Stefano Pagliai: “Se operazioni di perquisizione vi sono state, si sono svolte senza la doverosa assistenza della difesa”.
Si apprende da alcuni organi di stampa sammarinesi che nella giornata di ieri si sarebbero svolte attività di perquisizione non meglio precisate a carico dei sig.ri Claudio Podeschi e Biljana Baruca.
“Nel dover per l’ennesima volta stigmatizzare l’ormai abituale prassi in forza della quale, mercè continue fughe di notizie che dovrebbero di per se stesse essere perseguite per espressa previsione di legge – scrive l’avvocato Stefano Pagliai -, accadimenti processuali giungono alla conoscenza dei difensori a mezzo stampa, non può – ove le notizie apparse non siano frutto di fantasia, il che non si crede – che doversi lamentare l’ennesima violazione dei diritti di difesa dei prevenuti. Infatti, se operazioni di perquisizione vi sono state, si sono svolte senza la doverosa assistenza della difesa. Pare in proposito appena il caso di ricordare che la costante giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sancisca che “il rispetto di un minimo di garanzie difensive nel corso delle perquisizioni, consistente almeno nell’offrire alla difesa la possibilità di assistervi, deve ritenersi fondamentale per salvaguardare l’apparenza di imparzialità delle investigazioni” (vedasi, da ultimo, Corte CEDU, V sezione, 04.06.2010, caso Mokhov c. Russia). Secondo la Corte, in altri termini, in materia di giustizia penale non occorre solo “fare giustizia”, ma anche “mostrare di fare giustizia”: ne va della fiducia che, in una società democratica, i tribunali devono ispirare al pubblico”. Pertanto, se violazioni vi sono state (la formula dubitativa ci è imposta dall’assenza di qualsivoglia notizia ufficiale) la difesa si attiverà senza indugio nelle competenti sedi sammarinesi ed internazionali”.
