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San Marino, qualità per migliorare l’immagine della Capitale: Ciacci

da Redazione

Valorizzazione degli elementi architettonici presenti, ma anche recupero degli affreschi. Ecco alcune storie di commercio di livello.

ciacci

 

 

di Alessandro Carli

 

Non è passato inosservato il servizio che San Marino Fixing ha pubblicato, una manciata di settimane fa, sui negozi del centro storico della Repubblica di San Marino, patrimonio dell’umanità, per l’UNESCO, assieme a Borgo Maggiore. Articolo che, come ricorderanno i lettori più attenti, ha messo in luce prodotti di qualità ma anche molte kitscherie, ovvero quegli oggetti che vengono venduti ai turisti e che, in gergo, vengono definiti “paccottaglia (o, in inglese, “trash”). L’assassino – in senso buono, chiaramente: le nostre uniche armi sono le penne, i block notes e le macchine fotografiche -, torna spesso sul luogo del delitto.

Dopo aver tastato con mano i rumori, i mal di pancia e i commenti (fortunatamente positivi, anche se non è mancata qualche critica) che l’articolo “incriminato” ha suscitato tra gli esercenti del centro storico, abbiamo pensato di andare a trovare i negozi di qualità che ultimamente hanno deciso di ristrutturare la propria attività. Le testimonianze e le parole che incontrerete sono il risultato di molte passeggiate nel centro storico: alcuni esercenti hanno preferito declinare il nostro invito, altri invece erano tecnicamente non raggiungibili. Come spesso accade in queste occasioni, il testo (la ristrutturazione) diventa anche il pretesto per parlare, in maniera capillare, di commercio a 360 gradi: prodotti di qualità, turismi e turisti, offerta. L’impressione che abbiamo avvertito, nitida e cristallina, è che c’è voglia di migliorare e innalzare l’offerta della Capitale. E di crescere, capire i mercati, fare impresa. Per la propria attività, ma anche per il sistema Paese. Ce lo suggeriscono le sbirciate che abbiamo dato dentro ai negozi – soprattutto quelli legati alla moda, al lusso e alla bellezza (profumerie, eccetera) –, al recupero di alcuni particolari storici dell’architettura degli stessi esercizi, come ad esempio antichi capitelli, travi in legno, mosaici e affreschi. Tutti lavori che sono stati possibili anche grazie ai contributi statali. Dal 2006 in poi si sono susseguiti una serie di Decreti Delegati che hanno permesso agli operatori economici di San Marino di accedere ai crediti agevolati. Crediti che, chiaramente, vengono spalmati su più anni.

Dal 2006 una normativa specifica – il D.D. 78/2006 – che è stata in vigore sino al 2011, ha prodotto una serie di effetti concreti: nel 2007 è stato erogato un credito agevolato complessivo per 1.007.094 euro a favore di 15 operatori economici; nel 2008 l’importo è stato di 1.059.029 euro a favore di 7 operatori, nel 2009 544.284 euro a favore di 6 operatori, nel 2010 442.642 euro a favore di 2 operatori. Con il D.D. 68/2011, volto a favorire l’implementazione del Piano Particolareggiato di riqualificazione del centro storico abbiamo, nel 2011, 38 operatori economici che hanno ricevuto complessivamente 2.828.768 euro. L’anno successivo 13 imprenditori del commercio hanno avuto accesso a 764.67 euro mentre nel 2013 sono stati erogati: 409.158 a favore di 7 progetti.

Dal luglio 2013 vige il D.D. numero 93 del 2013 che consente gli investimenti di cui al D.D. 68/2011.

   

Gioielleria Ciacci

 

Poco prima del Pianello, la luce che proviene dalle vetrine della gioielleria Ciacci – una bella esposizione di Dodo by Pomellato – cattura i nostri occhi. Da 50 anni chi passeggia nel Centro Storico di San Marino si ferma davanti al negozio: dentro può trovare preziosi orologi e raffinate proposte di oreficeria e di gioielleria. Silvana e Lea parlano di ristrutturazione e, come capita spesso, di commercio di qualità. “Vendere prodotti importanti – al di là dei lavori di riqualificazione – ha ricadute sull’immagine della Capitale. Abbiamo Bulgari, Zenith, Rado, Locman, Tag Heuer e Dodo di Pomellato: brand che piacciono sia agli stranieri che ai sammarinesi”. I lavori di restyling più recenti hanno riguardato la seconda sede (adiacente a quella storica). In attesa di un ulteriore step. “Entro la fine del 2014 i due negozi diventeranno un’unica realtà: verrà costruita una porta interna che collegherà i due spazi. Dalla ‘seconda sede’ sparirà la porta. Il nuovo negozio, più grande, verrà inaugurato all’inizio del 2015”.

Non possiamo poi non affrontare il tema delicato (e alle volte scottante) delle proposte del centro storico. “La Capitale va migliorata: dobbiamo puntare sulla specializzazione e sulla qualità. I prodotti contraffatti e meno decorosi creano confusione” spiegano. Affermazione che ci trova allineati. “Si parla spesso di educazione del cliente: forse si deve iniziare a pensare anche e soprattutto a quella degli esercenti”. Il turista, che è una parte importante della clientela ma non è l’unica, “oggi non è sprovveduto, anzi. Viaggia, gira l’Italia e l’Europa, e sa paragonare quello che vede e incontra. Non sempre il Titano esce a testa alta da questi confronti”.

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