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San Marino, la Segreteria di Stato al Territorio risponde per Piazza Bertoldi

da Redazione

Con riferimento alle preoccupazioni espresse recentemente a mezzo stampa sulle condizioni di Piazza Bertoldi a Serravalle, la Segreteria di Stato al Territorio e Ambiente fa presente, come anticipato ieri al Capitano di Castello Maiani, che l’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici è stata immediatamente allertata da questa Segreteria non appena venuta a conoscenza delle problematiche, relativamente alle quali in questa legislatura non aveva mai ricevuto, fino a questa settimana, alcuna segnalazione.

Effettuato il necessario sopralluogo, nella giornata odierna è stato posto rimedio alla situazione di maggior pericolo con la chiusura, mediante barriera provvisoria, del varco venutosi a creare a causa della rimozione del totem della Carisp tra il parapetto in pietra e quello in vetro in prossimità della fontana. I tecnici individueranno una adeguata soluzione definiva nei tempi più brevi.

Inoltre erano già stati calendarizzati, quali lavori pubblici di imminente realizzazione, la sostituzione con asfalto delle parti residue di porfido in Via Lorenzo de’ Medici ed il ripristino della pavimentazione della piazza nei tratti sconnessi. Va precisato tuttavia che, in ragione dei carichi e dell’intensità del traffico veicolare, la pavimentazione attuale della piazza è inadeguata ed una ipotesi di diversa ricopertura della stessa verrà presa in considerazione in sede di definizione del Piano Particolareggiato del centro storico di Serravalle.

E’ tuttavia necessario al riguardo esplicitare un argomento di riflessione, che non vuole certo essere una giustificazione per taluni ritardi nell’esecuzione dei lavori pubblici – spesso dovuti a una molteplicità di fattori – ma che va comunque tenuto presente.

Negli ultimi anni gli stanziamenti di bilancio a disposizione di questa Segreteria di Stato sono stati fortemente ridotti. Si consideri, a titolo esemplificativo, che per le opere pubbliche erano previsti 9.750.000 euro nel 2011, 9.500.000 nel 2012, 3.500.000 nel 2013 e 3.900.000 nel 2014. E’ evidente che con tali cifre – con le quali spesso si è tenuti ad intervenire anche per arginare eventi franosi imprevedibili – non è più possibile intervenire per dare una risposta immediata a tutte le problematiche.

Ciò non vuol dire che le istituzioni e gli uffici preposti non intervergano tempestivamente, nella misura del possibile, in situazioni di pericolo, ma che è cruciale effettuare un attento vaglio di tutti gli interventi da effettuare al fine di destinare le risorse disponibili a quelli prioritari. In tale ottica è fondamentale che le istituzioni radicate sul territorio agiscano anche da “filtro”, indicando sempre un ordine di priorità.

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