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San Marino, Gruppo Colombini: Febal e Rossana sul Monte

da Redazione

L’accordo operativo dal 1 agosto. ANIS: “Ricadute positive per il Paese”. Soddisfatta la CSU: “Senza le grandi industrie saremmo disperati”.

 

I rami d’azienda di Febal Spa e Rossana Srl, marchi prestigiosi marchigiani del settore arredamento e da tempo di proprietà del Gruppo Colombini, dal 1 agosto hanno iniziato a trasferirsi nella Repubblica di San Marino. L’accordo, firmato il 24 luglio da Iro Belluzzi, Segretario di Stato per il Lavoro, Marco Arzilli, Segretario di Stato all’Industria, Claudio Felici, Segretario di Stato Finanze e Bilancio, lo stesso Gruppo Colombini, ANIS, CSU e dall’USL, di fatto rappresenta un’importante e strategica operazione aziendale e rientra in un più ampio progetto industriale che, nonostante il lungo periodo di crisi economica generale, il Gruppo Colombini ha perseguito con l’obiettivo di potenziare la sua presenza sui mercati con l’acquisizione di nuovi marchi e prodotti. Il Gruppo, con questo accordo, consolida la capacità produttiva e la penetrazione sui mercati esteri, rafforzando l’operatività delle aziende del gruppo ubicate nel territorio del Titano. Il Gruppo inoltre, in base a quanto è stato messo nero su bianco, è impegnato a mantenere i livelli occupazionali, incrementati del numero di assunzioni dei lavoratori Febal – Rossana, sino alla fine del 2016.

 

ANIS


Una firma che trova i favori dell’Associazione Nazionale Industria San Marino. “Lo sviluppo dell’attività imprenditoriale nella Repubblica – spiegano da ANIS – è avvenuto anche grazie all’accordo aziendale sulla flessibilità siglato con la CSU dopo una trattativa, durata circa un anno, nel gennaio 2014”.

E ancora, per ANIS, “l’accordo rappresenta una tappa fondamentale di un percorso che il Gruppo Colombini ha iniziato anni fa con l’acquisto dei due marchi, Febal e Rossana, e che oggi si compie con l’arrivo sul Titano di questi brand. Si è dato il via al trasferimento concreto delle attività produttive e dei servizi di queste due aziende in Repubblica che, per dimensioni e professionalità impiegate, rappresentano numericamente una realtà importante”. Gli Industriali poi aggiungono che “il Gruppo Colombini ancora una volta si rende protagonista della crescita industriale del Paese anche per le ricadute positive che tale accordo avrà sull’indotto. L’accordo rappresenta un passo importante per l’economia del territorio: la famiglia Colombini è sammarinese e concentra tutte le proprie attività sul Titano”.

 

Governo


Il trasferimento del ramo d’azienda è considerato dal Governo una scelta di qualità per il Gruppo Colombini e per l’economia della Repubblica di San Marino. Anche in ottemperanza alle normative italiane, in materia di trasferimento di ramo d’azienda, i dipendenti della Febal saranno prima distaccati presso lo stabilimento sammarinese e successivamente assunti in base alle normative sammarinesi. Tale forza lavoro è necessaria per altro all’organizzazione del lavoro in quanto personale già formato e utile nel medio periodo alla formazione degli eventuali nuovi assunti. La Colombini spa opera attraverso il complesso processo organizzativo “just in time”, il numero degli addetti e le dimensioni dei propri reparti produttivi ne fanno un modello unico nel suo genere, per il territorio sammarinese.

 

CSU


“Senza le industrie, in particolare quelle più grandi e attrezzate ad affrontare questa crisi che sembra non finire mai, saremmo alla disperazione”. E’ un applauso, quello che scaturisce da FLI-CSU, e una nota di merito per l’operazione conclusa.

“Considerando l’indotto – chiariscono i sindacati -, parliamo di quasi 1.000 persone a regime, che ne fanno una delle maggiori aziende del settore, almeno a livello italiano. Allora Colombini ci disse che doveva decidere se svilupparsi a San Marino o fuori, chiedendo di poter migliorare la gestione degli impianti e ridurre il ricorso alla CIG, anche con toni e metodi discutibili, perché la scelta fosse la prima. La trattativa è stata lunga e spigolosa, ma non ci siamo mai posti il problema se fosse o meno un bluff. La posta in gioco era troppo importante. Dal 2015, con l’assorbimento anche del reparto di verniciatura, la Colombini concentrerà tutte le produzioni nei propri stabilimenti sammarinesi. Ci auguriamo che gli impianti vengano utilizzati in pieno per tutto l’arco dell’anno con le iniziative commerciali che il Gruppo sta perseguendo. Abbiamo chiesto e ottenuto da Colombini la conferma di un impegno al mantenimento dei livelli occupazionali. Consideriamo da sempre l’industria manifatturiera il motore di sviluppo dell’economia reale ed oggi – dopo aver perso dal 2008 quasi 1.000 posti di lavoro in questo settore, dei quali solo la metà a causa della crisi perché gli altri se li è mangiati la black list – arrivano i primi risultati che ci confortano. Altre importanti e storiche aziende stanno tuttora investendo a San Marino; hanno fatto decine di assunzioni ed altre ne faranno in un prossimo futuro, invertendo le tendenze statistiche che oggi vedono l’industria il settore a più elevata espansione”.

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