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San Marino, la discesa del PIL si ferma ma il debito si impenna

da Redazione

Una fotografia attendibile dell’economia di San Marino: dai dati del PIL ad un focus su Industria ed Edilizia, fino ad arrivare al debito pubblico che si sta accumulando, anno dopo anno.

 

SAN MARINO – Nel corso dell’Assemblea annuale del 21 luglio scorso l’ANIS ha presentato alla platea una serie di slide che riassumono alcuni elementi macroeconomici della Repubblica di San Marino preziosi per comprendere le dinamiche con cui il Paese si trova a dover fare i conti.

Dati relativi allo specifico mondo dell’impresa, con un focus su manifatturiero e edilizia, dati che si riferiscono al ricorso agli ammortizzatori sociali (San Marino Fixing li ha raccontati sul numero della scorsa settimana). Dati che riguardano il Prodotto Interno Lordo del Titano e le difficoltà del bilancio pubblico.

Tutti numeri ricavati da diverse fonti (l’Ufficio Statistica, la Programmazione Economica, l’ISS, il Fondo Monetario Internazionale…) che l’Associazione Industriali ha rielaborato per riuscire a ricavare una fotografia il più attendibile possibile della situazione generale.

Ecco gli elementi principali di questa lettura.

 

RIVISTI I DATI DEL PIL: PER IL 2014 SARÀ CRESCITA ZERO


L’Ufficio Statistica, sulla scorta delle indicazioni del Fondo Monetario Internazionale, ha rielaborato i dati del PIL di San Marino. Non soltanto i dati ancora in fase di stima ma anche quelli degli anni precedenti, che s’intendevano per acquisiti.

Riguardando in particolare gli ultimi due anni, ovvero il 2013 e il 2014 (va rilevato, entrambi ancora considerati delle stime), si registra un – più o meno previsto – calo del 3,5% per il 2013 e una sostanziale tenuta per il 2014, che a fine anno dovrebbe far registrare una diminuzione dello ‘zero virgola’ rispetto all’anno precedente. In euro, il PIL di San Marino a prezzi costanti si prevede pari a 1,3 miliardi, per la precisione 1.357.100 milioni di euro, mentre per il 2014 la variazione è di appena 100 mila euro in negativo.

A questo punto riguardiamo anche il PIL degli anni precedenti: 1,6 miliardi nel 2010, poco meno di 1,5 nel 2011, 1,4 nel 2012 e appunto i dati già citati per il 2013 e 2014.

Interessante anche la composizione, in percentuale, del PIL per settore. L’Industria traina l’economia con il 29,3% del totale, a seguire le attività catalogate come Trasporti e Logistica con il 19,6%, il commercio con il 16% e il settore pubblico con il 15,2%. Quote minori toccano gli altri comparti, con l’edilizia ferma al 5,6%.

 

INDUSTRIA SEGNI DI RIPRESA. L’EDILIZIA INVECE CALA ANCORA


Dal 2010 all’ultimo dato disponibile, maggio 2014, il totale delle imprese a San Marino è calato in maniera sensibile, da poco meno di 6 mila (5.938) a poco più di 5 mila. L’elemento positivo è dato dal fatto che in occasione dell’ultima rilevazione c’è stato il primo incremento da lungo tempo (si consideri che il dato analizzato consiste nella media annua e quello del 2013 è chiaramente sui primi cinque mesi dell’anno): si è passati infatti da 5.184 imprese del 2013 a 5.223 di oggi. La discesa si è arrestata in particolare per quanto concerne le industrie manifatturiere (erano 574 nel 2010, 453 nel 2013 e 541 a maggio 2014) e anche in ambito costruzione e impianti, settore nevralgico che soffre di particolare crisi (qui siamo scesi dai 422 del 2010 ai 387 del 2013 e ai 388 di oggi).

Continua la curva negativa dell’occupazione nel settore privato, con una perdita di altri 200 posti di lavoro nell’ultimo anno (da 14.723 a 14.538), anche se il dato degli occupati del manifatturiero va in controtendenza, perché si è passati da 5.199 a 5.246.

 

ALTRI 15 MILIONI DI DEFICIT. E IL DEBITO S’IMPENNA


C’è un dato che più di qualunque altro deve destare preoccupazione, ed è quello legato al debito pubblico. Come illustrato nel corso dell’assemblea dell’ANIS, il Bilancio dello Stato anche per l’esercizio 2013 si è chiuso con un segno negativo assai pesante, 24,3 milioni di euro. Il debito complessivo del Paese già è giunto al 22,1% del PIL e il trend preoccupa. La Contabilità dello Stato ha infatti fornito dati previsionali che non parlano affatto dell’auspicata inversione di tendenza. Per il 2014 si stima un ulteriore deficit di 15,4 milioni, nel 2015 sarà addirittura di 21,7 milioni e anche nel 2016 l’obiettivo del pareggio di bilancio resterà una chimera (-11,4 milioni).

In questo modo il disavanzo progressivo, attestatosi nel 2013 a 67,5 milioni di euro, salirà a 82,9 milioni già entro la fine dell’anno e supererà abbondantemente la soglia non solo psicologica dei 100 milioni già nel 2015 (104,6 milioni) e 2016 (116 milioni tondi).

Un altro dato altamente negativo nell’analisi dei conti pubblici è quello che riguarda l’incidenza della spesa corrente sulla spesa complessiva.

In linea generale un dato in percentuale che si aggira attorno al 90% indica l’impossibilità di un Paese di liberare risorse sufficienti per la crescita.

San Marino era salita al 91,8% già nel 2011, ha visto un’ulteriore impennata nel 2012 toccando la quota record del 94,4% e ha iniziato una lieve – troppo lieve – discesa nel 2013 (93,2%), che sta proseguendo nelle previsioni per l’anno in corso (92,4%).


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A cura della Red. Ec.

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