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Chiare, dolci e fresche acque del Titano

da Redazione

Oltre ai tre fiumi – Ausa, Marano e San Marino – il Monte possiede tante fonti, sorgenti e scaturigini. Alcune conosciute anche in passato, altre invece non esistono più. Grazie al geologo Cristiano Guerra, ecco la storia.

 

Si pensa alla Repubblica, e i primi tre nomi di fiumi che vengono in mente sono quelli del torrente Ausa, che sfocia a Rimini; il Marano, confluente nel mare Adriatico e il San Marino, che è un affluente di destra del fiume Marecchia.

Il realtà, il territorio è cosparso di fiumi, fonti, sorgenti e scaturigini. Una profonda mappatura ce la fornisce il libro “L’acqua, la natura e la vita nella Repubblica di San Marino” (Segreteria di Stato al Territorio e Ambiente della Repubblica di San Marino, 2003), scritto da Cristiano Guerra e Werter Casali, e impreziosito dalle fotografie di Ido Rinaldi.

 

L’acqua che scorre


Il territorio della Repubblica di San Marino si trova idrograficamente “incastrato” tra i bacini di due fiumi tipicamente appenninici, il Marecchia a Nord e il Foglia a Sud, tra i quali si inseriscono i bacini idrografici di quelli che possono essere considerati dei fiumi “minori” come il Conca, il Marano e l’Ausa. I bacini del Marecchia e del Foglia arrivano sino allo spartiacque appenninico principale, confinano cioè con i bacini di fiumi che sfociano poi nel Tirreno, mentre per il Conca, il Marano e l’Ausa questo non avviene.

 

Le sorgenti: la storia


Le sorgenti note sul territorio sammarinese sono state catalogate e localizzate per la prima volta in maniera organica da una pubblicazione del 1974, ad opera di Marino Bollini,che lavorò per quasi cinquant’anni alle dipendenza della Pubblica Amministrazione, curando gli acquedotti, le fonti ed i pozzi. Nel “catasto Bollini” non erano però comprese alcune sorgenti che invece erano state rilevate nel 1937 e riportate negli elaborati cartografici dell’Istituto Geografico Militare (IGM), in particolare nelle cartine topografiche in scala 1:25.000. Un importante studio, il primo con valenza scientifica, fu eseguito nel 1984 a cura dell’AASS. Vennero esaminate e analizzate le più importanti sorgenti del territorio, osservandone la portata ed eseguendo anche rilievi chimico fisici.

In quest’occasione vennero prese in considerazione anche alcune sorgenti non comprese nelle pubblicazioni precedenti. Un altro studio, con ulteriori analisi chimico fisiche ed osservazioni venne poi eseguito dal Dipartimento di Studi Tecnologici dell’Università degli Studi di San Marino nel 1997. Le sorgenti individuate e censite sono sorgenti utilizzate dall’uomo e quindi sarebbe più corretto definirle “fonti”. Lo diciamo subito: il numero è impressionante. Molte oggi non esistono più.

Alle sorgenti, sono state aggiunte altre fonti non considerate e tutte quelle sorgenti intese in un senso più ampio, cioè costituite anche da “scaturigini” allo stato naturale, non captate o non utilizzate, ma non per questo meno importanti.

 

Madonna del Borgo


Questa sorgente si trovava nei pressi dell’abitato dei Boschetti, era dotata di un lavatoio ed era probabilmente una sorgente di contatto connessa con l’acquifero del detrito di falda del Monte Titano. Non esiste più: è stata probabilmente captata da qualche drenaggio nel corso dell’urbanizzazione della zona.

 

Sorgente della Zola

 

Era poco lontano dalla Sorgente della Madonna del Borgo, del quale aveva le stesse caratteristiche idrogeologiche, in corrispondenza delle scuole dell’infanzia. Attualmente non esiste più e probabilmente è stata convogliata in opere di drenaggio come la Sorgente della Madonna.

 

Sorgente del Coppo

 

Anche questa fonte, che si trovava poco più a valle della sorgente della Madonna del Borgo, non esiste più. Le acque erano particolarmente apprezzate.

 

Sorgente dei Bigelli


Si trova alla base del versante Nord del Monte Titano, poco a monte dell’orlo dei ventagli calanchivi della Baldasserona. Si trova allineata con le tubature fognarie che scendono dall’abitato di San Marino città e non è stata mai utilizzata come fonte potabile.

 

Sorgente di Ca’ Carlo


Non esiste più e si trovava nella zona di Cailungo di Sopra, qualche decina di metri più in basso della chiesetta di San Rocco. Veniva utilizzata come fonte di acqua potabile e serviva un lavatoio, almeno fino al 1962, dopodiché venne probabilmente captata in seguito all’urbanizzazione della zona.

 

Sorgente dell’Argment


Esiste ancora, anche se è captata e non c’è più ne la fontana ne il lavatoio. Si trova a qualche decina di metri da Via Ca’ dei Lunghi, poco lontano dalla centrale elettrica.

 

Sorgente di Rancaglia


Si trovava poco lontano dal Torrente Ausa, poco a monte della località di Ponte Mellini. Era probabilmente una sorgente correlata con depositi alluvionali antichi e dopo essere stata utilizzata fino all’ultimo conflitto mondiale, venne convogliata direttamente nell’Ausa in occasione dei lavori di per la realizzazione della Superstrada.

 

Sorgente di Ca’ Ragni

Era una sorgente antica e sfruttata da sempre, e dotata di fontana e lavatoio. Si trovava nei pressi della località omonima, in corrispondenza dell’attuale tracciato di via C. Botta. E’ una sorgente connessa con i terrazzi fluviali alti del Torrente Ausa e probabilmente dovuta all’affioramento di un importante corpo ghiaioso. Anche in questo caso l’urbanizzazione è la causa della scomparsa di questa antica sorgente.

 

Piana di Ca’ Martino

 

Anche questa sorgente è nota e sfruttata da molto tempo. Si trova alle pendici di Monte Cerreto, poco distante dalla Centrale del Latte e attualmente alimenta una fontana. Nonostante la vulnerabilità dell’acquifero, era ritenuta un’acqua particolarmente pregiata.

 

Sorgente di Acquaviva


E’ forse la sorgente più famosa del territorio sammarinese, e ha probabilmente dato origine al toponimo.

 

Fontevivo – Piaggie


Si trova poco lontano dall’alveo del torrente San Marino, poco lontano dalla strada che sale verso l’abitato di Poggio Casalino. Fino a pochi anni fa le acque di questa sorgente venivano imbottigliate, anche in ragione delle particolarità chimiche. Una volta abbandonata la commercializzazione, le acque della sorgente di Fontevivo sono state utilizzate per diversi anni e scaturivano da una fontana pubblica dove si formavano lunghe code. Alla fine, a causa del progressivo deterioramento delle qualità batteriologiche, causate probabilmente da inquinamenti a monte, l’approvvigionamento è stato interrotto.

 

Sorgente di Chiesanuova


Non esiste più ma era una sorgente di notevole importanza. Come in altre sorgenti presenti nella zona, la scaturigine è dovuta all’affioramento del contatto tra un livello calcareo marnoso o calcareo fratturato e un livello impermeabile, solitamente marnoso.

 

Sorgente di San Giorgio

 

E’ una sorgente storicamente importante, che dal 1915 al 1964 ha rifornito diversi serbatoi e ha costituito una dei principali approvvigionamenti idrici. Prima del 1915 il rifornimento idrico verso la Città di San Marino e Borgo Maggiore era eseguito con serbatoi montati su carretti trainati da asini o muli.

 

Sorgente di Canepa Vecchia


E’ una sorgente antica, ancora esistente, anche se priva dell’originale lavatoio. Rientra nel sistema idrologico del Monte Titano.

 

Sorgente di Ca’ Giangi


Anche questa sorgente era nota da tempo, anche se ora non esiste più. Si tratta probabilmente di una sorgente di contatto interna alla Formazione di Acquaviva.

 

Sorgente di Ca’ Berlone


Esiste ancora e si trova qualche decina di metri dalla strada che collega Santa Mustiola e Ca’Berlone, ai lati della carrara che anticamente scendeva fino alla località di Ca’ i Gessi.

 

Sorgente di Gorgascura


Si trova sulla sinistra orografica del Torrente San Marino, all’interno della Forra di Gorgascura. Ora è stata captata ed era nota da molto tempo.

 

Sorgente di Maiano


Questa sorgente è molto antica ed è stata sfruttata per lungo tempo. Si trova lungo la strada che da San Giovanni scende verso l’abitato di Maiano.

 

Sorgente di Campolungo

 

E’ una sorgente antica, ancora esistente e dotata di lavatoio. Si trova sulla strada che da Montegiardino sale verso le Macchie. La captazione avviene per presa diretta e le acque presentano buone qualità.

 

Sorgente delle Campore


E’ anche questa una sorgente antica, con captazione che avviene con un pozzo. Si trova poco lontano dall’abitato di Fiorina, lungo la strada che porta a Torraccia. L’acquifero è costituito dal corpo di una paleofrana, con alla base orizzonti detritici, che si è riattivata anche negli anni 80’.

 

Fontevecchio di Valdragone


E’ una sorgente nota da molto tempo, con captazione eseguita nell’800. E’ dotata di lavatoio e fa capo all’acquifero della copertura detritica che dalla base del Monte Titano scende verso Est in direzione di Piandavello.

 

Scaturigini di Rancaglia

E’ una serie di piccole scaturigini legate ai livelli ghiaiosi dei terrazzi alti dell’Ausa, che emergono in superficie ad una quota di circa 20 metri superiore all’alveo attuale. Molte di queste sono state captate nei drenaggi dei nuovi edifici.

 

Sorgenti di Lesignano

 

Sono sparse in tutta la zona di compresa tra Lesignano e il corso del fosso di Lesignano.

 

Sorgente di Monte Cucco

E’ una sorgente importante, forse di contatto oppure dovuta a uno sbarramento di faglia (trabocco). L’acqua è piuttosto fredda, il che è indice di una provenienza profonda. E’ una sorgente perenne variabile, attualmente captata dall’acquedotto.

 

Sorgente di Pietraminuta


E’ un’altra importante sorgente, probabilmente di contatto o trabocco tettonico, analogamente alla sorgente di Monte Cucco. E’ una sorgente perenne variabile con esalazione sulfuree. Alimenta un antico lavatoio.

 

Risorgente Tubi di Canepa

 

E’ un’importante sorgente perenne subvariabile che fa capo al sistema idrologico del Monte Titano. Negli anni Settanta è stata pesantemente inquinata a causa della discarica dei rifiuti ospedalieri che avveniva proprio all’interno della voragine del Titano.

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