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San Marino, palazzo Onofri: “Isolamento termico: dalla classe F alla B”

da Redazione

Intervista all’architetto Luigi Moretti dello studio Antao Progetti coordinatore della progettazione del Palazzo Onofri, sugli aspetti tecnici della struttura restaurata.

 

di Alessandro Carli


SAN MARINO – L’architetto Luigi Moretti dello studio Antao Progetti è il coordinatore della progettazione del Palazzo Onofri. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare “da vicino” i lavori di ristrutturazione dell’edificio.

 

In che condizioni avete trovato la struttura?


“Il palazzo – che ha un’architettura classica, elegante, molto piacevole – si è presentato esattamente come si poteva vedere dall’esterno. Quando abbiamo iniziato a fare i sopralluoghi, era in uno stato di degrado: la manutenzione era completamente assente. La pianta, a forma di C allungata, aveva il corpo che dava su viale Onofri che doveva essere ristrutturato. Le due ali laterali invece sono state demolite. Le pietre utilizzata in queste due ali non era a vista ma da muratura, e è stata ritenuta poco interessante da punto di vista architettonico. Per il prospetto, l’unico protetto dalla normativa, è stato eseguito un restauro conservativo, direi quasi scientifico, sia per quel che concerne i bassorilievi che per le pietre e per le colonne. Quest’ultime, assieme all’aquila, sono state restaurate da una professionista”.

 

Saliamo verso il tetto…


“La copertura piana non era praticabile, a parte qualche parte parapettata. Ma tutto il Palazzo non godeva di buona salute. Mancava, anche per motivi storici, l’isolamento termico. I professionisti avevano valutato il grado di isolamento tra la classe E e la F. Dopo gli interventi, siamo riusciti a portarlo in classe B. Gli isolamenti sono stati fatti dall’interno. Nessun cappotto quindi, come invece si utilizza per gli isolamenti esterni”.

 

Spicca, sulle facciate, la bellissima pietra di San Marino…


“Sotto il profilo delle rifiniture e del risultato estetico e funzionale, è stata utilizzata in maniera sapiente, a livelli di quella presente su Palazzo Pubblico”.

 

Nel cortile interno, si può notare un corridoio coperto.


“Assoservizi ha richiesto questo intervento per motivi funzionali. E’ stato costruito per un’ottimizzazione e una migliore usufruibilità degli spazi. E’ stato ricavato dal cortile interno”.

 

Già, il cortile interno.


“Il cortile si è presentato nella sua forma originale, a C allungata. Ci è sembrato naturale chiuderlo con i volumi posti a ridosso del monte. Inizialmente era stata progettata anche una fontanella, che però poi, nel prosieguo e nello stato di avanzamento dei lavori, è stata tolta”.

 

Il cortile è sormontato da un ponte.


“Il primo progetto prevedeva anche una copertura in lastre di vetro, poi accantonato. Si è optato per un ponte a cielo aperto, con la ‘passeggiata’ riscaldata, così come le rampe dei parcheggi sotterranei e i marciapiedi. Il ponte può reggere un carico di 1.000 kg per metro quadrato”.  

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