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San Marino, Consiglio Grande e Generale: le nomine per l’università

da Redazione

Viene quindi nominato il Collegio sindaci revisori dell’Università, i designati sono Marco Bologna per il Pdcs, Guido Zafferani per il Psd e Pierangela Gasperoni per il Ps. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

I lavori consiliari riprendono, come da accordi, dal comma 6, con le nomine dell’Università che erano state rinviate nei giorni scorsi. Per il Consiglio dell’università, viene approvata la nomina di Sandro Salicioni, candidato dalla maggioranza, mentre i gruppi di minoranza chiedono di soprassedere alla propria nomina e di rinviarla a settembre. Viene quindi nominato il Collegio sindaci revisori dell’Università, i designati sono Marco Bologna per il Pdcs, Guido Zafferani per il Psd e Pierangela Gasperoni per il Ps.

Si prosegue quindi dal comma 14, l’esame del progetto di legge di “Riforma in materia di Aviazione civile” che viene approvato con 31 voti a favore, 7 contrari e 6 astenuti.

Segue la presentazione in prima lettura di una serie di progetti di legge: “Disposizioni in materia di maltrattamenti in famiglia e minori”e “Disposizioni per il potenziamento della sicurezza internazionale in materia di aviazione civile e di navigazione marittima”, presentati dal segretario di Stato Giancarlo Venturini, e “Disposizioni in materia di edilizia sovvenzionata”, presentato dal segretario di Stato Iro Belluzzi. Quindi si è aperto il comma 18, relativo a quattro progetti di legge su volontariato, associazionismo e fondazioni, il primo presentato dalla segreterie di Stato per la Sanità e per la Cultura, il secondo dalla coalizione San Marino Bene comune, il terzo dall’Upr e il quarto da Civico 10.

Infine, l’ultimo provvedimento, il Progetto di Legge “Modifiche alla Legge 10 agosto 2012 n. 122 in materia di armi ed esplosivi”, presentato dal segretario di Stato Marco Arzilli.

La seduta consiliare viene interrotta: d’intesa con i capigruppo si è deciso di non riprendere i lavori in notturna. I lavori riprenderanno direttamente martedì pomeriggio con il comma 25, “Nomina della Commissione consiliare di inchiesta su presunte responsabilità politiche o amministrative legate alla vicenda ‘Cassa di Risparmio'”.

Di seguito una sintesi degli interventi.

Comma 15. Progetto di legge “Disposizioni in materia di maltrattamenti in famiglia e minori” (I lettura)

 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Nel 2010 in occasione dell’esame periodico universale il Consiglio dei diritti umani ci ha fatto alcune raccomandazioni. Alcune di quelle accettate vi è l’impegno ad attuare misure pe garantire la libertà dei bambini da qualsiasi tipo di violenza, anche garantendo che vengano proibite nelle leggi le punizioni corporali, con l’impegno ad attuare cambiamenti in materia di imputabilità penale, innalzando il limite da 12 a 14 anni. Il Capo I si occupa delle punizioni corporali in famiglia o verso i minori, il II contiene la disciplina di imputabilità dei minori, il III tratta il diritto dell’adottato diventato maggiorenne a conoscere le proprie origini. Il progetto di legge costituisce non solo un contributo agli sforzi della Comunità internazionale in materia, ma anche un opportuno adeguamento del nostro ordinamento alle indicazioni più avanzate provenienti dalla ricerca psico-pedagogica. Si confida in un favorevole accoglimento”.

 

Gian Nicola Berti, Ns: “E’ importante il lavoro svolto dalla segreteria di Stato per la Giustizia per migliorare il nostro ordinamento giuridico. Tuttavia sono preoccupato e vorrei estendere le mie preoccupazioni su due elementi che si intendono introdurre: l’innalzamento della soglia di punibilità dei minori. La ratio della norma è adeguare nostro ordinamento ai dettami della Convenzione dei diritti dei fanciulli, dove non si individua questa soglia in alcun punto, perciò non abbiamo questo obbligo. Oggi abbiamo una soglia di 12 anni, negli Usa è di 8, anche se è vero che in molti altri Paesi è di 14 anni. Ritengo infatti che abbiamo un ufficio Servizi sociali utile ad aiutare ragazzi al reinserimento. Non voterò l’innalzamento della soglia da 12 a 14 anni, così rendiamo impunibili soggetti che invece vanno rieducati. Il nostro sistema è migliore di altri, impone già a 12 anni allo Stato di andare a supplire le carenze educative dei genitori, per questo è importante mantenere la soglia”.

 

Andrea Belluzzi, Psd: “Il segretario è sempre attento a mantenerci al passo delle indicazioni internazionali. Condivido in parte quanto detto dal collega Berti. Sull’impunibilità dei minori credo molto nel percorso importante che si sta facendo nelle scuole contro il bullismo. Segnalo però l’attenzione verso il recupero. Se la pena deve essere finalizzata al recupero per i maggiorenni, per i minori la previsione del recupero e della misura alternativa alla pena credo debba essere un passo importante che vincoli minore e famiglia. Mi auguro che in Commissione si possa avere lo spazio per integrare questa norma sul lavoro delle scuole”.

 

William Giardi, Upr: “Intervengo per sapere se c’è obbligo per il giudice di eseguire perizia biopsichica. E se lo stesso criterio di obbligatorierà della perizia viene fatto sul minore testimone. La richiesta di un accertamento tecnico ritengo debba essere a disposizione del giudice”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “L’articolo 5, che indica che lo Stato civile debba dare documentazione sull’adozione, mi pare fuori luogo in una legge che si occupa di maltrattamento dei minori”.

 

Luca Santolini, C10: “Ritengo interessanti le osservazioni fatte dal consigliere Berti, non sono un tecnico e mi limito ad assorbire le osservazioni fatte, provvederemo ad approfondirle in vista della Commissione. Mi viene da pensare che l’innalzamento non ricada negativamente sulla socializzazione del ragazzo”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Una società solidale deve prendersi cura di chi non ha forza o voce per essere difesi. E’ evidente che l’animus corrigendi e la violenza utilizzata ai fini della correzione di un bambino fa parte di un costrutto culturale in via di dissoluzione. Il problema di una nuova genitorierà che deve essere accompagnata nella promozione positiva mi trova concorde, perché alcuni difetti nell’espressione della genitorialità sono alla base della sofferenza giovanile che produce fenomeni di emarginazione. Siamo contenti di questa attenzione alla genitorialità e riteniamo opportuno che la presunzione di incapacità salga a 14. Saremo lieti di approfondire la legge in seconda lettura”.

 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per la giustizia: “Il progetto di legge è aperto a riflessioni e valutazioni in Commissione. Al consigliere Giardi: il giudice con l’articolo 4 dispone di una perizia se la riterrà utile per chi va a testimoniare avrà la facoltà di promuoverla. A Ciavatta, è vero il capo III non c’entra, ma è un’altra raccomandazione dell’Ecri, suggerita dal Commissario della legge. Per ottobre dobbiamo superare l’esame periodico entro cui recepire le raccomandazioni. In ambito della commissione possiamo inoltre affrontare anche il tema dell’elevazione da 12 a 14 anni dell’impunibilità, siamo uno degli ultimi Paesi in cui il termine è 12 anni. C’è comunque disponibilità della segreteria ad accogliere le osservazioni per migliorare il provvedimento di legge e dare attuazione alle indicazioni degli organismi internazionali”.

 

Comma 16. Progetto di legge “Disposizioni per il potenziamento della sicurezza internazionale in materia di aviazione civile e di navigazione marittima” (I lettura)

 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Il progetto di legge introduce norme che recepiscono convenzioni in materia di lotta al terrorismo. Assieme al decreto 83 del 2013 si recepiscono dunque le disposizioni per il potenziamento della sicurezza internazionale. Si tratta anche di un passo decisivo per chiedere la rimozione dal processo di Follow up del Moneyval”.

 

Augusto Michelotti, Su: “Sembra che in concomitanza all’adozione riforma aviazione sia portato questo provvedimento. Anche se descrive situazioni che difficilmente potranno verificarsi in una realtà come la nostra, certamente sè una norma importante che ci allinea all’ordinamento internazionale”.

 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni:”Come ha detto Michelotti, è una legge che ci allinea alle convenzioni siglate e che il Paese deve recepire per rispondere ai dettami internazoinali. Concordo anche che alcune situazioni difficilemnte potranno verificarsi, ma anche se alcuni aspetti sembrano superflui o esagerati, sono adempimento che bisogna recepire. Il Moneyval contro riciclaggio ha indicato elementi da recepire e i tempi sono brevi, entro settembre prossimo è necessaria la rimozione del Follow Up”.

 

Comma 17. “Disposizioni in materia di edilizia sovvenzionata”(I lettura)

 

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro, legge la relazione del provvedimento: “La presente legge riforma sostanzialmente l’attuale normativa sull’edilizia sovvenzionata con l’intento di combinare la semplificazione dell’azione amministrativa con l’efficienza della stessa, ottimizzando e razionalizzando nel contempo le risorse dello Stato. La normativa mantiene quindi il sostegno statale per l’acquisto della prima casa, prevedendo un contributo periodico ove il soggetto richiedente sia in possesso dei requisiti fissati dalla legge, i quali saranno vagliati dall’ufficio del Lavoro, cui vengono demandate le funzioni di verifica degli stessi e del loro permanere. Nel momento in cui il soggetto richiedente ottiene un mutuo da parte degli istituti di credito o delle finanziarie per effettuare l’acquisto della sua prima abitazione, lo Stato, in presenza dei requisiti richiesti, eroga il contributo che potrà avere una durata massima di 20 anni. Sarà quindi l’ufficio del Lavoro, non più la Commissione per la gestione della edilizia sovvenzionata, peraltro modificata nella composizione e nelle attribuzioni, a valutare la presenza dei requisiti e ad effettuare il controllo sul permanere degli stessi. In questo modo si mira a snellire il procedimento volto ad ottenere il contributo statale, garantendo comunque che il sostegno venga mantenuto solo a coloro che finalizzino realmente l’investimento immobiliare alla loro prima abitazione. Ciò anche nell’ottica di evitare uno spreco delle risorse dello Stato in un momento così delicato dal punto di vista finanziario. L’attuale esposizione debitoria dello Stato nei confronti del sistema creditizio, nell’ambito dell’edilizia sovvenzionata, è infatti altissima ed è divenuta oramai insostenibile alla luce della situazione economica che il Paese sta attraversando. Diviene quindi fondamentale, ottimizzare le risorse individuando le priorità delle aree di intervento per una corretta finalizzazione delle stesse in vista del rilancio dell’economia. Anche questo intervento legislativo deve essere letto quindi nella logica di porre il bilancio dello Stato sempre in maggiore sicurezza, così da far si che le risorse della collettività possano essere rese disponibili per il sostegno dell’economia. La presente legge disciplina le disposizioni riguardanti l’erogazione del contributo da parte dello Stato per l’acquisto della “prima casa”, successivamente verrà presentato il testo, già in fase di elaborazione, riguardante le locazioni di alloggi con canoni di affitto agevolato a sostegno di famiglie in reali difficoltà economiche e sociali, ponendo come priorità la possibilità di offrire diverse tipologie di contratto, per dare una risposta anche diversificata a sostegno delle famiglie sammarinesi che si trovano in difficoltà economiche e sociali”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Il progetto mette regole nuove, ma ci sono delle considerazioni da fare. Dispiace che portando il Pdl non si sia portato in ratifica un decreto basilare quale quello della sospensione dei mutui. Alcune cose buone ci sono, si delega all’ufficio del lavoro le pratiche per snellire le procedure del via libera al sostegno dello Stato. Bisogna vedere poi se l’ufficio è in grado di caricarsi questo incarico. All’articolo 5 viene imposto che i mutui sono concessi per appartamenti sotto i 200 metri quadri. Ci vedo un favore verso la vendita dei beni immobili perché 200 metri quadri sono case signorili. Io ho chiesto un mutuo per un appartamento da 80 metri quadri. Cosa si intende poi tecnicamente per il restauro scientifico per cui sono previste sovvenzioni”.

 

Andrea Zafferani, C10: “Disatteso l’impegno per l’Indice della situazione economica, articolo 5 introduce limite del mutuo agevolato, è una disposizione che non ha molto senso se vogliamo aiutare persone più in difficoltà che chiedono mutuo di basso importo. Si parla di sospensione del mutuo per mancato pagamento, è vero c’è decreto, lo Stato dovrebbe aiutare se ci sono oggettive difficoltà. In altri casi, sembra che si possa arrivare ad ottenere risultato opposto, favorire persone che non avrebbero necessità di essere aiutati. Prima il limite di metri quadri per finanziamento era 150 metri quadri, ora viene allargato a 200 metri quadri”.

 

Elena Tonnini, Rete: “In molti punti già segnalati va nella direzione contraria all’ottimizzare le risorse in favore di chi ha veramente bisogno. Oggi si mette limite dei 25 mila euro di reddito per la coppia, vorrei capire se è da intendersi lordo. Poi segnalo metodo contenuto nell’articolo 7, prima era la banca che non comunicava all’ufficio di chi non pagava le rate, ora al cittadino si da il compito di dimostrare di essere in regola con i pagamenti. Si pone il problema dei controlli e si da burocrazia in più al cittadino. Ultimo punto: invito ad affrontare una volta per tutte le problematiche emerse su edilizia sovvenzionata e sociale emerse dalla spendig review, mancanza dei controlli in primis. Occorrerebbero controlli sulla residenza effettiva della casa cui si è chiesto il mutuo”.

 

Iro Belluzzi, segretario di Stato replica: “A Tonnini, la riforma dell’edilizia sovvenzionata e la riforma dell’edilizia sociale sono distinte, con la seconda lo Stato sostiene chi è impossibilitato nell’acquisto di una casa e non ne ha capacità economica. Stiamo facendo un censimento delle proprietà dello Stato usate per l’edilizia sociale o normale affitto. Vorremo recuperare immobili per chi non ha necessità di sostegno effettivo e finalizzarla a chi ne ha veramente bisogno. Entrando nel merito delle domande, non si parla di appartamento di 200 mq per superficie calpestabile, sono inclusi tutti gli spazi accessori. Per questi aspetti sono stati consultati gli uffici tecnici per indicare i parametri rispondenti a casa dignitosa per famiglie anche numerose. I 25 mila euro per la coppia vanno letti procapite, quindi sono da considerarsi 50 mila. Parliamo poi di contributo non di mutuo erogato, che viene rilasciato se la residenza è effettiva, deve essere l’amministrazione a fare il suo compito. I controlli spettano all’amministrazione e non alla politica e credo sia in grado di rispondere ai compiti cui è chiamata. Sulle ristrutturazioni, penso alle parti patrimonio Unesco e alle esigenze di effettuare un restauro rispettoso della natura originaria dell’edificio, in questo senso si indica scientifico. A Zafferani: il comodato non è diritto reale. L’edilizia sovvenzionata, sottolineo, é uno strumento per chi ha capacità di reddito”.

 

Comma 18. Progetti di legge in materia di Volontariato associazionismo e fondazioni.

 

Progetto di legge “Legge sul Volontariato” (I lettura)

 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni presenta Pdl delle segreterie di Stato per la Sanità e per la Cultura: “Il progetto di Legge che siamo a presentare si inserisce quale iter finale di un percorso iniziato nell’anno 2011, con l”‘Anno europeo delle attività di volontariato”, scelta promossa dalle organizzazioni di volontariato, di Terzo settore e della società civile e fatta propria dal Consiglio dell’Unione europea che nella Decisione del 27 novembre 2009 (GU UE L17 del 22 gennaio 2010) ha definito “il volontariato una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva e della democrazia, nella quale assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione e in tal senso contribuirà allo sviluppo armonioso delle società europee”. Inizia così in Repubblica una nuova riflessione sull’argomento dal quale nasce l’esigenza di dotare il nostro Paese di una normativa organica nel mondo del volontariato. Prendere in esame la realtà del volontariato significa che ogni persona ha il diritto di associarsi liberamente e di impegnarsi offrendo generosamente le proprie risorse umane nel volontariato indipendentemente dalla propria origine culturale ed etnica, religione, età, sesso e condizione fisica, sociale o economica. Tutti nel mondo dovrebbero avere il diritto di offrire liberamente ad altri ed alle proprie comunità il proprio tempo talento ed energia senza aspettativa di ricompensa finanziaria. Il varo di questo provvedimento è un primo passo per il riconoscimento e la valorizzazione delle attività di volontariato e promuove inoltre il volontariato internazionale”.

 

Progetto di legge in materia di associazionismo (San Marino Bene comune)(I lettura):

 

Manuel Ciavatta, Pdcs, legge la relazione: “Il progetto di legge è teso a promuovere l’associazionismo sociale e culturale in Repubblica quale strumento di aggregazione tra persone che, senza fini di lucro, si impegnano a favorire la socializzazione, l’integrazione e la crescita culturale dei cittadini. Le tipologie associative disciplinate sono così classificate: associazionismo del volontariato sociale e solidale; associazioni e cooperative sociali e culturali senza fini di lucro; associazioni socio-culturali. Sono escluse dalla presente normativa partiti e movimenti politici, associazioni professionali, sindacali e dei datori di lavoro, sportive, enti ecclesiastici e religiosi, enti creditizi senza fine di lucro, trust e fondazioni. Tali tipologie associative potranno usufruire di agevolazioni in relazione al proprio status di iscrizione al registro delle associazioni no profit che viene istituito all’articolo 12. Una novità rilevante riguarda la redazione di bilancio che, nel caso di associazioni con ricavi inferiori ai 25 mila euro, potrà essere fatto avvalendosi del supporto dell’Ufficio di segreteria della Consulta, alleggerendo enormemente le pratiche burocratiche. E’ un progetto molto semplice che prevede di regolamentare l’associazionismo e resta distinto dal progetto del governo, le associazioni non per forza sono senza a scopo di lucro. Ha lo scopo di semplificare la parte burocratica riguardo ai bilanci e all’impegno delle relazioni di accompagnamento, al di sotto di un certo volume economico, si dota la consulta di uno strumento per poter aiutare le associazioni, oltre a questo sono destinati i fondi per le associazioni, agevolazioni, tra cui quelli postali”.

 

Progetto di legge “Legge sulle associazioni non lucrative e sulle Fondazioni”, Upr (I lettura):

 

Marco Podeschi, Upr: “Il mondo del no profit rappresenta un fenomeno difficilmente dimensionabile con esattezza, ma che sta progressivamente aumentando, con crescita esponenziale, data anche dalla crescita delle strutture dovuta al numero crescente di addetti in termine di lavoratori impiegati. Il no-profit è andato e sta andando in netta controtendenza con la crisi economica mondiale che non ha frenato la crescita ma ne ha prodotto spinta rinnovata. Ad oggi, fino al 2010, il nostro ordinamento si limitava a scarna disciplina dell’articolo 4 dell alegge 13 giugno 1990, n. 68. Con la legge 23 luglio 2010 n.129 trovano ingresso parziali risposta agli articoli 37 e 38, che non possono ritenersi una risposta esaustiva alle problematiche che una materia così complessa propone. La legge, secondo le prospettive organiche che si propone è necessaria anche per dare soluzione alle richieste più volte reiterte dagli organismi europei, Moneyval e Gafi su tutti. Nel 2009 a San Mario risultavano iscritte 286 fra associazioni ed enti non lucrativi, 71 fondazioni e 50 enti. Essendo un provvedimento complesso siamo disponibili a ragionare sul progetto. Trattandosi di un tema rilevante, Upr mette a disposizione questo documento e visto che ci sono diversi progetti sulla materia, auspichiamo convergenze”.

 

Progetto di legge sul Volontariato, l’Associazionismo e la Consulta, Civico 10 (I lettura):

 

Franco Santi, C10: Con il provvedimento San Marino andrà a colmare un grave vuoto normativo del suo ordinamento, la mancanza di una norma sul volontariato e l’associazionismo. La presente legge ha l’obiettivo di qualificarsi come una normativa organica e di ampia prospettiva. L’esigenza di riformare la legge n.99 del 1991 che ha istituito la consulta delle associazioni ha mosso Civico 10 a presentare questo progetto organico che, oltre a valorizzare e riconoscere il volontariato e l’associazionismo come valori degni di essere recepiti nell’ordinamento, regolamenta:

a) il volontariato sociale e solidale svolto in collaborazione con i servizi gestiti dalle strutture pubbliche; quello svolto in famiglia e sul territorio o all’estero o nell’ambito dei progetti di solidarietà internazionale; b) l’associazionismo socio – culturale, ambientalistico, di promozione dei diritti, educativo, hobbistico, escludendo l’associazionismo dei partiti e movimenti politici, professionale, sindacale, religioso, sportivo, in quanto regolamentato da apposite norme; c) il no profit e le cooperative sociali; la consulta e il registro del volontario e dell’associazionismo, definisce il volontario nella protezione civile”.

 

Dibattito

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Farò riferimento al progetto sul volontariato delle segreterie di Stato. Dal nostro punto di vista la carenza di San Marino nel favorire il terzo settore è la capacità di mettere le associazioni no profit nelle condizioni di operare in autonomia economica. A San Marino l’associazionismo vive una situazione paradossale e non può contare su reddito proprio e ogni iniziativa non può essere realizzata se non pesando sulle casse dello Stato. Dietro al volontario altrove spesso si sono nascosti rapporti di lavoro per eludere la necessità di assunzioni di altra natura, quindi bisogna stare attenti e verificare come evitare che una norma per favorire volontariato si trasformi i boomerang. All’articolo 3 si definisce che l’attività del volontario non può essere retribuita e che eventualmente si possano coprire le spese, questo è corretto se si è di fronte a veri volontari. Mentre l’articolo 7 parla di indennizzi che possono trasformarsi in stipendi, c’è una incongruenza”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Abbiamo un poker d’assi con queste proposte di legge. Ora mi chiedo come si procederà, se ci sarà una strage degli innocenti e saranno cassati i progetti di C10 e Upr, o se c’è disponibilità del governo di integrare i testi che sono tutti di buona qualità. Mi auguro la massima disponibilità di maggioranza e governo a integrare all’interno dei loro progetti quelli dell’opposizione e noi come Su daremo il nostro contributo”.

 

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura: “Mentre i progetti dei partiti hanno la caratteristica di unire all’interno le tre componente del terzo settore, volontariato associazionismo e fondazioni, il governo ha preferito separare queste realtà. La legge sul volontariato prevede una specificità che non trovava collocazione in altre definizioni. Uno può decidere di essere volontario e in questa dimensione deve poter accedere ad agevolazioni che altrimenti gli sarebbero precluse. C’è piena disponibilità del governo a ragionare sulle proposte dei partiti. La segreteria agli Interni sta lavorando a un progetto specifico sul settore delle Fondazioni che ha creato in passato preoccupazioni, non ce la siamo sentiti di lasciare le agevolazioni per le associazioni culturali anche per le fondazioni, è oggettivamente un settore che richiede una normativa diversa”.

 

Comma 19. Progetto di Legge “Modifiche alla Legge 10 agosto 2012 n. 122 in materia di armi ed esplosivi”(I lettura)

 

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Il presente progetto di legge si prefigge di apportare modifiche ad alcuni articoli della legge n.122/2012 rese possibili grazie al continuo confronto con gli operatori del settore, le Associazioni sportive e il corpo della Gendarmeria che è continuato anche nei mesi successivi all’entrata in vigore del testo unico. Alcune modifiche apportate. La Gendarmeria, sentita la Commissione tecnica armi, con circolare diposne l’elenco delle armi bianche proprie e degli strumenti da punta e da tglio, da botta, contundenti la cui destinazione naturale è l’offesa alla persona che necessitano per il loro acquisto del porto d’armi o nulla osta; la Commissione stabilisce i criteri per cui un’arma anteriore al 1890 debba ritenersi insufficiente e non oggetto di denuncia; la Gendarmeria può rilasciare il nulla osta temporaneo nell’ambito di mostre, mercati aste e simili (…) Il testo normativo prosegue nel percorso di dotare il nostro Paese a standard internazionali per consentire ai nostri operatori economici di interfacciarsi com il mercato estero e ai nostri cittadini di essere tutelati nell’uso e dall’uso delle armi”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Ci è stato lamentato che non è stata garantita continuità nelle intenzioni in particolare sull’articolo 30, dove si parla di perquisizioni in materia di armi. In mancanza di un mandato di un giudice, l’articolo apre alla possibilità di poter entrare nelle case delle persone anche se nessuno è in casa. Ci chiediamo perché l’articolo sia stato posto in questa legge e quale siano le posizioni dei partecipanti agli incontri sul provvedimento. Inoltre si da compito alla Gendarmeria di stilare l’elenco di armi bianche, non dovrebbe essere la Commissione a farlo? Ultima cosa, sappiamo è stato coinvolto un consulente, un ispettore capo della polizia italiana che ha già collaborato con San Marino, ci chiediamo se questa legge può essere veicolo per l’incarico di questo consulente alla Commissione”.

 

Matteo Zeppa, Rete: “Torno sulla gravità dell’articolo 30. In una legge come questa centra come i cavoli a merenda, è forzatura e non riesco a capire da parte di chi sia stata portata avanti. E’ una volontà pericolosissima e alla deriva di ogni tutela della dignità delle persone. Solo il sentito dire che qualcuno possa avere in casa delle armi darebbe il via libera a perquisizioni anche coattive e la convalida giudiziaria sarà solo successiva”.

 

Augusto Michelotti, Su: “Non ho potuto fare a meno di notare anche io questa intrusione nella vita dei cittadini. E’ un articolo di legge pericoloso che mette a rischio la democrazia. Un gendarme per un sentito dire può entrare in casa mia e buttarla per aria. Mi auguro sia solo un errore perché non sta né in cielo né in terra limitare la libertà personale in modo talmente invadente che qualunque gendarme può fare quello che gli pare. Su questo faremo le barricate”.

 

Andrea Zafferani, C10: “L’articolo 30 non c’entra un cavolo con la legge, è una violazione della libertà a fronte di un solo indizio vago, non specificato. Andiamo a permettere un’invasione nella libertà personale a fronte di un indizio, cosa si intende per indizio? Segretario, mi declina in questo caso cosa si intende anche ‘fermo restando il diritto alla difesa’? Mi traduce i passaggi dell’ufficiale di polizia giudiziaria? Sembra una procedura anomala. Denuncio anche io la gravità della norma e prego il segretario di toglierla”.

 

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria, replica: “Premesso che siamo in prima lettura, vi chiederei un atteggiamento di confronto. Perché questo articolo? Ribadisco che parliamo di armi, non di questioni da poco. Vi chiederei di considerare il fatto che le cose non sono più come in passato, ci sono esigenze di pubblica sicurezza che hanno portato le forze dell’ordine a un suggerimento in linea con quello che succede anche fuori di qui. L’esigenza era di dare un testo che potesse coprire l’esigenza di sicurezza pubblica per chi detiene armi non denunciate, non parliamo di chi ha il porto d’armi e le ha dichiarate. Attraverso la segnalazione di un pubblico ufficiale si possono fare le verifiche. Possiamo confrontarci anche con chi l’ha proposto e valutare insieme l’opportunità dell’articolo. Sono stati fatti esempi reali in cui è emersa la necessità di intervento, dobbiamo vedere di trovare l’equilibrio tra le diverse esigenze di sicurezza e il rispetto della libertà personale. Avremo bisogno di fare modifiche che riguardano anche il principio definizione di armi bianche da parte della Gendarmeria. E’ ovviamente necessario, in un settore in cui c’era leggerezza in passato, definire quelle armi che hanno bisogno del porto d’armi soprattutto. Prima di arrivare a conclusioni definitive, il modo migliore di procedere sarò confrontarsi, anche con le forze dell’ordine che hanno sollevato questa esigenza, forse più presente in Italia che qui, però è necessario approfondire il più possibile e sono convinto che a seguito di un confronto riusciremo a trovare una soluzione garantista”.

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