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San Marino, la prevenzione e repressione del crimine di genocidio

da Redazione

Approvate dal CGG anche le leggi sul potenziamento della sicurezza internazionale in materia di aviazione civile e navigazione marittima e sui maltrattamenti in famiglia e di minori.

 

SAN MARINO – La sessione consiliare iniziata ieri, ha visto in serata l’esame in seconda lettura di importanti progetti di legge presentati dalla Segreteria di Stato per gli Affari Interni e la Giustizia. Si tratta delle Disposizioni per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio, delle Disposizioni per il potenziamento della sicurezza internazionale in materia di aviazione civile e navigazione marittima e delle Disposizioni in materia di maltrattamenti in famiglia e di minori.

Una serie di normative con le quali viene integrato il quadro normativo nazionale in materia di diritti umani e di prevenzione e contrasto di atti criminali e terroristici che minacciano l’incolumità di individui e comunità.

La prima legge, accolta all’unanimità, dà seguito all’adesione della Repubblica di San Marino alla Convenzione delle Nazioni Unite per la prevenzione e repressione del genocidio, ratificata dal Consiglio Grande e Generale il 25 ottobre 2013. L’introduzione di una specifica normativa in materia nel nostro ordinamento – spiega il Segretario di Stato Venturini – è quindi un passaggio dovuto in coerenza con l’atto di adesione, perfezionato in seguito all’Esame Periodico Universale (Universal Periodic Review) del Consiglio dei Diritti Umani delle N.U., sostenuto nel febbraio 2011.

Il provvedimento in materia di maltrattamenti in famiglia e di minori, recependo le disposizioni suggerite dagli organismi delle N.U., elimina il reato di abuso dei mezzi correttivi e sancisce il diritto del minore alla tutela e alla sicurezza stabilendo il divieto di punizioni corporali e di altri mezzi coercitivi o repressivi, o trattamenti lesivi della sua integrità fisica e psicologica, punendo penalmente tali condotte qualora cagionino un pericolo al corpo o alla mente o una malattia.

Innalza a 14 anni l’età imputabile, oggi fissata a 12 anni dall’art.10 del Codice Penale) e prevede il diritto degli adottati di conoscere le proprie origini.

Obiettivo della legge è quello di adeguare l’ordinamento alle indicazioni più avanzate provenienti dalla ricerca in campo psico-pedagogico e dalla migliore definizione delle garanzie dei diritti umani. Anche questo provvedimento è stato licenziato senza voti contrari.

Nessun voto contrario e solo tre astenuti per la Legge che detta disposizioni in materia di aviazione civile e marittima, che recepisce le direttive date da alcune Convenzioni internazionali e relativi Protocolli in materia di lotta al terrorismo e al finanziamento del terrorismo aereo e navale. Si tratta di una questione che già da anni figura tra le priorità di intervento, essendo divenuta pressante dopo gli attentati terroristici del settembre 2001. Da tale data, il quadro regolamentare in materia è stato notevolmente potenziato ovunque nel mondo, a livello di singoli Stati. E l’Unione Europea ha sviluppato una politica adeguata, che viene aggiornata periodicamente per tener conto dell’evoluzione di rischi e minacce nonché dei progressi in campo tecnologico.

La legge – ha spiegato il Segretario di Stato per la Giustizia, Gian Carlo Venturini – prevede misure volte alla prevenzione e alla repressione degli atti terroristici contro l’aviazione civile e la navigazione marittima, che compromettono lo svolgimento dei servizi e la gestione di aeroporti, porti e installazioni fisse, che mettono in pericolo la sicurezza di aeromobili e navi nonché l’incolumità delle persone a bordo. E’ categoricamente esclusa qualunque giustificazione di natura politica, filosofica, ideologica, razziale, etnica, religiosa o di altra motivazione analoga.

Già con il Decreto-Legge 15 luglio 2013 n. 83, si è adeguata la normativa vigente in materia di cooperazione internazionale e di assistenza giudiziaria al fine di rafforzare la sicurezza e sviluppare la cooperazione tra gli Stati nell’ambito della lotta al terrorismo e di disciplinare nuove fattispecie di reato. Con questo intervento, il nostro Paese recepisce tutte le disposizioni contenute nel pacchetto di Convenzioni in materia, compiendo un altro passo decisivo per la Repubblica al fine di richiedere la rimozione dal processo di “Follow-up”, così come indicato da Moneyval, completando l’allineamento agli standard internazionali più recenti e agli strumenti internazionali.

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