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San Marino, Commissione consiliare Finanze: Legge di riforma di Aviazione civile (1)

da Redazione

Marco Arzilli: “E’ una legge che ha un profilo tecnico, d’altro lato apre nuove opportunità per il Paese, grazie al possesso di una regolamentazione e l’attrazione che un registro aeronautico sammarinese può oggi offrire”. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – I lavori della Commissione consiliare Finanze sono stati dedicati nel pomeriggio alla presentazione ed esame della Legge di riforma di Aviazione civile, presentata dal segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli. Sono 74 gli articoli del provvedimento su cui i commissari si stanno confrontando anche sugli emendamenti.

I lavori si sono interrotti all’articolo 7, “Direttore generale” e in seduta notturna proseguirà l’esame dell’articolato.

Comma 2. Esame in sede referente del progetto di legge “Legge di riforma in materia di aviazione civile”. Relazione e dibattito.

 

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria, Relazione: “E’ una legge che ha un profilo tecnico, d’altro lato apre nuove opportunità per il Paese, grazie al possesso di una regolamentazione e l’attrazione che un registro aeronautico sammarinese può oggi offrire. L’urgenza di produrre un testo di riforma in materia di Aviazione civile nasce dalla necessità di riunire l’attuale frammentaria disciplina, costituita da un dispersivo numero di leggi e decreti delegati, in un unico corpo normativo. L’elaborazione di questo progetto non deriva da un semplice lavoro di trascrizione, ma dall’esigenza di mettere ordine ed eliminare ripetizioni presenti nella normativa attualmente in vigore. L’interesse recentemente suscitato dal registro aeronautico della Repubblica di San Marino da parte degli investitori stranieri suggerisce vivamente la produzione di un testo di facile consultazione e comprensione. Inoltre la clientela internazionale apprezza e ricerca un sistema di regolamentazione flessibile e affidabile, fattore non sempre presente nella realtà di altre amministrazioni. Dal settore dell’aviazione civile privata e aziendale ci si attende una crescita sostanziale a livello internazionale, per questo motivo è importante che San Marino adegui la propria legislazione tecnica agli standard internazionali per garantire la maggiore qualità e sicurezza e per rendere il proprio registro aeronautico uno dei migliori al mondo in conformità con le normative internazionali e agli standard di sicurezza raccomandati. Il livello a cui si uniforma l’impianto normativo segue le migliori prassi internazionali aderendo ai suggerimenti dell’Organizzazione internazionale aviazione civile che ha introdotto negli anni numerose modifiche alle proprie normative e inoltre ha istituito il programma Usoap volto a garantire che gli Stati adempiano ai loro obblighi. Tale programma Usoap consiste in un sistema di controllo svolto nei confronti degli Stati membri. Considerato che il settore de trasporto aereo può diventare fondamentale per il complessivo rilancio dell’economia sammarinese, la legge di riforma deve presentarsi quale punto di partenza di un percorso che permetta all’amministrazione di cogliere tali opportunità. Il mondo aeronautico è un fenomeno in continua evoluzione dovendo rapidamente adeguarsi alle esigenze crescenti degli utenti e dell’industria del settore Pertanto è fondamentale che l’Autorità disponga della più ampia autonomia regolamentare per mantenersi uniforme agli standard raccomandati di sicurezza. Oggi non è più possibile intestarsi aeromobili a San Marino per evadere, è invece possibile essere attrattivi per i servizi, per l’adeguamento normativo agli standard internazionali, alla semplificazione burocratica. Abbiamo introdotto il comitato esecutivo dell’autorità, eliminato due commissioni, cui fanno parte anche membri del Consiglio grande e generale per garantire un maggior controllo. Non entro nel tecnico, ci sono opportunità quali quelle definite dall’accordo di Cape Town, in questa proposta di legge si da tempo sei mesi per realizzare una normativa attuativa, strumenti e protocolli inerenti. Sono definite le sanzioni, le distinzioni degli operatori, una norma transitoria che farà in modo che chi usi il nome riconducibile al registro sammarinese in modo non autorizzato venga punito. Abbiamo introdotto che l’autorità riferisca sul suo lavoro all’interno della commissione consiliare preposta. Ultima cosa, la delicatezza dell’argomento permette di avere personale qualificato, una struttura chiara e norme in linea ad altre normative di altri Paesi, il nostro registro è infatti in competizione a livello internazionale. Ad oggi risultano registrati 71 aerei, ho constatato qualità e profilo dei proprietari di aerei, privati ma anche società e multinazionali che hanno scelto il nostro registro per chiarezza di rapporti che San Marino può dare. Abbiamo predisposto emendamenti nati anche dal confronto con forze di maggioranza e opposizione che ringrazio per la loro disponibilità”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Ci viene presentato questo testo che dovrebbe essere un testo unico anche se in alcune parti rimanda a decreti, regolamenti della stessa autorità e negli articoli finali ci sono alcune modifiche di decreti oramai stagionati. Piuttosto che andarli ad abrogare e richiamarli nella legge, perché non si è pensato di mettere direttamente nel testo unico questi decreti? Nel complesso, ho letto la legge in modo approfondito, è tecnica, abbiamo fatto al segretario le nostre osservazioni, riconosciamo la sua disponibilità al dialogo. Certo è che non l’avrei chiamato ‘testo unico sull’aviazione’ ma ‘legge che dà al direttore generale dell’autorità il potere di fare tutto’. Si lascia in deroga a lui praticamente tutto. Sono norme che non considero risolutive della crisi di San Marino, è un settore che quello che può portare al Paese è tutto da dimostrare. Sta di fatto che questa legge è uno strumento che mettiamo a disposizione dei sammarinesi che possono permettersi un aereo o un’imbarcazione e di società che decidono di venire a San Marino perché sono quasi esentati da imposte. Ci auguriamo che le previsioni di esplosione dell’Autorità possano raggiungere l’obiettivo ma questo obiettivo lascia il tempo che trova. Mentre non lascia il tempo che trova la collocazione dei dipendenti dell’ente. All’articolo 9 leggo che l’Eccellentissima Camera ha la possibilità di comprare aeromobili, mi auguro che sia solo carne sul fuoco. Mi auguro poi che siano escluse dal registro società anonime. Infine, prevedere ogni tanto un concorso si potrebbe fare, anche a scadenza. Saremmo più trasparenti”.

 

Massimo Cenci, Ns: “E’ molto importante questo progetto di legge, si parla di uno di quei settori che se ben gestiti potranno rappresentare un asset importante. Non è risolutivo, ma è parte dell’offerta del Paese, è un tassello in più. Si pone nella direzione di avere una legge chiara, semplice per l’esterno. Target principale sono infatti gli investitori stranieri, essere leggibili dall’esterno è importante per la nostra Repubblica. E’ un settore con una dinamica veloce, è un primo passo di un percorso attento all’evoluzione delle normative. Sulla monofase: entriamo in un mercato e bisogna vedere cosa offrono altri Paesi. Sul personale in carico all’aviazione, pur non entrando nel merito, rilevo che viene detto nella relazione che questo non è un ufficio che deve essere gestito come siamo abituati gestire la pubblica amministrazione, deve essere aperto tutto il giorno tutti i giorni. Sulla figura del direttore: non siano abituati al fatto che i dirigenti facciano i dirigenti, si faccia presente che a loro spettano compiti e responsabilità”.

 

Andrea Zafferani, C10: “La materia è tecnica e non mi addentrerò, credo che un’autorità serva anche per rapportarci con l’esterno e renderci in linea a livello internazionale. Sono convinto possa essere una piccola nicchia di sviluppo per il Paese che dobbiamo esplorare nel modo migliore possibile. Facciamo un riordino di leggi esistenti e ci prendiamo la strada di poterlo modificare con il solito decreto e questo lascia l’amaro in bocca, ma è comunque una legge che può avere un suo ruolo e ci possiamo ritrovare sulla sua utilità. Ci sono problemi di traduzione di una buona finalità nel testo legislativo. Ci sono una serie di problemi cui abbiamo cercato di porre rimedio. Il direttore generale sembra onnipotente anche rispetto al comitato esecutivo e rispetto scelte che dovrebbero essere più condivise. Non si capisce poi neppure cosa faccia il comitato esecutivo. L’accentramento di funzioni è tale che se dovesse avere impedimenti di salute il direttore, tutta l’attività verrebbe bloccata, non ho visto neppure la funzione di un vice. Altro punto che contestiamo è la modalità di nomina che deriva dal congresso di Stato, anche per il personale di supporto si richiedono requisiti molto ad personam, altre volte troppo generici. L’autorità e il suo vertice discendono dal congresso e si rapportano solo con il segretario con delega ai trasporti. La finalità della legge è condivisa, ma c’è troppo accentramento del direttore, poco o nullo è il ruolo del comitato esecutivo, le modalità di nomina delle figure risultano poco trasparenti, non ho trovato notizie sulla retribuzione dei dipendenti, a quanto ammonteranno le indennità? Oggi una relazione sul settore non c’è e mi viene a pensare che quello che farà l’autorità non è di grande interesse pubblico perché non ci si è preso nemmeno la briga di presentarla. Si parla di un incremento di entrate del 70% rispetto l’anno scorso, chiedo di che entrate si parla? Da dove arrivano e quali sono le prospettive di crescita? Non mi è poi ben chiaro quali idee ci sono per definire l’ente un datore di lavoro competitivo”.

 

Rossano Fabbri, Ps: “La normativa rappresenta il punto di partenza di un fenomeno in continua evoluzione e che andava legiferato, perché quanto suggerito dall’organizzazione internazionale dell’aviazione civile fosse recepito, anche per evitare vicissitudini del passato. Ci viene detto che l’Ente ha già avuto autonomia finanziaria e che nei primi mesi del 2014 si sono raggiunti gli introiti del 2013 con incrementi quasi dell’80%. Sugli emendamenti dell’opposizioni ritengo ci possa essere una discussione pacata, per giungere a un testo il più condiviso possibile”.

 

Andrea Belluzzi, Psd: “Mi unisco nell’apprezzare il progetto. Dopo un piccolo investimento già l’Autorità sta raggiungendo autonomia economica e credo sia la migliore testimonianza della sua validità. E’ un Pdl di natura tecnica, deve integrare il nostro Paese agli organismi internazionali. Le competenze sono molte, oltre all’autorizzazione dei veicoli, si dovranno certificare mezzi e infrastrutture come le piste. L’autorità dovrà fare comunicazione in tema di sicurezza e requisiti di impianti della nostra Repubblica. Un passaggio sensibile sulla comunicazione dell’autorità nella commissione competente sui bilanci e report di attività, anche sul suo portale, qualificherà il suo lavoro. Ma la comunicazione sulla sicurezza e sulle opportunità imprenditoriali e lavorative deve essere fatta anche sulla cittadinanza e sulle aziende, mi auguro”.

 

Marco Arzilli, segretario di Stato, replica: “Condivido che la materia sia tecnica e abbia bisogno di essere confrontata. Perché incentrare molte funzioni sul direttore? Lo stesso avviene nella legislazione americana e inglese. Può essere un buon modo per far assumere responsabilità a figure dirigenziali senza demandare ad altri organi. La legge deve tenere conto della possibilità, ma anche degli strumenti per valutare le opportunità che si presentano. E’ un settore di nicchia, ma ritengo importante per le opportunità anche impensabili che si possono aprire. E’ un modo di presentare il sistema Paese. Un potenziale imprenditore mi ha chiesto in questi giorni informazioni sul registro. Inoltre si creeranno anche nuove figure professionali e porterà allo sviluppo di attività legali e commerciali. Parte del progetto Aviation è proprio il registro. E’ premura mia e del governo presentare questo progetto, una volta definiti tutti gli aspetti. Non vogliamo fare aeroporti a San Marino, abbiamo un accordo sull’aeroporto Fellini su cui si stanno definendo diversi aspetti. Non ci sono indennità previste, in attesa del fabbisogno abbiamo definito noi le figure perché abbiamo bisogno che l’attività non si interrompa. Qualche dato: gli introiti monofase, che sono una tantum, nel 2013 ammontano a 155 mila euro sugli aeromobili, mentre sui servizi offerti dall’autorità risultano 188 mila euro, con un incremento dell’80% rispetto all’anno precedente. A maggio 2014 siamo già a 184 mila euro di introiti. E’ una rinascita positiva rispetto al passato, quando queste attività creavano solo problemi e sequestri di aeromobili da parte della Gdf. Rispetto al finanziamento dello Stato, siamo oltre quanto dato, l’autorità ha autonomia finanziaria”.

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