Home FixingFixing “A San Marino tutti gli ingredienti per fare sviluppo”

“A San Marino tutti gli ingredienti per fare sviluppo”

da Redazione

Sheilla Nyokabi Kiarie, Britta Suritsch e Ivan Walter del MBA di Bologna. I tre giovani a San Marino per creare un business plan sulla cosmesi.

 

di Alessandro Carli

 

Il ruolo delle università è – anche – quello di creare collegamenti. Di illustrare nuove opportunità, di dare le chiavi per entrare nei portoni delle imprese. Di mostrare cosa accade nel mondo. In un’ottica di riduzione delle distanze tra il mondo dello studio e quello del lavoro.

Il Titano sta puntando con decisione sul Parco Scientifico Tecnologico e sul Techno Science Park, l’incubatore d’impresa che sarà ubicato da fine mese a Rovereta. Un volano di sviluppo, di crescita economica e di idee. E che ha già attirato le attenzioni di tre giovani dell’Alma Graduate School University di Bologna. Sheilla Nyokabi Kiarie, Britta Suritsch e Ivan Walter – questi i loro nomi – nei giorni scorsi hanno avuto modo di conoscere da vicino il Titano. Stanno frequentando il Master in Business Administration (MBA) in Design, Fashion and Luxury Goods (ovvero moda e beni di lusso) nella città felsinea. Uno dei compiti che devono eseguire è quello di preparare un business plan nel settore della cosmesi. Un piano di fattibilità per una start up di e-commerce che lavora per mettere sul mercato in modo innovativo e sfruttando le tecnologie del web una serie di prodotti derivati dagli oli essenziali naturali. Nella loro visita hanno incontrato un imprenditore del territorio nel suo laboratorio cosmetico a Faetano, l’università di Design industriale, la Camera di Commercio. Hanno potuto dialogare via skype anche con Valentina Vicari, la professionista che svolge l’attività di tutoring ed attività multidisciplinari per favorire la nascita e sviluppo di nuove imprese, nell’incubatore d’impresa del Parco Tecnologico San Marino – Italia.

“All’università di design abbiamo potuto parlare con alcuni docenti, tra cui Alessandra Bosco e Michele Zannoni, che ci hanno illustrato alcuni progetti che saranno presenti alla Biennale del Disegno a Rimini – racconta Ivan, designer e architetto per interni con esperienze professionali in Guatemala e Stati Uniti -. Uno in particolare ci ha colpito, e riguarda la possibilità di “disegnare nell’aria” attraverso un sensore, capace di tradurre su una parete in forme e colori i movimenti delle mani. Molto stimolanti anche i progetti di motion graphic design elaborati dagli studenti: una tecnica di grande efficacia comunicativa da abbinare a un nuovo business come quello al quale stiamo lavorando”.

Valentina Vicari invece ha spiegato nei dettagli il progetto dell’incubatore d’impresa: tutte le informazioni necessarie sulle procedure di accesso, i vantaggi, gli sgravi fiscali, i servizi offerti alle start up.

Alla Camera di Commercio Alex Piselli ha completato la presentazione con una carrellata d’informazioni su come avviare una propria attività a San Marino dopo l’introduzione della nuova Legge sulle Licenze, sulle opportunità previste dalla Legge Sviluppo e su altri aspetti operativi cruciali per la competitività di un’impresa. “Crediamo che a San Marino ci siano tutti gli ingredienti per poter fare sviluppo e creare imprese – prosegue Britta, che prima di affrontare il MBA ha lavorato nel marketing per diverse imprese tedesche -. Si percepisce lo sforzo di un Paese che vuole fare sistema per promuovere una nuova fase di sviluppo”.

A Sheilla, che sta ricercando in Europa il Paese più adatto dove ricollocare la sua attività di imprenditrice nel settore dei gioielli, il compito di suggerire, alla fine del tour sammarinese, i punti critici dove cercare di migliorare: “San Marino non è nell’Unione Europea e import ed export di materie prime e prodotti devono seguire una serie di procedure meno snelle rispetto a quelle in vigore in altri Paesi e particolarmente gravose per chi è nella fase iniziale della propria attività”.

C’è infine un fattore che risulta essere particolarmente penalizzante per gli stranieri che scelgono la Penisola per studiare, fare ricerca e avviare un’impresa: la lingua. In molte parti d’Europa il bilinguismo (lingua nazionale più l’inglese) è capillarmente diffuso. Ma non qui. “E’ uno svantaggio, specie per l’accesso ad alcuni servizi fondamentali, come i conti nelle banche o per gli affitti. Le dimensioni del Titano – ridotte rispetto a quelle dell’Italia – possono rappresentare un vantaggio in un’ottica di cambio di mentalità”.

Per Sheilla Nyokabi Kiarie, Britta Suritsch e Ivan Walter“il modello che il Monte dovrebbe inseguire è quello della Scandinavia: info e infrastrutture all’avanguardia”, e la capacità di favorire lo sviluppo di start up e di nuove imprese. Che partano dai giovani.

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