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Il “Fattore giovane” della nuova finanza

da Redazione

“Young factor” a Milano: all’evento anche alcuni studenti di San Marino. Per Fabio Corsico “l’Europa si è focalizzata troppo sull’economia”.

 

di Tommy Fantini

 

La scuola incontra il mondo della finanza. Venerdì 23 maggio 2014, studenti provenienti da tutta l’Italia hanno partecipato al “Young Factor”, un dialogo tra i giovani e l’economia ospitato a Milano.

Organizzatore dell’iniziativa è stato il presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani Editori, Andrea Ceccherini (nella foto a fianco al titolo). Da qualche anno tante scuole italiane partecipano al “Quotidiano in Classe”, un attività che viene svolta direttamente dai professori nelle proprie sedi, che dispongono settimanalmente di alcuni giornali, grazie ai quali si aprono dibattiti e lezioni sui temi che vengono affrontati. Un progetto che mira alla formazione e all’educazione dei giovani, per renderli più consapevoli e più informati sulle realtà socio-economiche e finanziare.

Al dibattito hanno partecipato tanti personaggi importanti del panorama economico italiano ed estero: amministratori delegati di banche, giornalisti di testate famose, come ad esempio il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, The Wall Street Journal, presidenti di società, di istituti finanziari e tanti altri ospiti di spessore.

Anche sei ragazzi sammarinesi hanno partecipato al convegno, che ha trattato argomenti forse un po’ fuori dalla loro realtà ma di estrema attualità: divergenze tra economia reale e finanziaria, l’alfabetizzazione economico-finanziaria, la cultura economica, la crescita civile e l’incognita Europa.

L’iniziativa è stata finanziata da Banca Intesa San Paolo, un ente privato, che investe e crede sui giovani italiani.

“Tutto è nato quando, statisticamente, ci si è accorti che i paesi con carenza di conoscenza in materia finanziaria erano anche quelli immersi nella crisi” ha spiegato il Presidente Ceccherini. Ogni intervento fatto dai presenti ha portato un contributo diverso, ma il concetto di fondo è stato lo stesso per tutti: un paese poco istruito anche in queste materie, che viene male informato o non riesce a riconoscere le informazioni false e segue la massa senza ragionare, è un paese facile da gestire e da manipolare. Si è in grado di valutare con la propria testa solo in caso di consapevolezza. “La cultura finanziaria è un dovere civile” ha sottolineato l’amministratore delegato della banca Monte dei Paschi di Siena.

Anche sul discorso Europa ci sono stati dei commenti molto accesi: quasi tutti favorevoli al sistema europeo, alcuni anche con sogni federali.

“Negli ultimi 20 anni l’Europa è cambiata, si è focalizzata troppo sull’aspetto economico, perdendo il vero ideale” ha rimarcato il Presidente di Amministrazione Fondazione CRT, Fabio Corsico. Tutti d’accordo comunque sul fatto che mancano dei nuovi obiettivi, sulla necessità di concedere più fiducia al sistema e di prendere le diversità come motivo di arricchimento.

Tanti argomenti, tanti punti di vista, tante speranze ma anche tristi realtà. Questo è un primo passo, che deve essere preso come un incoraggiamento per tutti i giovani a darsi da fare, per prepararsi oggi ad essere i protagonisti di domani.

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