene altri incarichi, dopo che alle ultime elezioni del 11 novembre 2012 non si era ricandidato. Il senso di questo atto è chiaro: se da una parte, ad indagine ancora in corso, non si intende venire meno al principio della presunzione di innocenza sancita dalla nostra Carta dei diritti, dall’altra la misura cautelare adottata si è resa indispensabile, vista i pesantissimi addebiti ipotizzati dalla Magistratura. Si tratta, qualora confermati, di comportamenti e atti di una gravità tale da trovare immediatamente la nostra più ferma condanna etica e politica, prima ancora che giudiziaria. Dunque, consapevoli del danno di immagine e politico che già l’arresto di Stolfi ha prodotto al nostro Partito, ci auguriamo per lui che possa dimostrare la propria estraneità alle accuse che gli vengono mosse, ma la nostra linea rimane quella dell’intransigenza, della legalità e della necessità di far i conti con fatti e situazioni che, per quanto dolorosi per la nostra comunità e anche per il nostro Partito, devono essere messi a nudo con completezza ed oggettività, senza guardare in faccia a nessuno. Apprezziamo e incoraggiamo, dunque, il lavoro della magistratura che, attraverso le indagini avviate e l’acquisizione progressiva di riscontri ed evidenze probatorie, ha il compito di individuare le responsabilità e di delineare una rappresentazione oggettiva di fatti e comportamenti che, se confermati in tutto o in parte, “raccontano” di rappresentanti delle nostre istituzioni indegni della fiducia dei cittadini. Un “racconto” su cui la classe politica, e non solo, di questo Paese, ha il dovere di interrogarsi. Desideriamo ricordare che se oggi è cresciuta nel Paese una sensibilità più esigente in tema di legalità e di trasparenza è anche grazie al contributo del Psd nell’approvazione e proposizione di provvedimenti importanti. Ma non è finita. Se si vuole davvero estirpare il rischio alla radice va messa in piedi un’azione complessiva di riforma tesa ad eliminare il potere discrezionale fuori controllo, di cui il congresso di Stato ancora gode. Il Psd mette a disposizione la propria azione politica e la propria capacità progettuale per fare del completamento del percorso di trasparenza e di riforma avviato una priorità assoluta su cui concentrare lo sforzo in primis del Consiglio Grande e Generale, con il concorso di volontà e di condivisione auspicabilmente il più ampio possibile. Il Psd ha riscontrato su questa impostazione una forte convergenza di valutazioni con gli alleati di governo e le notizie di cronaca di queste ultime settimane rappresentano una sollecitazione ad intensificare gli sforzi in questa direzione. Già c’è l’intesa ad avviare, una commissione d’inchiesta consiliare sulla questione “conto Mazzini”, a riprova che non c’è alcun tentativo di sottrarsi al dovere di fare chiarezza”.

Simone Celli, Ps: “Il nostro Paese, oltre alla crisi economica, ora deve affrontare la questione morale. Il rischio che San Marino diventi una polveriera è sempre più concreto. La politica deve riappropriarsi del proprio ruolo se vogliamo dare messaggio di speranza al popolo sammarinese. Massimo rispetto, apprezzamento e sostegno all’attività della magistratura. Credo però che a volte sia semplice gettare discredito sull’intera classe politica, dimenticando invece il ruolo che la politica ha avuto negli ultimi anni nel fornire all’attività giudiziaria gli strumenti normativi e investigativi per condurre tali indagini. Le normative sulle intercettazioni, sull’anti-riciclaggio solo per fare alcuni esempi. Bene ha fatto il consigliere Macina a dire che sulla vicenda Cassa di Risparmio-Sopaf c’è una commissione d’inchiesta al lavoro e che c’è un ordine del giorno per istituirne una sulla vicenda conto Mazzini. Segnali che denotano volontà di raggiungere la verità. Io credo che sia importante fare emergere un messaggio: la politica ed i politici non sono tutti uguali. Vogliamo affrontare questa fase politica con molta consapevolezza e responsabilità. Noi riteniamo che a livello politico sia necessario attivare una riflessione profonda. Non possiamo limitarci a dire che abbiamo adottato un codice etico e istituito due commissioni d’inchiesta. Serve molto di più. Mettiamo in campo una robusta auto-critica rispetto al ruolo che i partiti e la politica hanno avuto negli ultimi 15/20 anni. E sia ben chiaro parlo anche dei giorni “nostri”. Serve consapevolezza del fatto che i partiti hanno commesso molti errori e hanno perso propria funzione: cinghia di trasmissione tra cittadinanza e istituzioni. Il rinnovamento magari c’è stato, ma ha premiato i fedelissimi e non le capacità ed i partiti a tratti si sono trasformati in comitati elettorali o ancora peggio comitati affaristici. Anche io mi sento politicamente responsabile di non aver fatto tutto quanto era nelle mie possibilità per dare nuovo metodo di fare politica. Potevo e dovevo fare molto di più per mettere in piedi processo di auto-riforma. Attenzione però. Non dobbiamo buttare via il bambino con l’acqua sporca. La politica e i partiti hanno ancora un senso. Ma la politica ha ancora un senso nella misura in cui si appropria del proprio ruolo e da il via a un nuovo metodo di gestione della cosa pubblica basato su legalità e trasparenza. Noi diciamo “no” a questa tendenza di voler distruggere il sistema politico e democratico sammarinese. Ciò che mi preoccupa di più è che logge massoniche e gruppi di potere non ben specificati possano andare a riempire il vuoto di potere creato dalla politica: ecco perché ribadiamo la necessità che riemerga la politica e chiediamo di aprire una riflessione profonda rispetto a quello che è stato il modo di gestione della cosa pubblica negli ultimi 20 anni. In Banca Centrale non sono avvenute solo ispezioni, ma anche sequestri. In un’istituzione che, è bene sottolineare, dovrebbe dare la governance del sistema bancario e finanziario sammarinese. Il vertice di Banca Centrale è citato in maniera chiara e netta in un’ordinanza che prevede azioni di custodia cautelare. Noi riteniamo che il vertice di Banca Centrale sia delegittimato e non possa più rappresentare la governance del sistema bancario e finanziario del nostro paese. Va bene il garantismo ma quando si occupano posizioni chiave occorre avere credibilità nei confronti del Paese ma anche nel confronto con gli esterni. Una riflessione politica occorre aprirla se vogliamo dimostrare serietà. Cosa dice la maggioranza rispetto a questa situazione? Cosa dice il Governo? Il segretario Venturini ha fatto un breve cenno però io credo che qui ci sia un problema. La politica esamini politicamente certe situazioni altrimenti parliamo di fuffa. Oggi si deve avere il coraggio di aprire una nuova fase. Se non si è in grado di farlo, se non si è in grado di reagire chiedo al Governo di levare le tende”.

Luca Santolini, C10: “Quando sui giornali leggo del riciclaggio di 330 milioni di euro provenienti da mafia cinese e ‘ndrangheta mi stupisco. L’arresto di Stolfi sta facendo uscire dal calderone tanta melma. Fatico molto a rimanere sereno davanti alle dichiarazioni di alcuni consiglieri di maggioranza. Mi vergogno di stare seduto in Aula consiliare accanto a persone legate a protagonisti di certe vicende giudiziarie. Non è un segreto per nessuno che dentro il Psd ci sia chi avesse come punto di riferimento Stolfi. Idem per Podeschi e la Dc. Ma nessuno ha avuto il coraggio di dire qualcosa. Si è taciuto dinanzi al clientelismo scientifico che portava a inserire nella Pa propri protetti. Quasi tutti all’interno dei partiti tradizionali accettavano passivamente che questi politici faccendieri svolgessero loro attività. E ora non basta scrivere “guardiamo avanti”. I fatti contestati dalla magistratura sono troppo gravi e sono collegati tra loro da una serie di inchieste interminabili. E anche chi non ha goduto direttamente di questa rete clientelare ma anzi ha provato a combatterla dai partiti tradizionali non può accontentarsi. Non basta più. Certi passi andavano fatti prima dell’intervento della Magistratura. Sospendere oggi non salva la credibilità di nessuno. Siamo tutti garantisti ma le responsabilità politiche di qualcuno nella creazione di un sistema che ha portato a San Marino una pioggia di milioni di euro di provenienza mafiosa, ci sono. E non accetto il discorso “avranno fatto quello che hanno fatto ma almeno prima stavamo bene tutti”: avrei preferito mangiare pane e cipolla piuttosto che pensare che lo stato di benessere garantito a San Marino sia stato ottenuto con soldi mafiosi. Non posso dimenticare che all’interno di questo governo ci sono persone che non possono essere considerati credibili. Perché legati a quel sistema clientelare. C’è ancora chi da due decenni occupa posizioni di vertice nei partiti storici. Non poteva non sapere. E allora come si può parlare di cesura e di taglio col passato? Il passato è ancora qui dentro”.

Matteo Fiorini, Ap: “L’arresto di Stolfi ha varie sfaccettature. La prima è che si riconferma l’esistenza- il mio discorso vale se le accuse dovessero essere confermate- di un forte grado di inquinamento politico e affaristico che ha impoverito il Paese. Gli ha fatto perdere credibilità e ha creato le condizioni perché ci fossero anni bui sul piano relazionale e sul piano economico e morale. La seconda considerazione è che oggi vediamo esistere un potere giudiziario che non mostra sudditanza nei confronti del potere politico. La stragrande maggioranza dei sammarinesi sono con le Forze dell’Ordine e Magistratura. La legge sull’editoria appena approvata credo che dovrà contribuire a fare passo in avanti verso la trasparenza: non sarà più possibile per alcune testate, che oggi danno la notizia dell’arresto di Stolfi a denti stretti, non dichiarare più per conto di chi lavorano e a chi rispondono. Un’altra considerazione è che se è vero che le enormi somme derivanti dal riciclaggio erano finalizzate a finanziare il voto di scambio questo significa che per un ventennio abbiamo sospeso la democrazia di San Marino. Si è quindi inquinata la lotta tra i partiti: c’era chi si misurava sulle idee e chi faceva un altro gioco, con altre regole. All’interno dell’Aula, ed escludo i neonati movimenti, ci sono partiti interi (come quello a cui appartengo) e singole persone all’interno dei partiti coinvolti dalle inchieste giudiziarie, che sono state danneggiate fortemente e ridotti all’osso da queste vicende . Auspico che queste persone, rinunciando forse a una parte della propria identità politica, inizino un nuovo percorso che come minimo comune denominatore dell’aggregazione abbia i valori che determinano la qualità delle persone. Infine dico che tutto questo ha delle cause e delle responsabilità diffuse. Se è vero che c’era un sistema di appropriazione illecita dei voti significa che c’era anche chi li vendeva. La cittadinanza ha responsabilità enormi. La democrazia richiede responsabilità sia dell’elettorato passivo che di quello attivo. La presunzione di innocenza sui singoli reati è un cardine del sistema democratico. Auspico che assisteremo a processi giusti”.

Denise Bronzetti, Psd: “Il quadro che emerge dice, anche a noi politici, che nel tempo ci sono state delle responsabilità politiche ben individuabili e che fanno riferimento a persone, politici, professionisti e dirigenti del Paese a vari livelli. A fronte di tutto ciò, c’è una parte della politica e della dirigenza che nonostante tutto ha cercato di cambiare il volto di questo Paese e lo sta facendo ancora in mezzo a mille resistenze, attraverso a provvedimenti che hanno reso possibile alla magistratura di arrivare fino a questo punto, di lavorare in autonomia e di poter perseguire reati che fino a qualche anno fa non erano presenti nel nostro ordinamento. Ora preoccupa sapere come proseguire su questo percorso e come far ripartire il Paese. Un certo modo di fare politica non è stato infatti debellato. Deve aprirsi un confronto democratico e istituzionale per dare risposta al Paese. Il ruolo dei partiti: quelli tradizionali sono in forte difficoltà e certi passaggi al proprio interno li dovevano fare prima e per tempo. Per tutta conseguenza, i cittadini si sono allontanati dai partiti e dalla politica. Sono estremamente convinta del ruolo che i partiti devono avere ancora per la democrazia del Paese. Quando ho abbandonato il Psd non ho potuto fare diversamente perché mi ero accorta del deficit di democrazia all’interno del quel partito, le logiche erano altre e viene evidente oggi in modo virulento. Oggi per me non è facile gioire, anzi aumenta la mia rabbia rispetto a passaggi doverosi che i partiti non sono stati in grado di fare. C’è estremo bisogno di chiarire i rapporti di forza che determinano le scelte di questo Paese, rapporti che spesso hanno nomi e cognomi ben identificabili. Bisogna che il Consiglio, i partiti e la classe dirigente si riapproprino del proprio ruolo e tutto il resto deve essere combattuto”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Questo mettere i puntini sulle ‘i’, sul fatto che certi fatti non si dovranno ripetere, sa dell’ipocrisia della politica degli ultimi 20 anni. In questo Paese c’è una sorta di falso storico, e così in quest’Aula. Con i capi di imputazione in capo a Podeschi e Stolfi, credo che la magistratura abbia emesso due ordini di cattura perché ha in mano elementi che li possano confermare. Politicamente scorretto lo sono sempre stato e non posso non dire che non ho esultato per gli arresti. Perché? Il buonismo ipocrita vi fa dimenticare che su 14 governi incluso l’attuale, in 12 legislature i signori Stolfi e Podeschi sono stati segretari di Stato. Questo buonismo non ha modo di esistere. Non hanno ricoperto la segreteria per lo zucchero filato, ma Finanze, Sanità, Esteri e oggi sono imputati di riciclaggio, associazione a delinquere, capite bene che queste due persone hanno un passato da non cancellare. A chi tesse le lodi alla magistratura: le normative che gli hanno consentito di fare quello che ha fatto vengono dalle imposizioni di organismi internazionali. Dire che la magistratura è libera, è un’altra ipocrisia, perché ci è stato imposto. Chi si fa bello per dire che ha votato certe leggi lo fa per pararsi. Fiorenzo Stolfi ha gestito per 20 anni il potere. Faccio un mea culpa da cittadino: quando ascoltai la relazione della commissione inchiesta su Fincapital non mi convinceva. Ho mosso delle critiche allora e oggi posso dire che sbagliavo. Devo ammettere che la politica ha avuto tanto coraggio, ho capito le pressioni, i pericoli nel fare quella relazione che forse non ha portato a sanzioni, ma è quello uno dei solchi tracciati dalla politica. Forse molti se la sono dimenticati, a pag. 23, si parlava di atti censurabili per Stolfi e Podeschi, ma allora non mi risulta sia stata presa alcuna censura dai loro partiti. Credo che l’espulsione non la sospensione fosse un atto dovuto già allora. Abbiamo fatto i conti, sui voti che hanno mosso i due signori. Se è vero che hanno utilizzato i propri ruoli politici da segretari di Stato per movimentare dei voti, se si parla di cordate, bisogna portisi il problema: nell’Aula siamo sicuri che oggi i loro voti non siano ricaduti sui consiglieri qui presenti? Qui è la morte delle istituzioni questi politici andavano a cercare soldi dai mafiosi e hanno portato dentro di tutto. E oggi, dopo tutto quello che è successo siete ancora lì a chiedere sacrifici alla cittadinanza per tappare un buco che la classe politica, nominata dalla commissione antimafia, ha causato in questi anni, con quale morale lo fate?. Non siete più nella condizione di continuare questa eutanasia al governo, la valutazione che avete fatto non ha modo di esistere, non so con quale legittimità parli chi è stato compagno di partito e di merende delle due persone (augurandomi che si aggiunga anche la terza, già nominata in Commissione antimafia). L’unica soluzione, la più morale e normale in un Paese, è quello di tornare alle elezioni che darebbero modo ai partiti, Dc e Psd, di fare davvero pulizia. Andiamo alle elezioni, non si può condurre il Paese in questo modo con una delegittimazione continuare, facciamo reset. Se siete convinti che il cambiamento è in atto dei vostri partiti non dovete avere paura. I dubbi sui rappresentanti effettivi dentro quest’Aula non me li toglie nessuno. Il Paese muore e ai nostri occhi siete depauperati dall’essere al governo e da chiedere sacrifici alla cittadinanza”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Rivendico l’appartenenza a un movimento che non è stato e non sarà, ne sono certa, implicato nei fatti del dibattito politico. Allo stesso tempo, ritengo che la demagogia sia fuori luogo e l’esperienza lunga in quest’Aula mi permette di svolgere alcune considerazioni. Il mio partito nasce nel ’93 e immediatamente facemmo esposti sul voto di scambio, e anche nel ’98 ci siamo trovati di fronte a decreti di archiviazioni ridicoli. Quello era il clima allora, forse la magistratura non si sentiva abbastanza forte, perché oggi mi pare strano sentire che solo oggi si sia accorta che nel ’93 si era sbagliata. Nel 2008 ci trovavamo in un Paese con una normativa anti-riciclaggio, dopo che il Paese era posto in procedura rafforzata dal Moneyval. Quel governo che si è trovato nella burrasca ha messo in sicurezza il Paese e ha pagato anche certe scelte. Il governo nella scorsa legislatura ha rischiato di cadere sulle vicende che hanno dato origine alle indagini di cui stiamo discutendo. Ricordo quante critiche hanno avuto i membri della commissione Fincapital e quanto i loro partiti stessi hanno pagato per i nuovi moralizzatori, che erano i vecchi della politica, che hanno goduto dell’appoggio dei mass media. L’opera di moralizzazione non l’ha fatta solo Ap, anche la Dc, ci dimentichiamo che un segretario alle Finanze è cambiato ed è entrato al suo posto Valentini. Mi sembra ci sia amnesia in certi ragionamenti. Rivendico con orgoglio che certe iniziative sono arrivate grazie a governo e maggioranza, anche se i progetti sono stati votati all’unanimità. E non è vero che qualcuno non si è presentato spontaneamente, noi abbiamo pagato elettoralmente la nostra posizione, Ap è nata per cambiare il Paese, poi la gente ci apprezza meno di prima? Pazienza, ma noi questa battaglia la continueremo a fare, ma non accetto che si dica che certe cose avvengono per caso, sia la non candidatura di certe persone che l’azione della magistratura. Forse la politica, grazie alla commissione Antimafia, è arrivata prima della magistratura, non è vero che solo i movimenti arrivati ora in Aula sono legittimati a parlare. Gli errori si fanno ed è giusto che i partiti facciano pulizia al loro interno, ma la buona politica non nasce oggi. L’azione fatta nella scorsa legislatura ci ha permesso di mettere in sicurezza le istituzioni, certi arresti non toccano infatti governo, se poi emergeranno responsabilità per membri governo e consiglio la riflessione si dovrà fare. Passo ad altri argomenti: sulla centrale del latte, in risposta a consiglieri Upr, posso confermare che c’è l’interesse di un imprenditore straniero, perché non ci sono sammarinesi interessati. E’ estremamente serio e ha intenzione di valorizzare i prodotti locali, cercheremo assolutamente che questa persona possa continuare l’opera della centrale, la preoccupazione che noi abbiamo è quella per l’occupazione. Confermo quindi che una manifestazione di interesse c’è. Sul luxury department Store, la messa in opera di questa attività, vede due soggetti distinti, chi fa l’investimento e chi gestirà i negozi. I negozianti pagheranno le tasse come tutti gli altri negozianti sammarinesi. Questa operazione, se si concretizzerà, come governo ci interessa perché porterebbe a San Marino le grandi firme internazionali, ma si tratta di un’iniziativa che porterebbe comunque introiti che al momento non ci sono, perché l’alta moda a San Marino non c’è . E non c’è volontà del governo di combinare questa operazione con operazioni del passato. Tutto sarà fatto nella massima trasparenza, il governo non vuole essere fermato su ogni iniziativa anche ad alto livello, per poi far dire all’opposizione che non ha fatto niente. Siamo ancora in fase di trattativa che andrà a buon fine solo se le condizioni del governo saranno soddisfatte”.

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