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San Marino, Commissione Interni: Codice di condotta per gli agenti pubblici (2)

da Redazione

La seduta pomeridiana riprende dall’esame dell’articolato del progetto di legge, approvato con 9 voti favorevoli e 4 astenuti. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – La seduta pomeridiana riprende dall’esame dell’articolato del progetto di legge “Codice di condotta per gli agenti pubblici”, poi approvato con 9 voti favorevoli e 4 astenuti.

La commissione riparte dall’articolo 19. All’articolo 19, “Risorse pubbliche e ufficiali”, Rete presenta un emendamento che fissa il divieto per gli agenti pubblici di utilizzo di mezzi di trasporto pubblici per motivi privati o personali. Gian Carlo Venturini (segretario di Stato per gli Affari interni): “L’aspetto è già ricompreso nell’articolato”. L’emendamento viene ritirato.

All’articolo 20, “Responsabilità dei superiori gerarchici”, Rete presenta un emendamento. Elena Tonnini (Rete): “Con questo emendamento vogliamo fornire un elemento ulteriore per prevenire e contrastare possibili conflitti di interesse, soprattutto ora che gli appalti vengono gestititi evitando il concorso pubblico su cui invece punta il Greco”. Gian Carlo Venturini (Segretario di Stato per gli Affari interni): “Il superiore gerarchico è in primo luogo un agente pubblico e, come tale, soggetto al rispetto della presente normativa. Ecco perché l’emendamento a nostro avviso non necessità di essere accolto”. L’emendamento è respinto.

All’articolo 23, “Rispetto della presente legge e sanzioni”, Civico 10 e Sinistra Unita presentano un emendamento soppressivo del comma 5. Franco Santi (Civico 10): Non crediamo che il decreto delegato sia lo strumento giusto per modificare le leggi: occorrono leggi successive”. Mario Lazzaro Venturini (presidente, Ap): “Anche io voglio fare presente l’eccessivo utilizzo della decretazione da parte del governo. L’ho già fatto presente in più occasioni, ma figuriamoci se un governo sta a sentire un membro di maggioranza: se ne frega. La maggioranza non può essere sommersa da decreti che, al contrario, dovrebbe dedicarsi a cose più importanti. E’ una considerazione amichevole ma l’auspicio è che il segretario agli Interni si faccia carico di quanto detto finora. L’emendamento è respinto.

All’articolo 25, “Entrata in vigore”, il governo propone di modificare l’articolo prevedendo che la presente legge entri in vigore “a 5 giorni dalla legale pubblicazione”.

Il progetto di legge è approvato: Favorevoli 9 Contrari 0 Astenuti 4. Relatore di maggioranza sarà il consigliere Alessandro Cardelli (Pdcs). Relatore di minoranza sarà il consigliere Francesca Michelotti (Su).

Si passa poi all’analisi del Progetto di Legge “Normativa in materia di disturbi evolutivi specifici in ambito scolastico e formativo”. La normativa viene approvata con 9 voti favorevoli e 3 astenuti.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Pubblica istruzione: La nostra scuola è ormai chiamata a riflettere intorno a questa problematica in maniera opportuna. I processi necessari a queste specificità nell’apprendimento devono essere normati in materia che i ragazzi possano contare su questa diversità di approccio. Questo provvedimento comporta un aggravio di costi: occorrono mezzi su cui la Scuola deve investire. Teniamolo presente ma è giusto che lo Stato investa per compiere questo passo verso la civiltà. La legge è particolarmente innovativa. Un passo significativo verso modernità che riteniamo assolutamente necessaria.

Mariella Mularoni, Pdcs: Progetto di legge che traccia linee guida per nuove norme in materia di disturbi evolutivi. Obiettivo della Legge è migliorare la qualità della vita di questi ragazzi. La legge apre nuovi scenari nel compimento di un effettivo diritto allo studio. Siamo consapevoli dell’inadeguatezza della normativa sammarinese rispetto a standard europei. Si prevede flessibilità didattica, la possibilità di essere esonerati dall’apprendimento della lingua straniera, si richiede allo Stato di intervenire in maniera tempestiva dinanzi a certi casi. Provvedimento di Legge che costituirà valido aiuto per insegnanti e famiglie. Valido sostegno per le varie forme di diversità. Francesca Michelotti, Su: I disturbi evolutivi specifici hanno un’incidenza compresa tra il 2.5% e il 3.5% della popolazione scolastica. Legge programmatica. Tuttavia questa formulazione e questi articoli lunghissimi è la componente caratteristica delle norme sulla scuola.

Franco Santi, C10: Concorde con l’intervento del consigliere Michelotti. Crediamo fortemente nelle finalità del progetto di legge. A mio avviso però mancano alcune parti. Non va a sciogliere alcuni nodi che la normativa in vigore aveva messo in risalto in passato.

Michele Muratori, Psd: Condivido quanto detto dai colleghi prima di me sull’importanza di questo progetto di legge.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Pubblica istruzione, replica: Non sono fissate penali od obblighi, ma solo indicazioni molto precise per chi deve fare rivalere i propri diritti. Mi auguro ci sia la possibilità oggettiva di essere alla pari degli altri. Si tratta di studenti che hanno le stesse capacità intellettive.

All’articolo 4, “Misure educative e didattiche”, sono due gli emendamenti presentati dai partiti di opposizione. Rete propone un emendamento modificativo per seguire le linee guida dell’insegnamento per disturbi speciali. C10 e Su chiedono invece che la composizione di una classe con tre o più alunni con disturbi non superi il numero di 17 ragazzi. Vengono entrambi respinti. Il segretario di Stato Morganti si rende però disponibile a dare alla commissione tecnica la facoltà di intervenire in casi di manifesta difficoltà di gestione di una classe e a ragionare di nuovo sulla questione all’articolo 9 che riguarda proprio la commissione.

All’articolo 5, “Piano didattico individualizzato e personalizzato”, Rete propone un emendamento sulla falsa riga di quello precedente. Che fa la stessa fine.

All’articolo 6, “Forme di verifica e di valutazione”, C10 e Su chiedono di aggiungere al comma sulle prove di ammissione ai corsi di laurea la possibilità di essere esentati dall’obbligo all’anonimato qualora si sia fatto uso degli strumenti previsti (tempi aggiuntivi e strumenti compensativi). La proposta viene accolta.

All’articolo 8, “Interventi per la formazione”, C10 e Su presentano un emendamento, spiega Franco Santi (C10), per “dare ulteriore importanza all’attività formativa riconoscendo un punteggio a chi iscritto in graduatoria”. E in subordine un secondo emendamento “per dare la possibilità alla commissione che forma le graduatorie di valorizzare questo punteggio”. Il segretario di Stato Morganti si impegna tramite una nota verbale a tenere presente la questione nell’ambito della redazione del decreto delegato sulle graduatorie dell’insegnamento. “La segreteria di Stato, con quelle per la Sanità, il Lavoro e il Territorio, sono impegnate sul progetto legato all’inclusione sociale dei portatori di handicap. E sull’insegnamento ci sarà un provvedimento specifico per la formazione di graduatorie specifiche per gli insegnati che sono destinati al sostegno”. I due emendamenti vengono ritirati.

All’articolo 9, “Commissione tecnica per l’inclusione scolastica”, il segretario di Stato Morganti propone “un comma 4 bis che va incontro alle sollecitazioni arrivate agli articoli precedenti e che prevede che la commissione può assegnare risorse aggiuntive per potenziare percorsi di sostegno in classi con almeno tre alunni con disturbi, per i quali non è stato attivato il percorso di sostegno di cui al comma 4”. Rete ha un emendamento aggiuntivo che, spiega Grazia Zafferani, precisa che la commissione è “senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica”. L’intenzione è quella per cui l’emendamento viene accolto.

All’articolo 11 “Compiti dei centri di documentazione” è stato presentato da Sinistra Unita e Civico 10 un emendamento aggiuntivo. Francesca Michelotti (Sinistra Unita): “Noi chiediamo di aggiungere un punto: curare l’acquisizione da parte delle famiglie degli alunni con disturbi evolutivi degli strumenti alternativi necessari all’apprendimento. Si tratta di orientare e indirizzare le famiglie degli gli studenti verso l’acquisto di una strumentazione che può sostenere l’alunno nel suo percorso di apprendimento. Giuseppe Maria Morganti (Segretario di Stato alla Scuola): Proposta di emendamento a noi sta bene. L’emendamento è stato approvato.

Il progetto di legge è stato approvato: Favorevoli (9) Contrari (0)Astenuti (3). La maggioranza indica come relatore Michele Muratori (Psd) ed anche l’opposizione si affida a Michele Muratori come relatore unico di maggioranza e minoranza.

Si passa così al progetto di legge di iniziativa legislativa popolare “Modalità paritaria di trasmissione del cognome”. Il primo firmatario Vanessa Muratori accoglie la richiesta di posticipare l’analisi per trovare maggiore condivisione.

Vanessa Muratori, primo firmatario: “Mi è stato chiesto di aspettare per un ulteriore confronto. Accetto. E’ importante rimuovere questo ultimo ostacolo legislativo alla parità di genere”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Vedremo se troveremo convergenza sugli emendamenti. Pur condividendo il principio alcuni aspetti vanno chiariti. Come all’articolo 1 che si parla di assenso dei genitori”.

Lorella Stefanelli, Pdcs: “Il contenuto è importante per la parità tra uomo e donna e i diritti. Si va verso la tutela dei diritti di libertà. Occorre declinare tutte le situazioni. Opereremo delle modifiche al diritto di famiglia e al’ordinamento di stato civile. Dobbiamo incontrarci e tornare al massimo in ottobre in commissione con emendamenti condivisi ed esaustivi sul tema. Andremo verso la trasmissione paritaria e il principio di libertà di scegliere per i genitori il cognome da dare ai figli”.

Francesca Michelotti, Su: “Siamo assolutamente d’accordo a vederci per formulare emendamenti condivisi, sempre che i presentatori siano d’accordo e saranno anche loro presenti”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Piena disponibilità a discuterne a settembre e ottobre. L’indirizzo non può che essere quello delle sentenze avviate in Paesi vicini. Va rispettato lo spirito”.

Passo successivo l’analisi delle mozioni. Si parte da quella del consigliere Elena Tonnini di Rete in merito alle modalità di nomina dei segretari particolari. Rete presenta un odg collegato

Roberto Ciavatta, Rete: “A molte domande dell’interpellanza non è stata data risposta. In alcuni casi ci sono interruzioni annuali di un paio di settimane nell’incarico per distacco politico. La correttezza istituzionale va rispettata e riconosciuta. Occorre rispettare il diritto alla carriera di chi non gode di questo tipo di escamotage. Abbiamo preparato un odg: La prima commissione verificata l’esistenza di una prassi consolidata che tuttavia non è in alcun modo prevista dalle norme vigenti, consistente nell’interruzione di incarichi di personale avario titolo distaccato nelle segreterie di Stato […] e nella successiva riassunzione degli stessi incarichi con le stesse persone e negli stessi ruoli a distanza di pochi giorni dalla revoca stessa; ipotizzando che l’interruzione è funzionale al mantenimento o all’avanzamento nelle graduatorie per l’insegnamento, a detrimento di altri […]; considerando la facoltatività dell’accettazione del ruolo […]; considerata l’opportunità di evitare ogni comportamento contrattuale che possa venir inteso come una corsia preferenziale riservata al personale con strette relazioni con esponenti politici […], impegna il segretario di Stato competente a presentare entro 180 giorni un apposito progetto di legge che miri a stabilire che il distacco […] non possa essere rinnovato […] prima di 365 giorni […].

Si stabilisce che non si possa giocare sul distaccamento per tenere il piede in due staffe. Se un dipendente pubblico è distaccato in una segreteria di Stato e gli viene revocato l’incarico, non può essere riassunto nello stesso luogo per almeno un anno, per impedire revoche fittizie e assunzioni reali in due settimane. Chiediamo al segretario di Stato un impegno per un’apposita legge”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Il distacco e la nomina dei segretari particolari sono facoltà del segretario di Stato. Così come in caso di disdetta scegliere se stare scoperto per qualche settimana oppure no. Queste normative e considerazioni sono state espletate in base alle norme vigenti e a diversi precedenti. La persona incaricato come distacco non porta via nessun posto a nessuno nelle graduatorie. Rimetto comunque la valutazione ai commissari”.

Francesca Michelotti, Su: “Annuncio il voto favorevole all’odg. In questa pratica non c’è nulla di illegale. Ma si creano di problemi sia per il sostituto che per la scuola, che rischia di subire interruzioni nell’attività. Non si deve recare danno all’interesse pubblico”.

Mozione conseguente l’interpellanza presentata dai consiglieri Luca Santolini e Franco Santi di C10 in merito al contratto stipulato con il Direttore della Funzione Pubblica e ai criteri di valutazione del suo incarico.

Franco Santi (Civico 10): Inopportuna la procedura adottata per l’incarico in questione visto che il dottor Tassitano doveva ricoprire la massima carica della pubblica amministrazione a seguito della riforma del 2011. All’interno della commissione vorrei attivare una serie di riflessioni in seguito alla riforma della P.A. La normativa del 2011 prevedeva una serie di figure apicali nella P.A.: risorse umane, pianificazione e controllo, comunicazione interna ed esterna. Funzioni affidate tutte a un’unica figura mentre l’idea iniziale era la costituzione di un triumvirato. A nostro avviso però la selezione dei dirigenti deve avvenire tramite bando pubblico.

Gian Carlo Venturini (Segretario di Stato agli Interni): Il prossimo anno ci sarà la riconferma, l’aggiornamento o la designazione di molti dirigenti che sono in scadenza essendo il mandato triennale. Le forme sono quelle previste dalla Legge e alcune delibere sono già in essere. In tal senso, tra gli altri, abbiamo fatto un bando di selezione per il dirigente dell’Infanzia e Asilo Nido e abbiamo fatto delibera per bando di selezione per dirigente agli Uffici culturali. Atti che confermano volontà di dare piena attuazione alla riforma nei suoi aspetti.

Francesca Michelotti (Sinistra Unita): L’unica considerazione che riesco a fare, perché non voglio addentrarmi in giudizi sul dottor Tassitano che ha curriculum assolutamente degno anche se ha avuto un ruolo nel gruppo Bi Holding, è che nella riforma della P.A. non ho apprezzato la piena discrezionalità lasciata al Congresso di Stato nella selezione del personale direttivo apicale.

Gian Carlo Venturini (Segretario di Stato agli Interni): Per quanto riguarda discorsi della nomina sottolineo che il dottor Tassitano erano uno dei cinque esperti incaricato di elaborare la relazione sulla spending review. Per quanto riguarda il contratto questo è consultabile presso la Segreteria esecutiva.

Franco Santi (Civico 10): Commissione molto efficiente per quanto riguarda la disamina dei progetti di legge. Ma quando ci sono argomenti da approfondire non posso dire la stessa cosa del lavoro della commissione. Spero ci siano altre occasioni.

Ultimo atto il riferimento del segretario di Stato competente su provvedimenti adottati a seguito dell’approvazione dell’Istanza d’Arengo n.22 – Per dedicare una piazza ad Alcide De Gasperi in occasione del sessantesimo anniversario della sua scomparsa

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “In attuazione a Istanza d’Arengo la Segreteria ha inoltrato all’ufficio Urbanistica la valutazione su quale potesse essere il sito più indicato per tale piazza: abbiamo proposto di aggiungere anche il piazzale antistante l’Ambasciata d’Italia, all’elenco pervenutoci.

Francesca Michelotti (Sinistra Unita): Su ipotesi dell’ufficio Urbanistica concordo che il Piano dei Mortai non possa essere dedicato a uno statista italiano. Spero che presto ci sia un piazzale dedicato a Enrico Berlinguer: uno dei miei eroi. Ognuno ha i propri eroi e sarebbe stato molto più laico non spingersi in celebrazioni se non possono garantire celebrazioni agli eroi di tutti.

Mario Lazzaro Venturini (Ap): Io penso che chi non c’entra con la storia del nostro Paese non dovrebbe avere intitolato alcuna via o piazza.

La seduta si è così conclusa.

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