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Mostra fotografica: Nel “macro” giardino di Vittorio Giardi a San Marino

da Redazione

Opere d’arte che sfuggono all’occhio nudo ma non a obiettivi macro. Sono i “Gioielli naturali” che il fotografo sammarinese Vittorio Giardi ha cercato – e naturalmente “fermato” nella sua macchina fotografica” – nel giardino di casa, a Casole. Il fotografo sammarinese espone sino al 20 luglio nel negozio “Manipura”.

di Alessandro Carli

 

SAN MARINO – Opere d’arte che sfuggono all’occhio nudo ma non a obiettivi macro. Sono i “Gioielli naturali” che il fotografo sammarinese Vittorio Giardi ha cercato – e naturalmente “fermato” nella sua macchina fotografica” – nel giardino di casa, a Casole.
Un viaggio in un luogo circoscritto, autentica miniera di suggestioni.
Questa raccolta di respiri è sfociata in una mostra, “Gioielli naturali”, in esposizione all’interno del negozio “Manipura” (Scala Bonetti 6, San Marino Città) sino al 20 luglio: 18 scatti a colori, come pagine di un libro, un racconto senza parole, una necessità naturale di vicinanza tra l’uomo e i doni della terra.
La fotografia macro – quella cioè che avvicina tantissimo il fotografo al soggetto – è una delle declinazioni più affascinanti e particolari dell’universo fotografico. Un tipo di fotografia che permette di scoprire una sorta di intimità nel cogliere i dettagli più nascosti di un oggetto, la bellezza di apprezzare le più piccole meraviglie presenti in natura. Escono così curiose e perfette forme geometriche (la natura è un architetto precisissimo), sfumature meravigliose.
E’ come, per qualche attimo, diventare piccoli come “Alice nel Paese delle Meraviglie” e vedere da vicino i capolavori della terra, dei fiori e dei germogli. Le forme di vita più piccoline del nostro pianeta possono davvero essere viste da molto vicino.
Non si dovrebbe mai chiedere a un artista di spiegare le proprie composizioni, il significato concreto della propria fantasia. Facciamo volentieri uno strappo alla regola, e ospitiamo le parole di Vittorio Giardi.
Com’è nato il progetto?
“Da qualche tempo sto sperimentando la tecnica del macro e dello sfocato: le foto difatti hanno una piccolissima superficie a fuoco, circa due o tre millimetri. Molte immagini che sono presenti alla mostra si vedono attraverso altri soggetti. Ho lavorato con il diaframma completamente aperto: solo così sono riuscito a riprodurre quello che avevo in mente. Ho scattato con un ‘medio-tele’, un 105 mm. macro, ma anche con altro obiettivi. Ho posizionato il soggetto al centro, lasciando tutto il resto fuori fuoco”.
Cosa rivela la natura “da vicino”?
“Tra gli scatti ‘macro’ e quelli ‘micro’, tra le sorprese più particolari, ho scoperto che alcuni fiori hanno i pollini di due colori diversi. Il soggetto fotografato non è quasi più riconoscibile: attraverso la sfocatura diventa semplicemente colore. Nelle foto si vede in maniera nitida il colore, e il soggetto passa in secondo piano”.
Che formato ha scelto?
“Le 18 foto spaziano dal 100×100 al 30×30. La metà sono state stampate su tela, le altre su forex”.  

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