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San Marino, fondovalle “sbloccata” grazie all’Ambasciata

da Redazione

Dopo due anni ecco come si sono superati gli intoppi burocratici con l’Italia. Antonella Mularoni: “La strada sarà aperta questa settimana”.

 

A margine della conferenza stampa del Congresso di Stato, tra notizie che hanno destato ben maggiore eco sui media (le dimissioni del Segretario di Stato alla Sanità, respinte), Antonella Mularoni, recentemente insediatasi alla Segreteria al Territorio, ha annunciato l’imminente apertura della Strada di Fondovalle. “Già la prossima settimana”, precisamente, dopo una lunga, lunghissima attesa. Il via al progetto era stato dato nel 2006, mediante la stipula di una Convenzione, tra l’Eccellentissima Camera di San Marino e il Comune di Rimini, per la progettazione, il finanziamento e la realizzazione di una nuova viabilità, denominata appunto Strada di Fondovalle, a confine tra il Comune di Rimini e il Titano, che consentisse un rapido collegamento – transitando in territorio italiano – tra due zone nevralgiche di San Marino, Dogana bassa (via Consiglio dei Sessanta) e la zona industriale di Galazzano (via Vitalis di Giovanni e via Castaldio), in corrispondenza del Fosso Marignano. La lunga fase dei lavori si è conclusa poco meno di due anni fa, con un costo di circa 10,5 milioni di euro, ma l’apertura della strada al traffico è stata “congelata” per via di problemi procedurali e di competenze con l’Italia. Problemi che ora sono stati risolti, tanto da rendere imminente il taglio del nastro, a cui “parteciperanno anche le autorità italiane”.

Se nei prossimi numeri racconteremo nel dettaglio il progetto e le potenziali opportunità offerte dalla Strada di Fondovalle, intanto oggi Fixing può spiegare come sono stati superati gli intoppi burocratici.

Dopo una serie di incontri tecnici fra la Prefettura di Rimini e la Segreteria di Stato al Territorio, al fine di definire il contenuto di un accordo, o intesa, tra le parti, stante il blocco burocratico sulla sponda italiana si è giunti nel luglio del 2013 a un intervento diretto del Dipartimento Affari Esteri, che con una nota scritta ha ribadito la necessità di definire le competenze delle due parti interessate. Finalmente si è trovata la soluzione: l’Accordo sarà costituito da uno scambio di note ufficiali tra la Segreteria agli Esteri e l’Ambasciata d’Italia a San Marino. La Nota sammarinese (che è stata inviata il 4 marzo scorso) e la Nota di risposta italiana andranno a definire e disciplinare le competenze, responsabilità e modalità di intervento delle Forze dell’ordine dei due Stati in relazione alla nuova viabilità, con particolare riferimento ai tratti di strada interessati dal confine di Stato, che era poi il nocciolo della questione. È stato stabilito che l’Accordo, concluso tramite scambio di Note dovrà essere ratificato dalle parti contraenti ed entrerà in vigore alla data di ricezione della seconda notifica di avvenuta ratifica. Da quel momento, dunque, tutti gli aspetti ricompresi nell’Accordo saranno regolamentati. La nota di risposta italiana è arrivata proprio nelle ultime ore e da giovedì 29 maggio è stata anche pubblicata sul sito internet della Segreteria agli Esteri (www.esteri.sm). La partita a questo punto si è conclusa e la strada può essere aperta. Con un vantaggio immediato: lo snellimento del traffico, soprattutto di camion, nella zona di Dogana e di Galazzano.

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