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San Marino riparte il confronto sulla Legge sull’Editoria. Le pesanti critiche dell’UPR

da Redazione

È ripreso il confronto sulla legge per l’editoria, ma per l’UPR i 4 mesi di stop voluti dalla maggioranza per lavorare sulle tante criticità del provvedimento non sono serviti a nulla.

SAN MARINO – È ripreso il confronto sulla legge per l’editoria, ma per l’UPR i 4 mesi di stop voluti dalla maggioranza per lavorare sulle tante criticità del provvedimento non sono serviti a nulla.

Troppi i punti contraddittori.

L’excursus dell’Unione per la Repubblica è impietoso: “30 aprile 2014, in Commissione Permanente Affari Esteri e Informazione governo e maggioranza decidono di sospende l’esame del progetto di legge in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione. Lo stop all’articolo 7 “Autorità Garante per l’Informazione” deciso per approfondimenti politici dopo che i rilievi mossi da UPR e altre forze di opposizione avevano convinto la maggioranza che qualcosa nel progetto di legge non funzionava. Poi un lungo black out fino a oggi. Ci saremmo aspettati un confronto come normalmente accade visto che gli emendamenti e rilievi erano stati tutti presentati da UPR e da altre forze di opposizione”.

L’argomento – rilevano dall’UPR – non è secondario “in quanto il provvedimento sancirà le regole del gioco nel settore dell’informazione ed editoria”.

Unione per la Repubblica ritiene che su un tema del genere si dovrebbe fare il massimo sforzo per arrivare a una norma che – almeno sulle linee generali – regolasse con equilibrio il settore.

“Ma nonostante lo stop di aprile e 4 mesi per lavorare a correttivi le criticità restano e lunedì in Commissione, a meno di sorprese dell’ultim’ora, ci si troverà di nuovo di fronte agli stessi problemi. Nuovi e complicati organismi a vigilare su un settore in cui il governo diventerà – se la legge non sarà emendata, dominus assoluto”.

UPR sottolinea di aver presentato una serie corposa di emendamenti.

“Non condividiamo la complessità della legge, troviamo non sensato mischiare editori con giornalisti, il provvedimento ha numerosi punti contraddittori. A ciò aggiungiamo che la norma può compromettere alcune iniziative imprenditoriali già operanti nel settore dell’informazione e editoria e non avere effetti su le testate editate in Italia ma diffuse a San Marino”.

Grazie a UPR nei primi 6 articoli della legge è stata almeno inserita la rappresentanza di cittadini sammarinesi o residenti nella Consulta dell’Informazione”.

Oggi, lunedì, in Commissione ripartirà il confronto. “Siamo curiosi di capire se ci saranno novità o se il tutto si risolverà nel solito balletto in cui la maggioranza ricomporrà gli attriti interni con mediazioni al ribasso. Il rischio molto concreto, è la blindatura del settore dell’informazione messo controllo dal governo con buona pace della libertà d’informazione e di chi ha o vorrà intraprendere iniziative imprenditoriali nel settore dell’informazione e editoria. E questo è il prologo su cui si baserà il futuro – forse – dell’informazione e editoria nell’era San Marino Bene Comune”.

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