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San Marino, ammortizzatori sociali: disavanzo di 9,4 milioni

da Redazione

Resta l’allarme rosso, anche se rispetto al 2012 recuperati circa 600 mila euro. La sola CIG è costata 8,1 mln. Due mln spesi per le riassunzioni.

 

La crisi economica, la disoccupazione, hanno un costo “sociale” non indifferente. Le aziende chiudono, i lavoratori si trovano a doversi “reinventare”, o comunque a sudare le classiche sette camicie per poter trovare una nuova occupazione. Ma la crisi economica e la disoccupazione hanno anche un costo economico non da poco, che a San Marino viene sostenuto dalla Cassa per gli Ammortizzatori Sociali.

Negli ultimi anni il massiccio ricorso alla CIG, alle altre varie indennità, unitamente agli incentivi per le riassunzioni (si attinge sempre da qui), hanno provocato qualcosa di più di quello che si potrebbe definire una sofferenza per la Cassa. Negli ultimi anni si sta registrando un disavanzo in termini di milioni di euro assai vicino alla doppia cifra. E il “tesoretto” accumulato negli anni – racchiuso nei forzieri “virtuali” della Cassa Compensazione – e frutto degli avanzi di gestione in tempi decisamente più benevoli, ad ogni chiusura di bilancio viene intaccato pesantemente.

È l’Istituto per la Sicurezza Sociale a fornire i dati del costo per le cosiddette prestazioni economiche temporanee. Il bilancio del 2013 parla di ricavi per 13.175.601,46 €, a fronte di uscite per 22.563.215,84 €. Poco più di 13 milioni contro circa 22,5, comporta un “rosso” di poco meno di 9,4 milioni di euro, per la precisione 9.387.614,30 €. A volersi sforzare di guardare anche gli aspetti positivi, va detto che la spesa per gli ammortizzatori sociali nel 2013 è stata leggermente inferiore rispetto all’anno passato. Sono aumentati in maniera lievissima anche le entrate e dunque il ricorso alla Cassa Compensazione per il ripianamento è di quasi 600 mila euro inferiore rispetto all’anno precedente.

Nel 2012 infatti le entrate (ovvero i contributi specifici dei lavoratori e delle imprese) sono ammontati a 13.142.636,19 €, le uscite (le erogazioni a vario titolo) a 23.110.761,28 €, il ripianamento della Cassa Compensazione era costato invece 9.968.125,09 €.

Il problema, come già detto, è che la Cassa Compensazione non è la gallina dalle uova d’oro, e con questo trend rischia di venire prosciugata nell’arco di pochi anni.

 

Ammortizzatori sociali: il dato scomposto

 

Ora guardiamo alcuni dati per capire come si ripartiscono le principali voci di uscita (le altre le potete vedere nella tabella) della Cassa per gli Ammortizzatori Sociali.

La voce che incide maggiormente è quella relativa all’indennità di Cassa Integrazione Guadagni: 9,1 milioni di euro, contro gli 8,3 spesi nel 2012. Anche l’Indennità economica speciale di Mobilità è calata rispetto all’anno precedente, anche in maniera sostanziale, passando da 5,1 milioni a 4,3 milioni. In compenso è cresciuto di mezzo milione di euro il ricorso alla Disoccupazione (da 1 milione abbondante a 1,5 milioni). L’ultimo dato degno di particolare nota è quello che riguarda la casellina relativa agli Oneri art. 20 Dl 156-2011: parliamo infatti degli incentivi per le riassunzioni, che se vogliamo disquisire di filosofia sono forse i soldi “spesi meglio”. Nel 2013 infatti sono stati erogati circa 2,1 milioni di euro alle imprese che hanno assunto dipendenti dalle liste di disoccupazione: nel 2012 erano stati poco più di 2 milioni.

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