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Green economy a Palazzo Onofri: un risparmio del 50% annuo con la geotermia

da Redazione

Il nuovo palazzo affonda le radici nella terra. L’edificio sede dell’ANIS è anche il primo esempio di tecnologia geotermica a San Marino.

 

SAN MARINO – Il nuovo Palazzo Onofri, sede dell’ANIS San Marino, affonda le radici nella terra. L’edificio è anche il primo esempio di tecnologia geotermica (dal Greco antico “geo”, terra, e “thermos”, calore). Il committente ha scelto questa soluzione in quanto – all’efficienza – abbina anche un ridottissimo impatto estetico e acustico delle sonde che si occupano dello scambio del calore.

Una scelta che ha coniugato il risparmio economico di gestione alla riqualificazione energetica, passando per l’aumento del valore dell’immobile all’attenzione all’impatto sull’ambiente.

Per il palazzo dell’Associazione Nazionale Industria San Marino sono state impiegate 21 sonde geotermiche verticali a doppia “U” da 4 x 32 mm PE100HD PN 16, della profondità di 120 metri ciascuna, in grado di alimentare una potenza termica di circa 150 kW in riscaldamento e un eguale carico di picco.

Le sonde consentono di mantenere una temperatura stabile tra gli 8 ai 14 gradi.

La scelta della macchina perforatrice utilizzata per i lavori è ricaduta su una PSM-16GT, dotata di doppia testa di rotazione per l’avanzamento contemporaneo di aste e rivestimenti.

La perforazione, a causa della natura geologica della Repubblica di San Marino – soprattutto calcari organogeni grigie e da calcareniti ricche in bioclasti – è stata eseguita ad aria compressa, impiegando un martello a fondo foro per tutta la profondità.

Al fine di evitare la dispersione delle polveri, è stato impiegato un particolare macchinario: le polveri difatti sono state convogliate, attraverso la tubazione del preventer, in un abbattitore di polveri.

Complessivamente, per iniziare e ultimare questa delicata fase, i professionisti hanno lavorato circa 30 giorni, meno di quanto era stato preventivato. Questo eccellente risultato è stato possibile grazie alle tecnologie impiegate. In fase di perforazione è stata toccata una velocità di 20 metri all’ora. Sono state inoltre ottimizzate tutte le altri fasi che hanno riguardato più di vicino la posa della sonda, la cementazione, e la parte relativa ai collaudi di tenuta e di circolazione.

Annualmente l’impianto geotermico permetterà di risparmiare oltre il 50% di quanto si sarebbe speso optando per un impianto tradizionale, quello cioè fatto con caldaie a condensazione a metano e “chile” ad aria. L’impianto geotermico è in grado di produrre, a seconda delle specifiche esigenze, sia il caldo che il freddo, e acqua calda sanitaria.

Per l’opzione di raffrescamento invece, l’impianto può funzionare in modalità “free cooling”: l’acqua raffrescata entra in circolazione attraverso il geoscambio ma senza l’utilizzo delle pompe di calore.

 

CLICCA QUI per vedere il video dell’inaugurazione della nuova sede ANIS.

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