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San Marino, frontalieri: in SMaC 2,2 milioni di recupero SPR

da Redazione

I sindacati hanno chiesto al Governo di predisporre le necessarie procedure per consentire il recupero di una parte della tassa etnica pagata dai lavoratori frontalieri anche negli anni 2012 e 2013.

 

di Alessandro Carli


Più o meno il 20% di quanto sottratto, a distanza di qualche anno, è stato restituito – sulla SMaC card – ai lavoratori che hanno inviato la domanda per riavere parte delle Spese Produzione Reddito del 2011. Venerdì 30 maggio, come stabilito, molte persone hanno ricevuto sul proprio cellulare il messaggio che confermava che la fidelity card era stata “stata ricaricata di xxx euro (sino a 720 euro) come da lei richiesto”.

Ricordiamo che la cosiddetta “tassa etnica”, ai tempi, aveva tolto la voce SPR dai cedolini: un taglio di circa il 9% dello stipendio. Pallottoliere alla mano, una marea stimata attorno ai 10 milioni di euro. Dalla fine di maggio sono stati immessi nella SMaC – e quindi spendibili nel circuito di San Marino – esattamente 2 milioni e 281 mila e 419 euro. Lo “sgravio” ha riguardato complessivamente 3.335 frontalieri, ovvero tutti coloro che hanno inoltrato la richiesta.

 

CSU


Dalla CSU erano partite circa 2 mila domande sulle oltre 3.300 complessive. In merito all’importo complessivo caricato in SMaC, i sindacati parlano comunque “di un importante risultato”.

I sindacati però non si fermano e hanno chiesto al Governo di predisporre le necessarie procedure per consentire il recupero di una parte della tassa etnica pagata dai lavoratori frontalieri anche negli anni 2012 e 2013, permettendo così di “ridurre ulteriormente gli effetti di questa ingiustificabile discriminazione perpetrata sul piano retributivo ai danni dei lavoratori sulla base del luogo di residenza”.

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