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Malattie professionali, nel 2013 sono costate all’ISS oltre 2 milioni

da Redazione

San Marino: presentato il report curato da Patrizia Dragani, Claudio Muccioli e Riccardo Guerra. Ben 75 le richieste di riconoscimento di pensione: 48 respinte, 27 quelle accettate.

 

L’ironia del film capolavoro di Charlie Chaplin “Tempi moderni” ci mostra uno spaccato di vita lavorativa ormai “superata”, che affianca e si collega ai dati e ai risultati contenuti nel rapporto annuale 2013 sulle malattie da lavoro a San Marino.

Lo studio condotto da Patrizia Dragani (referente della gestione epidemiologica e della estrapolazione dei dati statistici dell’UO Medicina del Lavoro) e realizzata grazie al contributo di Riccardo Guerra e Claudio Muccioli, evidenzia nella sua completezza la portata del danno sanitario e sociale, determinato dalle malattie professionali.

Nonostante gli entusiasmi e l’impegno del team, purtroppo lo “spettacolo” di questa epoca fa riemergere (come il film di Chaplin del 1936), i problemi legati alle postazioni di lavoro, ai movimenti ripetitivi, alla movimentazione manuale dei carichi e alle posture incongrue.

 

Pensioni per malattia


Nel 2013 sono state presentate 75 richieste di riconoscimento di pensione privilegiata per malattia professionale (+ 39% rispetto al 2012), 27 riconosciute (pari al 36%) e 48 non riconosciute (64%) in quanto patologie comuni. Dei 25 lavoratori che hanno presentato la denuncia 17 (pari al 68%) hanno ottenuto il riconoscimento di una o più malattie professionali. Di questi, 6 lavoratori sono stati inoltre indennizzati (in quanto hanno raggiunto l’invalidità minima del 15%): un lavoratore per un’unica patologia; 5 lavoratori hanno raggiunto la percentuale del 15%, sommando fra loro il riconoscimento di più patologie o, sommando l’invalidità per malattia professionale con l’invalidità di un precedente infortunio sul lavoro.

 

Le patologie


Le patologie dell’apparato muscolo scheletrico sono quelle maggiormente denunciate e riconosciute con un trend progressivo di aumento nel quinquennio 2009-2013.

Le ipoacusie professionali, che negli ultimi anni riportavano un trend in diminuzione, hanno avuto un nuovo rialzo significativo. I dati relativi alle denunce e al riconoscimento rilevati dell’léquipe di professionisti sammarinesi, pur lievemente più alti (come percentuale di non riconosciute), sono del tutto in linea con i dati nazionali italiani pubblicati annualmente dall’INAIL (62% di patologie non riconosciute), così come i dati relativi al progressivo aumento di denunce multiple di malattie professionali a carico di singoli soggetti.

 

I costi per l’ISS


Con l’aggiunta dei nuovi casi, il totale dei lavoratori a cui è riconosciuta un indennità per malattia professionale, raggiunge la quota di 186 unità con un costo economico per l’ISS pari a oltre 763.629 euro all’anno.

Complessivamente i costi della mancata sicurezza relativa alle indennità riconosciute per la pensione privilegiata: malattia professionale, infortuni sul lavoro e pensione ai superstiti, nel solo 2013 hanno determinato una spesa complessiva per l’ISS pari a 2.615.931 euro.

 

Salute e lavoro


Il rapporto è completato dai dati relativi alla correlazione fra salute e lavoro che ha visto nel 2013 un notevole aumento dei giudizi di inidoneità totale passati da 36 del 2012 a 59 del 2013. Lo scorso anno anche un aumento significativo (22 casi) del numero dei lavoratori a cui è stato riconosciuto il requisito per poter accedere agli ammortizzatori sociali in quanto non idonei totalmente e al riconoscimento dell’astensione anticipata a 31 lavoratrici, allontanate dal lavoro per tutto il periodo della gravidanza in quanto l’attività lavorativa effettuata era incompatibile con il loro stato di gravidico.

L’esposizione a fibre di asbesto rimane una problematica preoccupante e tuttora di difficile controllo, sia per la latenza della comparsa della malattia che, per la difficoltà ad individuare i soggetti ex esposti.

Il registro degli esposti o ex esposti a fibre di amianto, predisposto dall’U.O.S. Medicina e Igiene del lavoro è stato ulteriormente incrementato e al momento attuale riporta i dati anagrafici e lavorativi di 136 lavoratori esposti o ex esposti a questa pericolosa polvere.

Le segnalazioni degli stati morbosi, sebbene mantengano un trend al di sotto delle aspettative, hanno registrato con 29 denunce il picco di segnalazioni degli ultimi 5 anni. Tale risultato è sicuramente da attribuirsi anche agli effetti conseguenti all’aggiornamento delle linee guida sulla sorveglianza sanitaria del 2012.

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