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San Marino, Arzilli all’Assemblea ANIS: “Basta col potere concessorio del governo”

da Redazione

Marco Arzilli all’Assemblea ANIS: “Oggi San Marino è in linea con gli standard internazionali ed è fuori dalla black list, obiettivo raggiunto con lo sforzo di tutti, della politica, delle imprese, dei cittadini”. E l’impegno della Segreteria all’Industria, nei prossimi mesi, sarà quello di “superare il potere concessorio del Congresso di Stato”.

 

SAN MARINO – “Oggi la Repubblica di San Marino è in linea con gli standard internazionali ed è fuori dalla black list, obiettivo raggiunto con lo sforzo di tutti, della politica, delle imprese, dei cittadini”. Lo ha affermato il Segretario di Stato all’Industria, Marco Arzilli, portando il saluto dell’esecutivo all’Assemblea Generale dell’ANIS. “Oggi – ha proseguito Arzilli – ci troviamo di fronte un paese diverso, che può andare a testa alta nei contesti internazionali. Chi fa impresa è in grado di interpretare il momento storico straordinario che stiamo vivendo, sono anni difficili, così come è difficile la sfida di ripensare e riposizionare il nostro sistema economico dopo diversi anni di ‘ubriacatura’. Dobbiamo ripartire dal lavoro, dall’impresa, dai cittadini”.

E ancora. “Ieri è passato, noi oggi abbiamo il dovere morale di pensare allo sviluppo del Paese. Non esistono leggi granitiche né azioni che possono andare bene per sempre: dobbiamo essere come i sistemi operativi dei computer, in continuo aggiornamento. Bisogna saper essere critici nei confronti di quello che si fa e saper guardare avanti. Oggi è il tempo delle riforme, sono fondamentali. Come ad esempio quella della Camera di commercio: dobbiamo demandare a essa i compiti che oggi svolge la politica, è fondamentale avere un punto di riferimento che non sia più una segreteria di Stato”.

Un obiettivo fondamentale sul quale lavorerà la Segreteria all’Industria nei prossimi mesi, ha annunciato Arzilli, “è il superamento del potere concessorio del Congresso di Stato, se non per pochissimi settori delicati: la discrezionalità non ha nulla a che fare con il percorso di maggiore integrazione con l’Unione europea a cui ci stiamo avvicinando. Abbiamo l’esigenza di aprire il nostro Paese, non dobbiamo avere paura della contaminazione che può arrivare dall’esterno, non dobbiamo avere paura di essere colonizzati , ma dobbiamo essere aperti e flessibili per saper interpretare le esigenze del momento”.

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