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San Marino, percorso di autonomia gestionale nel trattamento delle acque reflue

da Redazione

Solo nell’ultimo anno per il Titano un costo pari ad € 2.500.000,00 a favore di Hera.

 

SAN MARINO – Come anticipato dalla conferenza stampa di martedì 5 agosto tenuta dai Segretari di Stato Lonfernini e Mularoni con delega, rispettivamente, ai rapporti con l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi (AASS) e al Territorio e Ambiente, la Repubblica di San Marino sta coronando un percorso di autonomia gestionale nel trattamento delle acque reflue che ha visto, solo nell’ultimo anno, un costo pari ad € 2.500.000,00 a favore di Hera.

La Repubblica di San Marino si è già da tempo attivata in materia di tutela ambientale delle acque, tanto con atti normativi, quanto con iniziative concrete. Sono del 3 giugno scorso le ultime delibere in ordine di tempo che conferiscono mandato all’AASS, fra le altre cose, per completare il rilievo della rete fognaria entro il 2015. Rilievo, iniziato nel 2012, che l’AASS porta avanti con le necessarie collaborazioni e specifiche competenze anche esterne e che, ad oggi, vede circa metà del territorio mappato ai fini della divisione fra acque chiare ed acque nere.

Sempre della stessa data, una seconda delibera riguarda il piano per la depurazione delle acque e prevede la realizzazione di impianti all’interno del territorio sammarinese che consentiranno di diminuire il carico di reflui inquinanti provenienti soprattutto da impianti industriali, consentendo quindi il versamento di sole acque depurate. Il progetto è complementare a quello per la mappatura degli scarichi fognari e permetterà di eliminare i costi per il conferimento dei reflui ai vicini punti di raccolta italiani.

Va tuttavia specificato che San Marino già da molti anni ha collegato i suoi collettori fognari con il sistema di depurazione di Hera, sostenendo i costi di allacciamento e di depurazione che paga regolarmente, e che tutto ciò che viene captato da tali collettori, posizionati al di sopra della città di Rimini, non influisce sui volumi della rete cittadina che non sono fisicamente collegati.

Da sottolineare, inoltre, che la popolazione di San Marino è pari a circa il 20% di quella della sola città di Rimini (33.562 abitanti, contro 143.731) che, oltretutto, nei periodi estivi accoglie centinaia di migliaia di persone negli alberghi e nelle strutture ricettive. Con tali proporzioni la quantità di reflui prodotta da San Marino non può che incidere in maniera molto relativa sul sistema fognario riminese.

Appare, pertanto, fuorviante addossare a San Marino presunte responsabilità in merito agli scarichi fognari che avvengono in mare, dato che tanto i responsabili politici sammarinesi, quanto l’AASS si sono già attivati da tempo al fine di risolvere progressivamente e definitivamente il problema.

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