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San Marino, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese sul “conto Mazzini”

da Redazione

La Direzione si impegna a proseguire nel percorso di trasparenza del Paese con la definizione di tutte le ulteriori proposte normative utili a prevenire ed a reprimere adeguatamente “fenomeni di corruzione”, in particolare, l’obbligo di presentare analiticamente lo stato patrimoniale per coloro che si candideranno alle future elezioni.

 

SAN MARINO – Il Partito Democratico Cristiano Sammarinese non ha paura di affrontare l’onda d’urto che si sta abbattendo contro la politica, scaturita dalla forte scossa proveniente dall’evolversi delle indagini sul Conto Mazzini e dagli attacchi di chi sta cercando di destabilizzare l’intero sistema politico attuale, per distogliere l’attenzione della cittadinanza dal malaffare generato con le proprie scelte nel recente passato.

Il percorso di rinnovamento fatto dal PDCS in questi anni è sotto gli occhi di tutta la cittadinanza. La scelta di molti cittadini che, alle ultime elezioni, hanno rinnovato la propria fiducia ad un Partito che ha proposto volti nuovi, stimati dalla gente per attitudini personali e per uno stile di vita comune, è la ragione per cui la Democrazia Cristiana non teme di confrontarsi con questo attacco che mira a screditare tutte le forze politiche che hanno governato la nostra Repubblica negli ultimi anni.

La scelta operata dal Congresso del 2007, con la nomina a Segretario politico di Pasquale Valentini ha dato l’avvio ad una fase politica che ha segnato lo spartiacque con quella parte politica del Partito, poco disponibile al cambiamento che, di lì a poco, scelse di uscire costituendo un nuovo gruppo politico.

Dal 2009 il Patto per San Marino iniziò a dare un nuovo indirizzo economico e finanziario a San Marino, e proprio in forza delle nuove leggi e della scelta di garantire reale autonomia agli organismi di vigilanza, consentì l’emersione delle problematiche riguardanti banche e finanziarie. L’esplosione del caso Finproject nel luglio 2010, e la volontà della Maggioranza di andare fino in fondo nel fare chiarezza, fu un altro banco di prova a conferma di quel percorso di rinnovamento.

La Democrazia Cristiana mantenne salda la propria posizione, rigettando il vecchio modo di fare politica ed economia. La conseguenza fu un nuovo tentativo di destabilizzazione del Governo, con l’uscita degli EPS dalla Coalizione. Un tentativo fallito solo grazie alla scelta di quei consiglieri che si distaccarono definitivamente da questo disegno, condividendo fino in fondo l’azione di rinnovamento che si stava portando avanti. Da lì sono iniziati gli attacchi ed il tentativo di delegittimare tutti gli esponenti della DC.

Da allora quel percorso è continuato ininterrottamente, portato avanti dalle persone che lo hanno condiviso e voluto fin dall’inizio, e da altre che si sono aggiunte e hanno scelto di mettere la propria faccia ed il proprio impegno per il bene del Paese. Un percorso che ha avuto riconoscimento a tutti i livelli internazionali e che ha riportato il Presidente della Repubblica italiana a san Marino dopo 24 anni di assenza. Questa è la storia di questi ultimi anni.

Di fronte a questo percorso, la Direzione del PDCS, riunitasi ieri, lunedì 16 giugno, nella serata, intende affermare l’assoluta linearità di comportamento dei propri membri presenti in Consiglio Grande e Generale, dei i propri Congressisti e dei i membri della Dirigenza del Partito, e offre la disponibilità a qualunque tipo di verifica.

Nel rispetto della nuova legge del 2006, la gestione economica del Partito, i bilanci e tutte le transazioni sono tutte verificabili e la supervisione dei revisori contabili garantisce l’assoluta trasparenza dell’operatività del PDCS.

Considerando la necessità di chiarezza per tutta la cittadinanza su coloro che siano effettivamente implicati in tali situazioni giudiziarie, la Direzione conferma la propria incondizionata fiducia nell’operato della Magistratura, sollecitando che si giunga al suo termine nel più breve tempo possibile per fugare qualunque dubbio o sospetto generato “ad arte” nei confronti di chi non ha responsabilità in questa vicenda.

La Direzione del PDCS sottolinea, altresì, che coloro che ritengono di avere elementi utili a contribuire alle indagini della Magistratura, debbano rivolgersi direttamente ad essa, come autorevole organismo dotato degli strumenti necessari e sufficienti a verificare la veridicità di tali elementi, piuttosto che invocare commissioni di inchiesta politiche, per sottrarsi all’autorità giudiziaria.

E’, tuttavia, espressa volontà della Direzione del Partito, anche oltre gli esiti giudiziari, di chiarire le responsabilità politiche di coloro che fossero implicati in tali vicende, ribadendo che, coloro che dovessero essere dichiarati responsabile di fatti politicamente censurabili, non potranno più ricoprire cariche politiche o incarichi di partito.

La Direzione del PDCS, inoltre, si impegna a proseguire nel percorso di trasparenza del Paese con la definizione di tutte le ulteriori proposte normative utili a prevenire ed a reprimere adeguatamente “fenomeni di corruzione”, in particolare, l’obbligo di presentare analiticamente lo stato patrimoniale per coloro che si candideranno alle future elezioni.

Il percorso di trasparenza non è finito e deve proseguire sotto i tutti i punti di vista. Dal 2006 ad oggi la Democrazia Cristiana si è spesa fortemente in tal senso e conferma la propria volontà di portarlo avanti e condurlo a termine. Anche di fronte alle difficoltà ed ai rallentamenti generati dall’insorgere di tali questioni, la Direzione del PDCS ribadisce il proprio impegno a garanzia dello sviluppo sostenibile ed etico dell’economia sammarinese nel più breve tempo possibile.

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