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San Marino, Commissione Interni: prevenzione e repressione del crimine di genocidio

da Redazione

Il progetto di Legge è stato presentato in Aula dal segretario di Stato per gli Affari interni, Gian Carlo Venturini, e poi approvato all’unanimità, con 12 voti favorevoli. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

I lavori della Commissione si aprono con l’esame del progetto di legge “Disposizioni per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio”, presentato in Aula dal segretario di Stato per gli Affari interni, Gian Carlo Venturini, e poi approvato all’unanimità, con 12 voti favorevoli. Relatore unico sarà Lorella Stefanelli (Pdcs).

All’articolo 2, “Genocidio”, il consigliere del Ps Rossano Fabbri sottolinea che “sebbene la regolamentazione di questo reato sia ora autonoma, prima era punito attraverso altre fattispecie. Il codice penale sammarinese è lungimirante”. “Nel reato di genocidio conta il fine”, aggiunge Lorella Stefanelli del Pdcs.

All’articolo 3, “Accordo per commettere genocidio”, Fabbri chiede “spiegazioni sulla punibilità del mero accordo. Uno dei principi generali del codice penale è che la fattispecie punita deve avere la necessaria lesività. E in certi ordinamenti il tentativo non è punito”. “Per adempiere alla convenzione internazionale sottoscritta abbiamo disciplinato l’accordo, che è un passo prima della realizzazione e va punito anche se in maniera inferiore”, replica il segretario di Stato Venturini.

All’articolo 5, “Giurisdizione sammarinese”, un emendamento di Rete mira a chiedere di spiegare come si può intendere che la legislazione sammarinese sia superiore ad altri ordinamenti. Al termine del dibattito viene ritirato. Perplessità sulla possibilità che chiunque sia soggetto alla giurisdizione del Titano per questo reato le esprime anche Fabbri del Ps. “L’emendamento è riduttivo”, replica Stefanelli del Pdcs. “Non è accoglibile”, aggiunge il titolare degli Interni Venturini: “Prevenire questo crimine contro l’umanità e’ un obbligo cui il Paese non può sottrarsi pur nei suoi limiti”.

Si passa così al secondo progetto di legge all’ordine dei lavori: “Diposizioni per il potenziamento della sicurezza internazionale in materia di Aviazione civile e Navigazione marittima”, poi approvato a maggioranza. I relatori saranno Francesco Morganti (Psd) per San Marino Bene comune e Franco Santi (C10) per la minoranza.

Rete presenta due emendamenti all’articolo 2, “Giurisdizione sammarinese”, entrambi respinti. Civico 10 presenta un emendamento abrogativo del comma 4 dell’articolo 9, “Utilizzo, scarico e trasporto su navi di esplosivi, materiale radioattivo e armi chimiche ”. Il consigliere Franco Santi (C10) spiega di capire “la necessità di recepire le normative internazionali ma siamo indipendenti e abbiamo l’autonomia di fare delle valutazioni di opportunità. Sono contrario al trasporto di materiale nucleare”. Elena Tonnini di Rete dà “sostegno all’emendamento di Civico 10. Evitiamo che siano trasportabili su aeromobili materie che hanno una relazione con le armi nucleari anche se i Paesi sono all’interno del trattato di non proliferazione nucleare”. Così come Francesca Michelotti di Su: “Appoggio il consigliere Santi perché sono disorientata dalla lettura di questo articolo. Già le accuse virtuali di traffico di materiale nucleare da parte di Scaramella ci crearono dei problemi. Figuriamoci se iniziamo a trasportare veramente materiale nucleare”. “Dobbiamo recepire le normative internazionali – replica il segretario di Stato Venturini – Abbiamo un registro navale e dobbiamo adeguarci. Sono condivisibili le preoccupazioni e le sensibilità dei consiglieri, anche in considerazione del fatto che siamo uno Stato pacifico, ma non possiamo precludere a un armatore la possibilità di utilizzare al meglio la propria nave in base alle leggi. Non siamo contrari al principio ma non possiamo impedire a un proprietario di una nave di svolgere un’attività di trasporto consentita dalle normative internazionali. Il tema sta a cuore a tutti: ora propongo di bocciare l’emendamento poi mi impegno, prima della seduta del Consiglio Grande e Generale, a valutare se ci sono le opportunità di ripresentare e approvare l’emendamento presentato da Civico 10. Si tratta di un argomento su cui nessuno vuole porre paletti o bandierine”.

Il terzo progetto di legge all’ordine dei lavori riguarda le “Disposizioni in materia di maltrattamenti in famiglia e di minori”. Dopo il dibattito iniziale la seduta viene sospesa e riprenderà alle ore 21 dall’esame dell’articolato.

Di seguito un riassunto degli interventi

Progetto di legge “Disposizioni per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio”, approvato all’unanimità.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Il progetto di legge intende introdurre nell’ordinamento una disciplina su questo crimine, anche in attuazione alle convenzioni che San Marino ha concordato di sottoscrivere. Ci saranno altri provvedimenti anche sui minori e sulla distinzione tra figlio legittimo e figlio naturale. E’ un provvedimento semplice che recepisce norme internazionali. C’è un emendamento all’articolo 2, suggerito dal consigliere Stefanelli, per precisare meglio alcune indicazioni”.

Rossano Fabbri, Ps: “Si tratta di un provvedimento importante, reprime comportamenti aberranti e recepisce normative internazionali. Va approvato con celerità, ma alcune osservazioni vanno fatte. In particolari per le fattispecie previste agli articoli 3, 4, 5, 6. Alcune norme non si calano perfettamente con i principi generali del diritto penale. E’ già successo per altre normative”.

Lorella Stefanelli, Pdcs: “Esprimo vivo compiacimento per questo progetto di legge. Il segretario di Stato ha detto che è una normativa semplice, ma è molto importante. Introduce il reato di genocidio, un reato particolarmente grave. E’ prevista la prigionia fino all’ottavo grado, il massimo”.

Francesca Michelotti, Su: “Leggevo del genocidio degli armeni. Il mondo spesso è indifferente a questi fenomeni. Dovevamo anche farci perdonare la piccola colpa delle legge razziali, che non sono comunque state mai applicate. Il 2013 è un po’ tardi per rimediare, ma alle nostre latitudini la questione ha un carattere simbolico. Nella legge ci sono anche misure per reprimere il sorgere di una cultura che porti a un esito così tragico. Bene che non sia un reato politico e che si possa punire anche fuori confine. Siamo a favore”.

Francesco Morganti, Psd: “Esprimo il pieno sostegno al progetto di legge, semplice ma molto importante. Ci allineiamo agli standard internazionali in materia penale. C’è anche una valenza culturale. L’emendamento è estremamente migliorativo”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni, replica: “Viene riconosciuto il lavoro svolto. Il provvedimento introduce una norma che pur con 60 anni di ritardo è necessaria. Sulla giurisdizione sammarinese al di fuori del territorio prevista all’articolo 5, abbiamo inserito questo crimine assieme ad altri misfatti. E’ un elemento positivo”.

 

Progetto di legge “Disposizioni per il potenziamento della sicurezza internazionale in materia di Aviazione civile e Navigazione marittima”, approvato a maggioranza.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Con questo provvedimento di Legge recepiamo 8 raccomandazioni/convenzioni. Una misura normativa con cui diamo piena attuazione alla delibera di febbraio 2012. Il nostro Paese deve dotarsi delle opportune norme in materia Aviazione Civile e Navigazione Marittima”.

 

Progetto di legge “Disposizioni in materia di maltrattamenti in famiglia e di minori”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Stiamo mettendo a punto l’ultima versione dell’emendamento all’articolo 1 che recepisce le osservazioni dell’incontro di venerdì. Il progetto di legge è abbinato a quello sul genocidio. Si recepiscono le raccomandazioni per migliorare la nostra situazione in materia di diritti umani da parte dell’Onu. Ci sarà anche un terzo progetto di legge su figli legittimi e figli naturali, per il quale è attivo un gruppo di lavoro.

Tra le raccomandazioni contenute, si eleva da 12 a 14 anni l’età di impunibilità dei minori, si vietano le punizioni corporali, la possibilità per i figli adottati di conoscere la reale identità dei genitori da una certa età in poi qualora ne facciano richiesta. Quest’ultima è una raccomandazione dell’Ecri. A ottobre novembre ci sarà l’esame da parte dell’organismo dell’Onu, ecco il motivo dell’urgenza”.

Rossano Fabbri, Ps: “Ringraziamo il segretario di Stato per l’approccio a queste normative. L’opposizione è stata coinvolta. C’è qualche perplessità sulle punizioni corporali, che rimane nonostante i miglioramenti con gli ultimi emendamenti. Siamo sempre pronti a recepire le direttive degli organismi internazionali, ma sull’applicabilità ci dobbiamo tenere degli spazi di ragionamento. Bene che l’impunibilità dei minori sia stata portata a 14 anni”.

Gian Marco Marcucci, Upr: “La legge così va bene, tutela quel bene che va tutelato, l’integrità fisica e morale dei minori. Potevano infatti nascere dei ricatti nell’ambito delle separazioni, dove spesso i bambini sono i primi a essere messi in mezzo”.

Francesca Michelotti, Su: “E’ una legge doverosa e risponde alle richieste di un comitato dell’Onu. Bene l’elevamento dell’età di impunibilità. Sposo completamente la tesi che la violenza genera violenza e non si può fare formazione esemplare se si adottano strumenti non civili. Bene che l’adottato abbia il diritto di conoscere le proprie origini. Abbiamo un emendamento con C10 per introdurre il principio che tutti i minori privati della certezza della loro sussistenza possano fare ricorso agli ascendenti che ne hanno la possibilità. Appoggio però le considerazioni di Fabbri: rispetto alla versione iniziale c’è una mitigazione delle pene previste”.

Lorella Stefanelli, Pdcs: “Rispetto alla prima lettura, il progetto di legge è migliorato. Siamo favorevoli all’innalzamento dell’età imputabile. Sulle punizioni corporali l’emendamento è condivisibile: si mette al bando la violenza sui minori, senza considerare uno scappellotto reato. Concordo che la pena della prigionia prevista sia troppo bassa in caso dagli abusi derivi la morte. Possiamo innalzarla di uno o due gradi. Sono stati meglio esplicitati tutti i passaggi per l’adottato per conoscere le sue origini”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni, replica: “L’ultima versione va incontro ai suggerimenti pervenuti. L’intendimento è quello di adeguare il nostro ordinamento alle direttive internazionali, tenendo conto delle nostre problematiche e dei diritti dei minori. Sull’innalzamento di un grado della prigionia in caso le lesioni portino alla morte non c’è alcun problema”.

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