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San Marino,politica: in CGG prosegue l’esame delle Istanze d’Arengo

da Redazione

Nel dettaglio: è stata respinta la numero 4, sull’assegnazione dei punteggi dei corsi formativi on line nelle graduatorie per insegnanti. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – I lavori si sono aperti con il proseguimento dell’esame delle istanze d’Arengo.

Delle sei esaminate in mattinata ne è stata accolta una soltanto, la numero 5, in favore dell’istituzione della Giornata della legalità.

Nel dettaglio: è stata respinta la numero 4, sull’assegnazione dei punteggi dei corsi formativi on line nelle graduatorie per insegnanti. Mentre è stato accolto a maggioranza un ordine del giorno della maggioranza per impegnare il congresso di Stato ad intervenire entro il 30 settembre prossimo a una revisione del sistema di assegnazione dei punteggi per la formazione continua dei docenti. Accolta quindi con 23 voti a favore e 22 contrari, nonostante l’indirizzo contrario del governo, l’Istanza d’Arengo n.5 per l’introduzione, in ambito scolastico, di corsi, seminari ed altri percorsi didattici di educazione alla legalità; per l’istituzione, nelle Scuole, di una “Giornata della Legalità”; e per l’introduzione, nel programma didattico, dell’insegnamento di educazione alla cittadinanza, respinta invece la n.9 per l’introduzione dell’insegnamento della disciplina di primo soc-corso nelle scuole secondarie di I° e II° grado.

Si è passati alla discussione e votazione di tre istanze d’Arengo sull’introduzione dell’insegnamento della lingua russa (n.13) e spagnola (n.16) nella Scuola Secondaria Superiore – Liceo Linguistico; e per la valorizzazione del dialetto sammarinese in ambito scolastico (n.18). Tutte e tre sono state respinte, così come bocciato è stato un ordine del giorno presentato da Civico 10 per giungere a una revisione complessiva dell’insegnamento scolastico sammarinese. Approvato invece l’Ordine del giorno della maggioranza che impegna la segreteria di Stato per la Cultura “a sottoporre all’attenzione dei dirigenti scolastici e al collegio docenti le richieste sollevate dalle istanze per promuovere la lingua spagnola e russa”.

 

I lavori riprenderanno nel pomeriggio con l’esame delle ultime tre istanze rimaste all’ordine del giorno.

 

Di seguito, un estratto del dibattito odierno.

 

Istanze d’Arengo

 

Istanza d’Arengo n.4 perché – ai fini dell’assegnazione del punteggio nelle graduatorie per incarichi e supplenze degli insegnanti – non rilevino i titoli di studio conseguiti al termine di corsi di perfezionamento e specializzazione, erogati online da Consorzi o Enti affini e accessibili anche solo tramite la titolarità di diploma di laurea triennale.

 

Filippo Tamagnini, Pdcs: “Il caso nasce un po’ di tempo fa, quando alcuni insegnanti hanno iniziato a fare questo tipo di corsi perché riconosciuti in Italia, e altri insegnanti li hanno seguiti e si sono iscritti agli stessi, investendo denaro e tempo personale. I giudizi sulla qualità dei corsi sono diversi e diversi sono gli atteggiamenti degli insegnanti. Alcuni si sono iscritti per non avere un ribasso in graduatoria, pur ritenendoli inadeguati, altri invece si sono iscritti ritenendoli interessanti per il proprio aggiornamento. E’ corretto ricercare una soluzione che rispetti le aspettative di entrambe le par-ti, si lamenta in particolare la sproporzione di punteggio dei corsi on line. La mia proposta è di intervenire e rivedere i punteggi in base agli impegni richiesti dai corsi”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Sono corsi riconosciuti in Italia con una valutazioni 4 volte inferiore rispetto quella assegnata dalla graduatoria sammarinese, il punteggio è sproporzionato. Chi aspira a salire in graduatoria è corso a frequentarli, approfittando della facilità dei test, offerta dalla modalità on line. C’è chi avrà approfittato di questa facilità, ma ci sarà anche chi si è impegnato e non possiamo bollare tutti di disonestà intellettuale. Ho espresso quindi apprezzamento per l’istanza, anche se chiede di annullare un riconoscimento e può incidere sulla reciprocità di riconoscimento in Italia e danneggiare chi non si è iscritto per acquisire un mero punteggio, magari barando. Pensiamo che il sistema delle graduatorie vada rivisto, mantenendo criteri imparzialità e rigore, però è diventato l’unico elemento di giudizio sulla formazione di insegnanti e il sistema non riesce a selezionare chi sa insegnare, ma solo chi ha più titoli”.

 

Denise Bronzetti, Indipendente: “Nel merito dell’istanza non si capisce perchè il punteggio del corso on line sia parificato a corsi superiori. Bene fanno gli istanti a proporre questo tipo di ragionamento. So che verrà proposto un Odg che evidenzi la necessità di porre dei correttivi di legge sui criteri di punteggio. Detto questo ogni anno la commissione attribuisce punteggi e valgono per l’anno in corso, credo questa situazione debba essere fermata. Ben venga l’Odg ma è anche necessario- e per questo voterò comunque anche l’istanza d’Arengo, oltre che l’Odg della maggioranza- che questa situazione che ha dell’incredibile debba essere fermata. Anche se capisco la corsa a frequentare questi corsi per non essere penalizzati in graduatoria, ma è solo un escamotage che nulla aggiunge al bagaglio culturale e formativo”.

 

Franco Santi, C10: “L’ Istanza ha rilevato una mancanza, una procedura e una superficialità di giudizio da parte dell’organismo della Pa chiamata alla formazione delle graduatorie per gli insegnanti. E’ assolutamente necessario capire le motivazioni che hanno portato al riconoscimento di questo corso di studi e capire se c’è una mancanza nelle procedure o se c’è possibilità discrezionale degli organismi. La scelta che si sta delineando, quella di procedere con un Odg, è una procedura condivisibile, nello stesso tempo riteniamo sia necessario tutelare le ragioni di tutte le parti in gioco”.

 

Nicola Renzi, Ap: “Ci stiamo chiedendo che tipo di istruzione e formazione vogliamo per le docenze a scuola, ovviamente non sarà facile portare a vanti questo compito. Se dico che la legge è del ’79, ed è lì da quella data, un motivo ci sarà, anche perché quella legge ha creato pochi dubbi nel tempo. Di fronte invece a questo dubbio interpretativo chi ha posto l’istanza ha sollevato un problema reale. Si è chiesto con quale valutazione si è arrivati a dare a questo tipo di corsi così tanti punti. Secondo la norma del ’79, ma è solo il mio parere personale, non ci sarebbero gli estremi per riconoscere questo punteggio. Una volta però che ne è stato riconosciuto anche solo uno si crea un’aspettativa nelle persone. Una revisione è quindi improcrastinabile, certo nel ’79 i corsi on line non erano neanche immaginabili. Ma ci sono anche altri corsi come master, corsi di specializzazione che hanno come requisito corso laurea magistrali o corsi successivi, organizzati da università e che consentono una preparazione importante. La proposta di un Odg può essere la cosa più vincolante per il governo, con tempi stretti, e che possa portare a un bilanciamento adeguato dei titoli”.

 

Ivan Foschi, Su: “Diamo mandato a segretario di modificare la legge. Il problema vero è infatti l’attribuzione dei punteggi. Esperienze formative di livello come master al momento non sono riconosciuti, è un gap che va colmato. Ci sono poi corsi pertinenti che vanno riconosciuti e poi le seconde lauree vanno riconosciute solo se finalizzate all’insegnamento per cui si concorre. Il problema difficilmente superabile con l’approvazione dell’istanza è quello della reciprocità con l’Italia, e poi non è possibile non affidare i punteggi a chi i corsi li ha già frequentati”.

 

William Giardi, Upr: “Rispetto ai corsi telematici, nulla da ridire sullo strumento, eventualmente si può discutere della qualità formativa erogata attraverso questi. Ho potuto visionare il modulo, dove ponendo semplicemente delle crocette dal proprio domicilio, si può compilare il foglio finale per poi essere inviato al consorzio che rilascia i crediti formativi. Ciò lascia a molti dei dubbi sulla validità dell’esame sostenuto in questo modo. Non è tanto lo strumento, ma la sua validità. Altro punto è quello di scoraggiare quello che per qualcuno è considerata una scelta di comodo. Voteremo per l’accoglimento dell’istanza, ma voteremo anche l’Odg”.

 

Paolo Crescentini, Ps: “Finalmente discutiamo un’istanza d’Arengo su un tema importante e su una situazione delicata che purtroppo è sfuggita a chi compete stilare le graduatorie. Mi chiedo come sia possibile avere concesso così tanti punti per corsi on line, mi piacerebbe sapere se in commissione erano tutti d’accordo, chi in caso non lo era. L’istanza merita accoglimento, mi spiace aver sentito dal segretario che non ci sono i tempi per intervenire per l’assegnazione delle graduatorie, ma l’istanza è stata deposita il 6 aprile e se si voleva si poteva farlo. Poi oggi si dice che l’istanza non può essere accolta quando pubblicamente ha detto il contrario a distanza di qualche mese. Forse ci deve essere una forte pressione da chi questi punti li ha acquisiti. Di qui il mandato per un Odg che non dice nulla e mi chiedo come si sani la situazione. Mi auguro che chi è stato scavalcato faccia ricorso perché c’è chi con una semplice laurea triennale e un corso on line ha superato chi ha investito molto tempo, denaro e impegno nella sua formazione. Si vuole chiudere gli occhi, il problema c’è e va risolto subito. Perché non viene invece adottato un decreto d’urgenza, visto che questo governo di decreti ne fa spesso al posto delle leggi? Voteremo l’istanza d’Arengo, l’odg votarlo o meno non cambia nulla”.

 

Michele Muratori, Psd: “C’è vuoto normativo determinato da una legge non adeguata sull’assegnazionedi punteggio e la situazione va normalizzata. Il Psd, riconoscendo le lacune attuali, ringrazia i promotori dell’istanza, ma tuttavia per come presentata non può essere accolta, ci impegniamo a presentare un Odg che incarichi il governo a rivere i punteggi”.

 

Mariella Mularoni, Pdcs: “Condivido sulla necessità di intervenire in tempi brevi e regolamentare la materia. Gli scavalcamenti in graduatoria per il riconoscimento di titoli hanno scatenato la corsa all’iscrizione di corsi on line. Credo si dovrà valutare il valore dei corsi che in Italia sono ricono-sciuti anche se con un minor punteggio. Non escludo che l’università sammarinese possa organizzare in futuro corsi con una miglior garanzia controllo e qualità. La maggioranza ha depositato un Odg che impegna il congresso alla revisione della legge 17 luglio ’79 n .41. Per questo motivo l’istanza non verrà accolta. Do lettura dell’Odg: ‘Vista l’istanza d’Arengo n. 4 sul riconoscimento dei titoli di studio per corsi on-line per i docenti di ogni ordine e grado delle scuole sammarinesi, considerata l’obsolescenza di alcuni disposti della legge, (…) il Consiglio Grande e Generale impegna il congresso di Stato a proporre entro il 30 settembre prossimo una revisione normativa che disciplina i punteggi da assegnare ai suddetti titoli, al fine di ridefinire l’incidenza (…) e il giusto equilibrio fra essi'”.

 

Istanza d’Arengo n.5 per l’introduzione, in ambito scolastico, di corsi, seminari ed altri percorsi didattici di educazione alla legalità; per l’istituzione, nelle Scuole, di una “Giornata della Legalità”; e per l’introduzione, nel programma didattico, dell’insegnamento di educazione alla cittadinanza; Accolta con 23 voti a favore, 22 contrari.

 

Istanza d’Arengo n.9 per l’introduzione dell’insegnamento della disciplina di primo soccorso nelle scuole secondarie di I° e II° grado; Respinta.

 

Giuseppe Maria Morganti, Segretario di Stato alla Cultura: “Le due istanze d’Arengo intervengono in maniera molto precisa e determinata per chiedere l’introduzione di studi specifici. Le sollecitazioni che arrivano da questa istanza, mossa dall’emergenza della legalità, hanno un senso e un significato importante. Condivisibili i contenuti dell’istanza e la scuola ha l’obbligo di tenerli presenti. Entrambe le istanze le teniamo come segnalazione per i collegi dei docenti e le istituzioni scolastiche del nostro Paese, in particolare per la seconda, però l’orientamento del Governo è di non fare una forzatura nei confronti della scuola”.

 

Andrea Zafferani, C10: “Io penso che la prima istanza andrebbe accolta integralmente. Credo che approvare un semplice ordine del giorno sarebbe un intervento importante ma limitato rispetto a quello che l’istanza d’Arengo propone”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Fu la stessa commissione Antimafia a proporre l’istituzione di corsi sulla legalità all’interno del percorso scolastico. Andare incontro al recepimento totale di questa istanza d’Arengo, che fornisce spunti ottimi, è doveroso a mio avviso. Altrimenti facciamo un’altra volta chiacchiere sul nulla. Affidare il recepimento di questa istanza ad un ordine del giorno sarebbe lavarsene le mani. L’istanza d’Arengo parla in tre punti specifici di percorsi da intraprendere all’interno del ciclo scolastico”.

 

Ivan Foschi, Su: “Un percorso formativo adeguato a partire proprio dalle scuole serve per dare alle generazioni future quegli strumenti per non ricadere più negli stessi errori. Nell’istanza d’Arengo vengono citati come esempi di ciò che si dovrebbe fare incontri, confronti, dibattiti, momenti di approfondimento etc. Negare questa opportunità è molto limitativo e non coglie i suggerimenti che più volte ha fatto la commissione Antimafia. Non riesco proprio capire perché queste cose non possono essere recepite”.

 

Franco Santi, C10: “Il contenuto dell’istanza è importante e pone all’attenzione del mondo della scuola un argomento centrale del sistema formativo. Ritengo che la scuola non debba seguire le dinamiche della società perché questo potrebbe causare dei corti circuiti difficili da gestire e governare. La scuola deve accogliere la capacità di formare un percorso educativo curriculare che sia in grado di fornire strumenti ai nostri ragazzi per porsi di fronte a queste sfide. L’ordine del giorno presentato è debole mentre l’istanza d’Arengo è da approvare”.

 

Nicola Renzi, Ap: “L’istanza d’Arengo sul tema della Legalità pone tematiche quanto mai attuali. Se, da una parte, ho apprezzato molto quello che ha detto il consigliere Santi, dall’altra non ho apprezzato quello che ha detto un altro consigliere che ha dipinto un settore scolastico pieno di operatori interessati solo a sé stessi e per nulla attenti alle tematiche presentate dagli istanti. Non è così e non va bene. Gli organismi scolastici sono stati loro stessi propulsori di incontri e confronti sulle tematiche in discussione questa mattina. Non credo si possano dire cose diverse da questa. La Legalità è un concetto unico, ma i racconti di questo valore devono essere fatti da più voci: non c’è solo un soggetto deputato a fare questo. L’ordine del giorno dal mio punto di vista è accoglibile e dovremo confrontarci mettendo sul piatto della bilancia due aspetti: che scuola vogliamo? Vogliamo una scuola inclusiva dal punto di vista delle tematiche? Fermo restando che l’autonomia scolastica e dell’insegnamento sono principi sanciti internazionalmente”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Stupisce vedere prima il governo utilizzare il concetto di cultura come strumento fondamentale per garantire un nuovo modello di sviluppo e poi, quando si presentano le occasioni, davanti a punti delicati come quello della Legalità vedere lo stesso Esecutivo fare passi indietro. Favorevoli ad entrambi le istanze”.

 

Paolo Crescentini, Ps: “Mi meraviglia il fatto che le istanze non vengano accolte dal governo perché queste dovrebbero avere un “si” convinto delle istituzioni. Chiedo al segretario di Stato Morganti se, quando era all’opposizione, come consigliere avrebbe o meno accolto istanze d’Arengo di questo genere. Io sono convinto che le avrebbe accolte. Oggi però siede nei banchi della maggioranza e la Dc fa sentire il suo peso nell’ambito della scuola e della cultura. E così Morganti deve barcamenarsi. Non è bello cambiare atteggiamento quando si passa dai banchi della minoranza a quelli della maggioranza”.

 

William Giardi, Upr: “Probabilmente non è stata una grande idea quella di affrontare nel medesimo dibattito due argomenti così diversi tra loro come Legalità e Primo soccorso. Proprio perché il primo tema, molto sentito a San Marino specialmente in questa fase, ha fagocitato il secondo che invece è altrettanto importante. Per quanto riguarda l’istanza relativa al Primo soccorso viene citato nel testo del documento la tecnica del massaggio cardiaco. Ci sono altri aspetti però che a mio avviso andrebbero approfonditi. Upr darà il suo appoggio a entrambe le istanze”.

 

Tony Margiotta, Su: “Ringrazio i cittadini che hanno presentato queste due istanze d’Arengo perché hanno portato in consiglio una riflessione sul ruolo della scuola nel nostro Paese”.

 

Guerrino Zanotti, Psd: “E’estremamente importante che la società civile si muova su questi temi. Temi su cui la politica invece purtroppo si mostra in ritardo. Rispetto alla posizione espressa dal Segretario Morganti sul non accoglimento dell’istanza mi associo alle sue considerazioni. Ed anche a quelle del consigliere Renzi che è un ottimo conoscitore del mondo della Scuola. Non accetto che si tenti di fare passare il messaggio di una maggioranza insensibile a questo tema. Con il nostro odg specifichiamo ‘che si ritiene necessario un percorso di educazione alla Legalità…che si ritiene utile attribuire a una data il significato simbolico degli impegni che il paese affronta per il contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata…e impegniamo il Governo ad individuare e istituire una data nella quale celebrare la Giornata della Legalità con iniziative che richiamino al rispetto della reciproca convivenza e al tema della Legalità”.

 

Roberto Venturini, Pdcs: “Pochi mesi fa abbiamo approvato un ordine del giorno che è sovrapponibile a questa istanza. Proprio perché riteniamo che sia fondamentale cominciare a spiegare le tecniche di primo soccorso nelle scuole di primo e secondo grado, perché un’emergenza sanitaria potrebbe verificarsi in qualsiasi ruolo. Ed è per questo che come esponente della lista Pdcs Ns invito a respingere le due istanze d’Arengo”.

 

Istanza d’Arengo n.13 del 06-04-2014 per l’introduzione dell’insegnamento della lingua russa nella Scuola Secondaria Superiore – Liceo Linguistico. Respinta

 

Istanza d’Arengo n.16 del 06-04-2014 per l’introduzione dell’insegnamento della lingua spagnola, come lingua straniera opzionale nelle Scuole Secondarie Superiori ed in particolare nel Liceo Linguistico. Respinta.

 

Istanza d’Arengo n.18 del 06-04-2014 perché vengano promosse attività in ambito scolastico tese a salvaguardare e valorizzare il dialetto sammarinese e perché vengano previsti interventi normativi a sostegno di iniziative in campo dialettale. Respinta 18 favorevoli, 23 contrari.

 

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura e l’Istruzione: “Nessun dramma, il governo dà un indirizzo, ma sulle istanze decide il Consiglio. In questo caso, il governo consiglia di votare negativamente alle istanze e di indicare come sia possibile in modo efficace che la scuola si faccia carico di queste problematiche. In particolare, sulla richiesta di studio del dialetto, sottolineo, per chi non lo sapesse, che la lingua di origine viene sostenuta, fatta conoscere nella scuola elementare, di infanzia e alle scuole medie. I cittadini chiedono un rafforzamento, ma riteniamo sia una decisione di pertinenza dei docenti e degli organismi scolastici. Riguardo all’inserimento di nuove lingue all’interno delle nostre scuole, posso dire che da quest’anno è stato inserito a Bilancio un capitolo specifico sul plurilinguismo, per espanderlo a tutti gli ordini di scuola. E’ un progetto partito già nell’asilo nido, il progetto si esplica anche sulla formazione degli insegnanti. In un ambiente plurilingue la possibilità di sviluppo del cervello è potenziata Inglese, francese e tedesco sono lingue inserite nei programmi di studio, ma devono essere tenute in considerazione le proposte dello spagnolo, della lingua russa e aggiungo l’opportunità del cinese. Proporremo al mondo della scuola di considerare le istanze e di svilupparle nei momenti di formazione facoltativa ma che pos-sono a poco poco entrare come preminenti. Il governo consiglia, non impone, di respingere le istanze, ma di procedere a sollecitare la scuola su queste proposte”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Ci si impegna a tenere in considerazione le riflessioni ma le istanze dei cit-tadini non verranno accolte. Abbiamo considerato in un unico blocco istanze diverse, le prime due riguardano il percorso liceale e l’introduzione di due lingue che affermano la necessità di uscire dal nostro territorio e guardare anche ad un aspetto economico e di futuro degli studenti. Capiamo che esistono i progetti sul plurilinguismo, che è fondamentale, ma non rispondono alle esigenze degli istanti che ci sembrano più che legittime. La terza istanza è stata accomunata a queste, ma ha esigenze diverse, riguarda le scuole elementari e in più non parla di ricadute sul futuro degli studenti. Ma siamo favorevoli anche a questa”.

 

Mularoni Mariella, Pdcs: “Non posso non condividere le motivazione che stanno alla base delle istanze. Parlare una o più lingue straniere è competenza fondamentale per il mondo del lavoro e spesso l’inglese non basta. Sono lingue che potrebbero rivelarsi utili per gli operatori sammarinesi. Rispetto all’inserimento nel circuito scolastico sono favorevole, ma credo rientri nel progetto di riforma dell’ordinamento, l’istanza non sarà accolta ma presentiamo un Odg che impegna la segreteria a elaborare un progetto da sottoporre alla commissione competente per l’introduzione della lingua spagnola e di quella russa nell’ordinamento sammarinese. Sull’istanza in favore del dialetto: rappresenta le nostre radici, va valorizzato e trasmesso alle nuove generazioni. Da diversi anni si svolgono alle elementari e medie inferiori momenti per il recupero e la riflessione sulle nostre tradizioni. Per questi motivi, poiché già diversi ordini di scuola ottemperano all’istanza, la respingiamo”.

 

Denise Bronzetti, Indipendente: “Se il Consiglio concorda sulla necessità di ampliare l’offerta formativa linguistica del Paese e delle proprie scuole, arrivati a questo punto credo debba essere coerente nelle scelte perché possano rappresentare nuove opportunità di lavoro, ma anche perché il mondo, anche quello appena fuori confine, è già avanti rispetto noi. Non capisco allora cosa osti dal dire che dal prossimo anno scolastico non solo dal liceo linguistico, ma dalle scuole medie inferiori si inserisca l’insegnamento della lingua russa o cinese. Siamo fermi a 20 anni fa, ma quale futuro vogliamo dare ai nostri figli?. Valuterò con attenzione l’ordine del giorno che indica una data precisa per fare proposte alla commissione. Ciò non toglie che anche in questo caso mi sento di appoggiare istanza d’Arengo”.

 

Augusto Michelotti, Su: “Come rappresentanti di Sinistra unita la pensiamo in modo diverso. Abbiamo un liceo linguistico con 3 lingue insegnate, 3 discipline che assorbono in modo forte la possibile attenzione. Se ne aggiungiamo altre, lo studente non può prepararsi in modo adeguato, altrimenti cala il rendimento nella distribuzione delle materie. Una soluzione si potrebbe avere, creando due indirizzi per il liceo linguistico, uno per materie occidentali e una per quelle orientali. I nostri licei sono scuole ad alto livello, il liceo linguistico ha più ore rispetto gli altri licei, è un percorso già sufficentemente impegnativo. Nessuno nega che tutte le lingue siano utili, creiamo due licei con indirizzi diversi, con non più di tre lingue, quattro sarebbe devastante per la mente. Mi auguro infine che anche la terza istanza sia accolta”.

 

Franco Santi, C10: “Le istanze sollevano la necessità di adeguare le nostre scuole al contesto socio economico del Paese. Ciò però avviene con un percorso di riforma complessivo del sistema scolastico, in modo che al suo interno possa integrare meccanismi di nuovi percorsi curricolari e formativi e che integri il multilinguismo. Non si realizza quindi con una nuova lingua in un liceo, ma strutturando i percorsi formativi dei ragazzi da 0 a 18 anni. Per questo abbiamo predisposto un Odg che intende avere un approccio sistemico e dà mandato al governo di avviare al più presto un percorso di riforma complessivo. Do lettura dell’Odg: ‘Il Consiglio grande e generale (…) impegna la segreteria di Stato competente a elaborare un percorso formativo per l’anno scolastico 2015-106 che tenga conto del rinnovato contesto socio economico (..) e delle conseguenti esigenze curriculari”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: ” Anche io rimango perplesso per l’accorpamento di queste tre istanze d’Arengo. Ho fatto un istituto tecnico e finito il percorso di studi in un istituto italiano. Lì ho percepito la volontà e capacità di aggiornamento e costruzione di percorsi differenti dai tradizionali, trovo quindi incomprensibile ciò non possa avvenire a San Marino. All’ufficio del lavoro, tra i requisiti più frequenti, appaiono le lingue interessate da queste istanzi. Siamo per un loro accoglimento. Rispetto all’istanza del dialetto: tutto quello che so l’ho appreso dai nonni, al bar, credo che invece abbia una sua dignità. Nonostante il segretario abbia detto che ci sono percorsi alternativi, credo che il recupero delle nostre origini sia proprio un percorso alternativo e voteremo in favore dell’istanza”.

 

Andrea Belluzzi, Psd: “Sulle prime due istanze che interessano il liceo linguistico dico che non sono contrario in sé all’introduzione di due lingue, ma forse serve un ragionamento sull’offerta dei nostri licei. Dovremmo dedicare le risorse per progetti linguistici a un percorso che porti a bilinguismo. Non siamo adempienti su questo e invito il governo ad accelerare, la necessità di programmare il raggiungimento del bilinguismo è la prima opzione da sottoscrivere per raggiungere competitività come Paese che manca nella Pa, come nel privato. Per il dialetto, sono in favore di inserire un percorso nelle nostre scuole per avere una conoscenza a tutto tondo delle nostre tradizioni, e non solo linguistiche”.

 

Nicola Renzi, Ap: “Queste istanze denotano grande interesse per la scuola, però bisogna stare attenti. Far passare il principio che si possano cambiare i curricula dei nostri istituti con un’istanza d’Arengo potrebbe diventare schizofrenico. Con quale criterio diciamo si o no allo spagnolo, piuttosto che al cinese o all’arabo? Chi vota dovrebbe rendersi conto di questa difficoltà di valutazione. La padronanza di una lingua unica veicolare dovrebbe essere favorita in ogni modo, poi tutto il resto dovrebbe essere valutato con molta attenzione non partendo dal principio che ciò che già c’è sia difettoso. Rispetto al dialetto, l’istanza è un input per la scuola. L’auspicio è che si riesca con gli strumenti che già abbiamo a dare soddisfazione agli istanti”.

 

Michele Muratori, Psd: “Ringrazio gli istanti. Esprimo l’appoggio mio e del Psd all’insegnamento delle lingue straniere nelle nostre scuole, promuovendo la cultura del plurilinguismo. Tuttavia è una decisione che spetta ai docenti. E’ stato presentato un odg a riguardo e ne do lettura.

“Il Consiglio grande e generale (…) impegna la segreteria di Stato per la Cultura a sottoporre all’attenzione dei dirigenti scolastici e al collegio docenti le richieste sollevate dagli istanti per promuovere la lingua spagnola russa, e a riferire alla commissione consigliare competente entro settembre 2014”.

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