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Movimento RETE: “Perché l’AASS non promuove il compostaggio domestico?”

da Redazione

“Chi fino a oggi ha promosso politiche speculative mescolando interessi pubblici e privati – spiegano a Fixing -, difficilmente promuoverà progetti trasparenti e virtuosi”.


Il futuro non è la piazza finanziaria o il casinò, ma la sovranità del Paese da preservare attraverso l’autonomia sugli approvvigionamenti di acqua, energia, e gestione rifiuti, la base di un modello di cui la Repubblica di San Marino potrebbe essere avanguardia, che lega economia, ricerca (con la tecnologia esistente, un rifiuto altro non è che un errore della fase produttiva, perché oggi i rifiuti sono eliminabili a monte), sostenibilità ambientale e ultimo ma non meno importante, la qualità della vita dei cittadini.

E’ il pensiero del Movimento RETE, che crede nel porta a porta (che trasforma il rifiuto in risorsa), ma anche che da solo non basti.

“Chi fino a oggi ha promosso politiche speculative mescolando interessi pubblici e privati – spiegano a Fixing -, difficilmente promuoverà progetti trasparenti e virtuosi. Non contano soltanto i numeri, ma anche ‘chi’ gestisce le somme e con che obiettivo. Secondo voi è giusto che i cittadini differenzino i rifiuti se a beneficiare degli introiti sono dei privati? Perché non è l’AASS a beneficiare (anche economicamente) dell’impegno dei cittadini? Perché continua a contrattualizzare ditte private? Si procede al contrario: prima lo Stato acquista (o noleggia) macchinari costosissimi e sovradimensionati (che quindi per funzionare richiedono grande produzione di rifiuti) poi li dà in gestione a privati. Spese pubbliche, guadagni privati. Perché l’AASS non promuove il compostaggio domestico per l’umido ma impone il metodo delle biocelle (35.000 euro l’una) gestite da privati al costo di 150.000 euro annui, su terreni costati allo Stato 800.000 euro senza nemmeno interpellare i cittadini che dovranno conviverci? Il governo crea l’ennesimo Osservatorio (già vecchio, non ponendosi il problema dell’eliminazione dei rifiuti a partire dal processo produttivo, vera frontiera di crescita legata alla ricerca, futuribile), dice di sostenere una strategia Rifiuti Zero che nei fatti è solo speculazione. L’Osservatorio svolge il lavoro per cui l’AASS è già pagata, snobba le associazioni ma accoglie i gestori di società che guadagnano sui rifiuti, in palese conflitto d’interessi. Insomma, per una San Marino futuribile ci vogliono idee all’avanguardia e gente con le mani libere”.

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